Intervista Dino Tavazzi

Dino Tavazzi, Amministratore Delegato di Sogecos,risponde alle domande rivolte a NYC da Rassegna Imballaggio insieme ad altri colleghi giornalisti.
Può darci un giudizio complessivo sulla manifestazione?
Il giudizio è estremamente positivo. Hanno partecipato 44 aziende della filiera produttiva e del packaging (prevalentemente italiane, settore molto rappresentato, dove abbiamo eccellenze a livello mondiale) e 83 buyer prevalentemente della East Coast, con presenze dalla California, dal Canada, dal Sud America, Europa ed Emirati. Abbiamo organizzato 676 incontri, cercando di rispondere in modo puntuale alle richieste degli espositori e dei buyer. È piaciuta molto la parte degli “educational”: i contenuti erano di grande interesse, riferiti all'innovazione, che è al centro dell'interesse delle aziende. Anche la serata di gala è stata un successo. Una rappresentanza dell'ICE ai massimi livelli ha partecipato alla manifestazione e per la prima volta ha contribuito a questa iniziativa, nell'ambito del piano del Ministero dello Sviluppo Economico che sostiene le fiere “eccellenti” del Made in ltaly: Cosmoprof fa parte di questo gruppo. Il sostegno iniziato quest’anno proseguirà nel 2016 e prevede azioni di comunicazione nel mondo e promozione nei confronti dei buyer.

Hong Kong, Las Vegas, New York,Cosmoprof ha un solido impianto internazionale. Come vedete lo sviluppo sugli altri continenti?
Attraverso i road show riusciamo ad arrivare in Sud America, in Africa, in Asia, in Medio Oriente, in Cina. I road show sono iniziative per presentare Cosmoprof Worldwide Bologna, una presentazione della piattaforma, del business che noi rappresentiamo, per informare e creare interesse nelle associazioni locali, nella stampa, nei buyer e nelle aziende dei vari Paesi che tocchiamo.
Le scelte sono effettuate pensando alle necessità che ci sono state rappresentate dagli espositori e in base all’identificazione dei mercati emergenti. Ogni roadshow ha una prerogativa che lo differenzia. Ci sono alcune aree interessate a certi settori, rispetto ad altre. Così anche il reclutamento dei Buyer è selezionato, qui a New York ci ha permesso di riunire 83 buyer diversi per tipologie, li abbiamo conosciuti, loro hanno potuto verificare la qualità della nostra proposta e ora possono essere invitati a Bologna. I road show aiutano ad aumentare la conoscenza dei mercati.

L'anno scorso l’evento Cosmopack NYC era denominato symposium, quest'anno exhibition. E' una formula che pensate di rinnovare anche in futuro o di far evolvere in qualcosa di diverso?
Le aziende ci chiedono di essere sostenute nell’ampliamento dei loro mercati di riferimento. Il mercato americano è sicuramente di grande interesse. Abbiamo già un’ottima presenza su Las Vegas, con grande soddisfazione degli espositori. Chi è venuto alla manifestazione quest'anno sa che ci sono stati trentamila ingressi, oltre mille espositori. Sulla West Coast Cosmoprof è una realtà importante. La East Coast non era adeguatamente coperta, c'era un pullulare di iniziative, ma la filiera complessiva non era rappresentata. Verificheremo se conviene insistere su questo percorso o se è opportuno trovare una formula che evolva in una forma prettamente fieristica.

Qual è il marchio di fabbrica della manifestazione?
Questo è un settore dove la qualità è al primo posto, è l'elemento centrale per guardare al futuro. Cosmopack Bologna si è distinto per essere una manifestazione di qualità, una rassegna del meglio della filiera che comprende materie prime, macchinari, conto-terzismo e packaging. È inoltre la più grande del settore, 30.000 metri quadri di area espositiva, 420 espositori, circa 40 paesi partecipanti.

Quali segmenti stanno crescendo maggiormente?
Il settore del conto-terzismo che sviluppa i prodotti cosmetici per i più importanti marchi del Beauty, poi il packaging primario e secondario, con la plastica, il vetro, la carta. E infine le materie prime con i pigmenti attivi, i filtri.

Come sta evolvendo il target di Cosmoprof?
Da quattro anni a questa parte abbiamo lavorato sulla visitazione mirata. Oggi la stragrande maggioranza è fatta di operatori professionali. E ce lo confermano gli espositori, che hanno dichiarato piena soddisfazione per una partecipazione sempre più qualificata.