La sostenibilità del packaging per brand owner e rivenditori europei

Un nuovo studio indipendente, commissionato da Pro Carton e condotto da Smithers Pira, conferma inequivocabilmente l’importanza della sostenibilità del packaging per i rivenditori e proprietari di marchi dei 5 mercati europei principali. Gli astucci pieghevoli in cartone occupano il primo posto per sostenibilità, ma dallo studio emerge anche una certa confusione sul concetto di economia circolare e sui criteri alla base della sostenibilità del packaging.
“Lo studio evidenzia interessanti differenze nella percezione dei vantaggi ecologici del packaging in cartone, nonché un reale apprezzamento verso l’impegno della nostra Associazione nel campo della riciclabilità e rinnovabilità di cui prendo nota con piacere” commenta Tony Hitchin, Direttore Generale di Pro Carton. “Quasi tutti gli intervistati ritengono che il packaging sostenibile sia importante per il loro business. Tuttavia, occorre sottolineare che l’obiettivo principale consiste nella riduzione del peso del packaging. Per quanto si tratti di una considerazione logica e particolarmente valida per i materiali non sostenibili, in alcuni casi questi ultimi possono essere sostituiti con materiali sostenibili. Cercare di ridurre l’impiego di materiali non sostenibili (come la plastica) nel packaging resta comunque una scelta antiecologica laddove è possibile impiegare delle alternative sostenibili!”.

Lo studio ha interessato i cinque mercati europei principali: Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Spagna. Lo scopo era analizzare le opinioni e gli atteggiamenti dei maggiori proprietari di marchi e rivenditori europei in merito alla sostenibilità del packaging e alla sua importanza per il settore della rivendita. Il lavoro sul campo è consistito principalmente in 100 interviste telefoniche con i maggiori decisionisti.

“I criteri più rilevanti per considerare un materiale di packaging ‘sostenibile’ risultano essere: riciclabilità (29,2%), rinnovabilità e abbondanza (19,6%), minimo impiego di materiali e peso ridotto (15,5%), bassa impronta ecologica (8,2%) e biodegradabilità o compostabilità (5,1%)”, aggiunge Adam Page, Direttore Globale Rapporti e Consulenza, Smithers Pira.

Uno dei dati positivi emersi dallo studio riguarda la netta preferenza per gli astucci pieghevoli. Al tempo stesso, tuttavia, i risultati dimostrano che non tutti hanno un’idea precisa dei criteri di base che definiscono la sostenibilità del packaging. Il riciclaggio è ritenuto più importante dell’impiego di materiali rinnovabili, ma nessun packaging può realmente definirsi ‘sostenibile’ se non proviene da fonti rinnovabili. Indubbiamente, il packaging in carta soddisfa entrambi i criteri di rinnovabilità e riciclabilità ed è un eccellente esempio di materiale in grado di soddisfare i requisiti di un’economia circolare.

“I cartoni sono un esempio di vero packaging “cradle to cradle” (dalla culla alla culla). Questa definizione non potrà mai applicarsi agli imballaggi derivati dal petrolio greggio”, ha aggiunto Hitchin. “Se i committenti intendono seriamente promuovere la sostenibilità, devono iniziare a preferire i materiali sostenibili per il packaging quanto più possibile. Pertanto, è auspicabile che il packaging in cartone continui a rappresentare la scelta d’elezione dei proprietari di marchi”.

L’IMPORTANZA DELLA SOSTENIBILITÀ NEL PACKAGING

La riciclabilità rappresenta il fattore più rilevante: l’81% lo ritiene importante, il 48% addirittura critico. Non sorprende che i proprietari di marchi e i rivenditori intervistati ritengano che la ‘protezione del prodotto’ sia la funzione più importante del packaging, seguita da ‘riciclabilità’, ‘costo’ e ‘performance tecnica’. Il fatto che la riciclabilità abbia ottenuto un punteggio più alto rispetto alla sostenibilità indica che, nel valutare l’idoneità dei diversi formati, più che considerare l’intero arco di vita del packaging gli intervistati tendono a concentrarsi sul fine ciclo. Desta qualche preoccupazione il fatto che la visione olistica dell’intero ciclo di vita dell’imballaggio, ‘from cradle to grave’, non sia ritenuta altrettanto importante quanto la riciclabilità.

L’IMPORTANZA DEL PACKAGING SOSTENIBILE PER IL BUSINESS

Alla semplice domanda sull’importanza del packaging sostenibile per il business, un’ampia percentuale degli intervistati (96%) ha risposto che è ‘importante’, ‘molto importante’ o ‘critico’. Poco più della metà (52%) ha definito il packaging sostenibile ‘molto importante’ o ‘critico’ per la propria attività complessiva. Gli scostamenti osservabili tra i cinque mercati riflettono le differenze storiche dei rispettivi Paesi nell’affrontare le questioni relative al riciclaggio e alla sostenibilità. Chiaramente, quasi nessuno ritiene che la sostenibilità non sia importante per la propria attività.

