Cresce il mercato dei pallet EPAL

EPAL che inaugura il 2018 con un primo trimestre d’oro, con 2.585.954 pallet prodotti e riparati in Italia, +50% rispetto al 1° trimestre del 2014, guardando al futuro con positività e accogliendo con entusiasmo le novità tecnologiche proposte dalla European Pallet Association e.V. Tra i progetti in fase di approvazione c’è la marchiatura a getto d’inchiostro.
Nonostante le difficoltà che l’Italia sta riscontrando nell’approvvigionamento delle materie prime, continua la crescita inarrestabile dei pallet marchiati EPAL. Secondo l’analisi fornita da Conlegno, Consorzio per la tutela del legno e del sughero che ricopre il ruolo di gestione del marchio EPAL per il territorio Italiano, nel primo trimestre del 2018 il settore dei pallet EPAL ha registrato un incremento complessivo dell’8% pari a 2.585.954 pallet immessi sul mercato. In particolare la produzione è aumentata del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente con 1.573.855 nuovi pallet EPAL. Hanno invece subito un lieve calo del 6% i pallet EPAL riparati raggiungendo la soglia di 1.012.099 unità.
“Il pallet EPAL è un imballaggio estremamente moderno e una commodity all’avanguardia che vede nell’interscambio una risposta attuale alle esigenze del mercato rispetto al pallet a perdere, garantendo un ciclo di sostenibilità utile non solo per le aziende ma soprattutto per l’ambiente”, spiega Orlando Fravega (Fravega Srl), Presidente di Conlegno.
I dati forniti da Conlegno, se paragonati agli ultimi 5 anni, dimostrano una crescita senza precedenti: oltre il 50% in più di pallet EPAL prodotti e riparati rispetto al primo trimestre del 2014, indice di un’importante ripresa economica che sta interessando tutti i mercati nazionali. Ma se gli utilizzatori non accennano a diminuire, come stanno vivendo l’incremento del costo della materia prima i produttori e i riparatori di pallet EPAL? “Da un punto di vita quantitativo non stiamo vivendo un periodo di bassa produttività”, spiega Davide Dellavalle (F.lli Dellavalle Snc), produttore, riparatore e membro della commissione mista EPAL. “La sfida attuale consiste nel trovare il giusto equilibrio tra la domanda crescente e l’aumento dei costi della materia prima, allineando i prezzi di vendita degli imballaggi al prezzo di acquisto del legno. Se la materia prima incide mediamente per il 70% sul costo del pallet, l’incremento del prezzo del legname del 20-28% si traduce inevitabilmente in un aumento proporzionale del valore economico della pedana che si attesta intorno al +15/20%”.
Situazione critica per i riparatori che, non potendo puntare sull’acquisto di grandi quantità di legname, devono stringere i denti per ammortizzare i costi. “La concorrenza sleale che spesso subiamo a causa di riparatori che operano senza autorizzazione non ci consente di adeguare i prezzi dei pallet EPAL alle variazioni del mercato”, spiega Davide Dell’Aquila (Ecopallets Srl), riparatore e rappresentante dei riparatori nel Comitato Tecnico EPAL.
Prosegue il piano di crescita di EPAL che prevede nuovi investimenti nel campo dell’innovazione e della sostenibilità ambientale, non solo per i produttori di pallet ma anche per gli utilizzatori. Tra i progetti in fase di approvazione c’è la marchiatura a getto d’inchiostro che si propone di migliorare il processo di produzione delle pedane per la movimentazione delle merci riducendo i tempi di realizzazione ma soprattutto incrementando la qualità del marchio e la sicurezza dei lavoratori.
Investire nell’innovazione tecnologica si conferma infatti la chiave di sviluppo di ogni paese e un acceleratore fondamentale per far crescere le aziende. Lo sanno bene gli imprenditori italiani che portano avanti questa impostazione. A supporto di tale approccio le parole di Davide Dellavalle: “La stampa a getto d’inchiostro rappresenta una soluzione estremamente funzionale per i produttori di pallet, ottimizzando la qualità, la sicurezza e la produttività. Se per ora l’unico modo per apporre il marchio EPAL sui blocchetti dei pallet è la stampa a fuoco, la soluzione proposta permetterebbe una maggiore omogeneità nella stampa, una significativa riduzione dei tempi di marchiatura, con un conseguente incremento della produttività, e la diminuzione del rischio di innescare incendi a causa della vicinanza del legno a fonti di calore”.