GIFASP, positivo il mercato degli astucci e scatole pighevoli

È stato presentato l’Osservatorio GIFASP 2017, realizzato a cura di StudiaBo, che illustra i risultati economico-finanziari di 63 imprese italiane del settore “astucci e scatole pieghevoli” – aderenti e non al Gruppo Italiano Fabbricanti Astucci e Scatole Pieghevoli – desunti dai bilanci al 31/12/2016. Nonostante grandi differenze all’interno del settore, i dati sono positivi.
Nel 2016 il settore Astucci e Scatole Pieghevoli ha registrato una nuova crescita dei fatturati (+2% in euro), oltre che nel numero dipendenti, in linea con la performance media delle imprese manifatturiere italiane. Tuttavia, le differenze all'interno del settore sono significative: il 16% delle imprese ha messo a segno crescite dei fatturati a due cifre percentuali; di converso, un altro 15% ha registrato cali superiori ai 10 punti percentuali. Anche gli incrementi dei margini operativi sono rilevanti: l'anno scorso l'EBITDA in percentuale del valore della produzione del settore ha recuperato 1,8 punti, attestandosi su livelli di massimo per l'esperienza dell'ultimo decennio. Le migliori performance sono state messe a segno dal comparto Farmaceutico e dalle Medie e Grandi imprese.

Significativa, tuttavia, anche in questo caso la dispersione dei risultati di marginalità all'interno del settore: a fronte di 4 aziende su 10 con livelli di EBITDA superiori al 10% del valore della produzione, un altro 15% non arriva, invece, al 5%.

I livelli di redditività della gestione caratteristica del settore (misurata dal ROI), grazie alla crescita congiunta di fatturati e margini operativi, appaiono in netto miglioramento (+2,1 punti rispetto al 2015), toccando l'anno scorso un nuovo massimo dal 2005 ad oggi. Il comparto Farmaceutico risulta quello meglio posizionato, con livelli medi del ROI prossimi al 12%; Medie e Grandi imprese si caratterizzano per valori del ROI decisamente superiori alle Piccole imprese.

La capacità di autofinanziamento del settore risulta in miglioramento, con livelli del cash-flow significativamente superiori a quelli medi dell'industria manifatturiera italiana. Farmaceutico e Medie imprese risultano i cluster meglio performanti.

Le imprese del settore più orientate ai mercati esteri si caratterizzano per livelli elevati di efficienza d'uso del capitale, con un tasso di rotazione del capitale investito di oltre il 10% superiore alla media del settore. Tale condizione si associa, inoltre, a tempi medi di rotazione magazzino e tempi di incasso più veloci di quelli tipici del settore.

L'anno scorso si è leggermente riequilibrato il rapporto tra tempi di incasso e tempi di pagamento, anche se permane più penalizzante rispetto alla situazione media dell'industria manifatturiera italiana: nel 2016 i tempi medi di incasso da clienti del settore si sono confermati a 116 giorni, a fronte di un allungamento a 113 dei giorni fornitori. Il rapporto tra tempi di incasso e pagamento relativamente più favorevole è quello del comparto Cosmetico e tra le Piccole e Medie imprese.

Le condizioni di indebitamento si confermano contenute: il Leverage (dato dal rapporto tra debiti finanziari e capitale proprio) del settore risulta, infatti, tuttora inferiore alla media manifatturiera italiana. In particolare, General Packaging e Medie e Piccole imprese si caratterizzano come i cluster finanziariamente meno esposti.

Il costo implicito del debito risulta su livelli di minimo storico: nel 2016 l'incidenza degli oneri passivi sullo stock dei debiti finanziari delle imprese del settore è stata pari a meno di 3 punti percentuali. General Packaging e Grandi imprese si caratterizzano come i cluster con il costo medio del debito più contenuto.

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