TREND EVOLUTIVI NELL’IMPORTANZA DEL PACKAGING SOSTENIBILE

Un terzo degli intervistati ritiene che la sostenibilità sia già integrata nelle loro politiche aziendali, il resto afferma che sta assumendo un’importanza crescente. Circa un terzo del campione intervistato ritiene che non ci siano sostanziali variazioni nell’importanza attribuita al packaging sostenibile, soprattutto in quanto già previsto dalle proprie politiche aziendali. Da questo punto di vista, pertanto, i cambiamenti sono più di tipo evolutivo che radicale. Gli altri due terzi del campione ritengono che l’importanza del packaging sostenibile continui a crescere, probabilmente in ragione delle normative ambientali sempre più severe, della maggiore sensibilizzazione dei consumatori e dei cambiamenti nelle politiche aziendali interne.

STRATEGIE PER LA SOSTENIBILITÀ

La riduzione del peso e degli scarti del packaging sono i primi obiettivi di sostenibilità (e contenimento dei costi). Infatti, le strategie principalmente adottate da rivenditori e proprietari di marchi per conseguire gli obiettivi di sostenibilità prefissati consistono nella riduzione degli scarti negli stabilimenti e nel contenimento del peso e dei volumi. Tali strategie non puntano solo a migliorare la performance ambientale del packaging incrementandone la resa, riducendo gli scarti e impiegando materiali più leggeri e robusti, ma anche ad aumentare le efficienze e a contenere i costi. Indubbiamente, si tratta di strategie migliorative rispetto alla situazione attuale, ma basate su una visione molto limitata e probabilmente fuorviante della vera sostenibilità.

L’IMPATTO DELL’ATTEGGIAMENTO DEI CONSUMATORI

Gran parte degli intervistati ha affermato che sono le pressioni dei consumatori a spingere i rivenditori e i proprietari di marchi verso l’adozione di un packaging più sostenibile, con particolare attenzione al riciclaggio e all’utilizzo di risorse rinnovabili. I consumatori sono influenzati dalla crescente attenzione dei media sui temi della tutela ambientale, della riduzione dei rifiuti e dell’utilizzo razionale delle risorse. Il cambiamento dei consumatori viene percepito come un’evoluzione lenta, costante e a lungo termine, ma univocamente orientata verso un packaging più sostenibile.

I CRITERI DI DEFINIZIONE DEL PACKAGING ‘SOSTENIBILE’

I fattori che più contano per un packaging sostenibile sono riciclabilità, rinnovabilità e leggerezza. Gli intervistati hanno stilato una classifica dei cinque criteri più importanti per definire il packaging ‘sostenibile’: impiego di materiali riciclabili (29,2%); impiego di materiali rinnovabili e abbondanti (19,6%); impiego di materiali leggeri (15,5%); bassa impronta ecologica complessiva (8,2%); impiego di materiali biodegradabili o compostabili (5,1%). È interessante notare come Francia, Italia e Spagna attribuiscano un’importanza nettamente inferiore all’impiego di materiali rinnovabili e abbondanti rispetto alla Germania o al Regno Uniti. La Germania è l’unico Paese a considerare questo criterio della massima importanza. Questo dato suggerisce che occorre fare ancora molto per educare il resto dell’Europa.

CRESCITA FUTURA

Secondo l’opinione condivisa, nei prossimi cinque anni aumenterà l’esigenza di utilizzare un packaging più sostenibile. Il 62% degli intervistati prevede che questa esigenza crescerà, il 18% che resterà stabile e il 19% che diminuirà. La maggior parte degli intervistati prevede che la crescita sarà lenta o abbastanza rapida, mentre il 15% prevede che sarà molto rapida. Il Regno Unito è di gran lunga il Paese più convinto di una rapida crescita del packaging sostenibile.

I PROPULSORI CHIAVE DELLA CRESCITA

La maggior parte degli intervistati ritiene che la crescita sia essenzialmente determinata dalla maggiore sensibilizzazione dei consumatori ai temi ambientali, ai rifiuti e al confezionamento, con particolare riguardo all’aumento del riciclaggio e al maggior utilizzo di materiali riciclati. Le specifiche problematiche attuali menzionate dagli intervistati riguardano la forte esigenza di ridurre il materiale destinato alle discariche, il miglioramento delle procedure di raccolta dei rifiuti implementate dalle autorità locali, nonché l’aumento delle tariffe di accettazione delle discariche e l’implementazione delle politiche governative sull’economia circolare.

I FATTORI CHE DETERMINANO LA SOSTENIBILITÀ

Il 97% degli intervistati afferma che la riciclabilità è il fattore di sostenibilità più importante (molto o abbastanza importante). È stato chiesto agli intervistati di classificare per ordine di importanza una serie di fattori che determinano la sostenibilità di un particolare tipo di imballaggio. I tre fattori principali individuati dallo studio sono ’impiego di materiali riciclati’ (molto importante per il 72%), ‘minimo impiego di materiali’ (molto importante per il 65%) e ‘impiego di materiali rinnovabili’ (molto importante per il 64%). Appare evidente che l’impronta ecologica non gode attualmente di analoga importanza, forse per via della complessità insita nella sua metodologia di calcolo.

