Industria cosmetica, valore made in Italy anche oltre i confini

I dati preconsuntivi dell’Indagine Congiunturale di Cosmetica Italia relativi alla chiusura del 2017 confermano le previsioni presentate nel mese di luglio: continua la crescita del fatturato globale del settore cosmetico, che arriva a toccare gli 11 miliardi di euro.
Alla fine del 2017 gli operatori intervistati evidenziano e confermano i punti di forza del settore: gli investimenti nell’innovazione, la qualità del prodotto e la qualificazione unita alla formazione del personale, elementi che consentono la tenuta e la competitività sui mercati nuovi e su quelli tradizionali. Anche gli altri indicatori industriali, come l’ampliamento e la qualificazione della capacità competitiva, segnano andamenti costantemente in crescita.

Tra export e mercato interno


A determinare la performance positiva ha contribuito in parte il mercato interno, che ha registrato una crescita di oltre un punto percentuale e che, secondo le previsioni, continuerà a espandersi anche durante il 2018. L’apporto più evidente rimane, però, quello delle vendite all’estero, che nel 2017 hanno raggiunto i 4,7 miliardi, in crescita del 9% rispetto all’anno precedente.

“L’export si riconferma ancora una volta come motore del settore”, commenta il presidente di Cosmetica Italia, Fabio Rossello. “La cosmesi made in Italy è sempre più apprezzata nel mondo e continua a conquistare nuovi mercati. Nel 2017, infatti, le destinazioni extra UE sono salite al 60%, mentre nel 2016 erano ferme al 48%, indice della competitività dell’offerta italiana anche su mercati meno consolidati”.

Tra le aree tradizionalmente importanti per l’export italiano, si conferma la crescita delle destinazioni in Francia (+27,7%), Hong Kong (32,9%) e Paesi Bassi (+12,2%). Tuttavia, la nuova fase esplorativa impatta su Paesi consolidati quali Germania (-2,0%) e Regno Unito (-2,4%), pur rimando tra i Paesi con più alto traffico a valore. Da segnalare l’ingresso nella top 10 dei Paesi di destinazione dell’export cosmetico la Polonia (+8,9%, con un valore di 130 milioni di euro nei primi dieci mesi del 2017), superando così la Russia (+7,3% con 115 milioni di euro in ripresa dopo il calo nel 2015 dovuto a crisi di consumo interna).

Sul fronte dei consumi interni, a fine 2017 il valore dei cosmetici acquistati in Italia ha raggiunto i 10 miliardi. Un risultato conseguito anche grazie alla crescita dei canali professionali – i saloni di estetica e acconciatura – che hanno riconfermato un incremento del 2%.

I canali di vendita

I dati preconsuntivi relativi al II semestre del 2017 attestano una lenta, ma costante espansione per i canali dell’erboristeria (+0,9%) e della farmacia (+1,2%). In aumento di un punto percentuale anche la grande distribuzione, con un valore delle vendite che supera i 4 miliardi di euro: oltre il 40% della distribuzione di cosmetici a livello nazionale. Sui numeri del canale incidono in maniera significativa i fenomeni della distribuzione monomarca e dei punti vendita casa-toilette. Il comparto della produzione cosmetica conto terzi ha chiuso il 2017 con un fatturato di oltre 1 miliardo di euro, con un trend positivo pari a +8,5%, destinato a riconfermarsi nel primo semestre 2018. Ancora in lieve calo, invece, le vendite in profumeria, con un -0,5% a fine 2017.

Incremento importante quello delle vendite dirette (+7%), spinte dall’e-commerce, che continua a crescere a doppia cifra (+25%). Rimangono, però, ancora marginali i volumi di vendita: 820 milioni di euro per le vendite dirette e circa 300 milioni per l’e-commerce.

“Si parla molto di digital transformation – racconta Gian Andrea Positano, Responsabile del Centro Studi di Cosmetica Italia – ma il processo di adattamento da parte delle imprese non è così immediato come può sembrare. L’industria necessita di un cambiamento graduale, che impatti il meno possibile sulle routine aziendali e, allo stesso tempo, crei valore aggiunto”.

L’evoluzione del packaging

Il packaging rimane un elemento imprescindibile per l’industria cosmetica: questo importante strumento protettivo e di marketing segue sempre le ultime tendenze di design e le più attuali innovazioni tecnologiche.

Dall’indagine congiunturale emerge, a livello di filiera, un’importante evoluzione della composizione del packaging secondario. Si è registrato, infatti, un maggiore utilizzo di carta e cartone (38% contro il 32% nel 2016): si tratta di un fenomeno probabilmente non solo dovuto a una razionalizzazione dei composti plastici (33% rispetto al 35% nel 2016), il cui costo è aumentato, ma anche alla radicata predilezione per materiali più ecosostenibili e a connotazione naturale.


La filiera cosmetica e l'industria del packaging si danno appuntamento a Bologna in occasione di Cosmoprof e Cosmopack, in programma dal 15 al 18 marzo 2018.

Enti e associazioni: COSMETICA ITALIA