EFFETTI DELLA CRESCITA DELLA DISTRIBUZIONE MULTICANALE

La crescita più rapida, secondo le previsioni, riguarderà gli astucci pieghevoli come formato di packaging primario per la distribuzione multicanale. Poco più della metà (51%) dei proprietari di marchi intervistati ritiene che la crescita della distribuzione multicanale porterà a un ulteriore incremento del packaging sostenibile. Il restante 49% prevede che la crescita della distribuzione multicanale non avrà alcun impatto sulla scelta del packaging sostenibile in quanto non ritiene sussista una correlazione diretta tra il canale di vendita e il tipo di imballaggio usato. Secondo le previsioni, la crescita generale della distribuzione multicanale nei prossimi 5 anni privilegerà e darà impulso all’uso di confezioni in cartone rispetto a vetro, metallo e plastiche rigide. Probabilmente il cartone ondulato, non inserito in questa domanda, sarà l’imballaggio terziario d’elezione per la logistica.

IL TIPO DI IMBALLAGGIO PIÙ VERSATILE

Gli astucci pieghevoli sono considerati il formato di imballaggio primario più versatile e adattabile alle esigenze dei canali distributivi più svariati e complessi. Al secondo posto figurano gli imballaggi flessibili. Questo dato è essenzialmente spiegato dal fatto che questi formati sono in grado di adattarsi a vari tipi di prodotti, applicazioni, forme e dimensioni. Altre considerazioni importanti riguardano la maggiore semplicità di trasporto, il peso ridotto e i costi logistici inferiori. In Italia e Spagna si registra una minore convinzione in merito ai vantaggi offerti dal cartone in questi nuovi canali distributivi.

IL MATERIALE PIÙ SOSTENIBILE PER IL PACKAGING

Dovendo scegliere tra plastiche rigide, plastiche flessibili e cartone come “forma di packaging più sostenibile”, una sostanziale maggioranza (78% in ognuno dei cinque Paesi) predilige il cartone. Sorprende, tuttavia, che il 22% degli intervistati ritenga che le plastiche siano più sostenibili del cartone. A preferire il cartone sono in particolare la Francia e la Germania, mentre gli aspetti essenziali della sostenibilità sembrano meno compresi in Italia, Spagna e, in una certa misura, nel Regno Unito.

I cartoncini occupano il primo posto per tutti i criteri di sostenibilità, ad eccezione della leggerezza, per la quale occupano il secondo posto.

CREDENZIALI DI SOSTENIBILITÀ PER TIPO DI IMBALLAGGIO

È stato chiesto agli intervistati di valutare diversi tipi di imballaggi competitivi in base alle credenziali di sostenibilità. 8 credenziali di sostenibilità su 9 privilegiano gli astucci pieghevoli, che hanno ottenuto il punteggio medio più alto in tutte le credenziali: 6,3 (su 10).

VANTAGGI E SVANTAGGI

Ponendo a confronto il packaging in plastiche rigide, plastiche flessibili e cartone in termini di sostenibilità, i proprietari di marchi attribuiscono complessivamente al cartone tre vantaggi chiave: è ‘riciclabile’, è prodotto con ‘risorse rinnovabili’ ed è ‘leggero/a impiego minimo di materiali’ (gli intervistati dovevano scegliere una sola risposta). I cartoni si attestano al primo posto per tutti i criteri di sostenibilità e al secondo per leggerezza. Il vantaggio più importante delle plastiche flessibili, invece, è proprio la leggerezza (o il minimo impiego di materiali), mentre le plastiche rigide hanno ottenuto il punteggio più alto in termini di ‘riciclabilità’ (sebbene, all’atto pratico, spesso non sia riciclata).

I due svantaggi principali del cartone dal punto di vista della sostenibilità sono ‘durata e robustezza’ (39,5%) e ‘scarsa protezione dall’umidità’ (20,9%). Tuttavia, né l’uno né l’altro di questi criteri attengono alla sostenibilità, quanto piuttosto alla natura stessa del materiale. Le plastiche, d’altro canto, sono ritenute difficili da riciclare, possono contenere sostanze chimiche pericolose e impiegano risorse non rinnovabili.

L’IMPATTO DEL CARTONE RISPETTO ALLE BIOPLASTICHE

L’indagine ha rivelato una scarsa conoscenza e comprensione dell’argomento bioplastiche nell’intero campione EU5. Complessivamente, più di un terzo degli intervistati ritiene che i polimeri bioderivati influiranno poco o nulla sul packaging in cartone nei prossimi 5 anni. Tra quanti prevedono che influirà in una certa misura, la maggior parte ritiene che porterà a un aumento dell’uso del packaging in cartone, soprattutto nel mercato francese e tedesco.

Enti e associazioni: PRO CARTON