Le sfide dell'industria alimentare

Processi efficienti e affidabili per la produzione e l'imballaggio degli alimenti sono aspetti fondamentali per ridurre i tempi di fermo e minimizzare lo spreco di materiali.
Il settore alimentare mondiale è un mercato in crescita. Negli ultimi cinque anni le vendite di alimenti confezionati nel mondo sono cresciute mediamente del 2 percento all’anno, raggiungendo l’anno scorso (2015) 750 milioni di tonnellate. La regione con i maggiori volumi di vendita è l’Asia, che fa registrare anche la crescita più rapida. Nei mercati saturi di Europa e Nord America, che fanno già segnare un elevato consumo pro capite di alimentari confezionati, la domanda è stabile a livelli elevati. La crescita della popolazione, la sempre maggiore urbanizzazione e l’aumento della prosperità continueranno ad alimentare in futuro l’incremento della domanda di alimenti confezionati. Le necessità dei consumatori e il loro comportamento cambiano costantemente. Il mercato si muove verso prodotti di maggiore qualità, alimenti innovativi, adeguati e personalizzati.
Per tenere il passo della concorrenza, il settore alimentare deve rispondere con rapidità a livello mondiale ai cambiamenti delle richieste dei consumatori ed essere in grado di far arrivare velocemente sul mercato i nuovi prodotti. La varietà dei prodotti alimentari è immensa e continua a crescere. Il ciclo di vita dei prodotti è sempre più beve e diminuiscono le dimensioni dei lotti di produzione. Allo stesso tempo è necessario minimizzare i costi di produzione, dato che la crescita dei salari e dei prezzi di energia e materie prime sta provocando un incremento dei costi. Di conseguenza i margini si stanno riducendo. Per questo le società si concentrano sempre più su efficienza, produttività e flessibilità quando investono in macchinari e attrezzature.

EFFICIENZA E FLESSIBILITÀ
Processi efficienti e affidabili per la produzione e l’imballaggio degli alimenti sono di fondamentale importanza. Il campo di azione in questo caso va ben al di là dell’ottimizzazione della mera disponibilità di macchinari. L’intero processo produttivo deve funzionare in modo affidabile al fine di conseguire la massima efficacia dell’intero sistema e ridurre in modo significativo i costi. I due fattori principali per incrementare l’efficienza sono: riduzione dei tempi di fermo e minimizzazione dello spreco di materiali.
La tecnologia utilizzata per produzione e imballaggio deve essere reattiva e adattabile. Quando vengono utilizzati nuovi ingredienti deve essere possibile cambiare i processi, ad esempio le temperature di lavorazione o i processi di dosaggio, in modo rapido. Una gestione automatica delle ricette con un flusso continuo di informazioni e un collegamento al controllo di processo genera potenti processi altamente automatizzati, indipendentemente dalla natura degli ingredienti utilizzati per i rispettivi mercati.
La flessibilità è fondamentale anche nel settore degli imballaggi. La diversificazione non si ferma ai prodotti ma è in crescita anche negli imballaggi. Le società devono soddisfare la richiesta del mercato di formati diversificati – dalle confezioni monoporzioni a quelle formato famiglia. Le macchine e le linee di imballaggio devono quindi essere estremamente flessibili al fine di produrre una vasta gamma di formati in modo da poter cambiare le dimensioni del prodotto senza necessità di attrezzaggio. In particolare il trend che vede la crescente riduzione dei lotti di produzione richiede tempi di cambiamento e di avvio della linea minimi.
I tempi di attrezzaggio sono fondamentali per la produttività. Per ridurre questi tempi di fermo, macchinari e attrezzature devono essere pulibili rapidamente nel corso del cambio di prodotto o di formato. VDMA stima che i tempi di pulizia rappresentino una quota compresa fra il 20 e il 30 percento nell’industria alimentare. I tempi di pulizia effettivi dipendono il larghissima misura dalle condizioni dell’impianto produttivo. Pertanto l’ottimizzazione dei processi di pulizia è della massima importanza. Sono molto ricercati i sistemi di Pulizia in Sede (Cleaning-in-Place - CIP) Automatizzati che offrono processi di pulizia definiti e ottimizzati in termini di tempo con il minimo utilizzo possibile di risorse quali acqua ed energia nonché di detergenti e disinfettanti.

LA SFIDA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE
Produrre alimenti in modo accettabile dal punto di vista della sicurezza e igienico soddisfacendo gli standard e le linee guida internazionali implica che i macchinari e le attrezzature utilizzati a tal fine siano progettati tenendo in considerazione l’igiene. In questo caso le parole chiave sono: apparecchi progettati per l’igiene. Questi possono essere puliti rapidamente e facilmente dato che la progettazione prevede l’assenza di fessure o spigoli in cui possano accumularsi materiali di scarto, microorganismi o terreno.
A loro volta soluzioni molto efficienti e affidabili di schedatura e tracciatura assicurano la completa trasparenza riguardo l’origine dell’alimento e il suo percorso lungo la catena logistica. Nel corso dell’elaborazione, del riempimento e dell’imballaggio i dati relativi a ciascuna fase devono essere raccolti e salvati in modo affidabile. A tal fine l’etichettatura necessaria utilizza codici a barre, codici 2D (codici Data Matrix) o etichette RFID.
Oltre a consentire la tracciabilità, le soluzioni di schedatura e tracciatura possono anche evidenziare aree problematiche lungo la catena logistica. La tecnologia radio, ad esempio, fornisce informazioni in tempo reale sull’esatta posizione e sul percorso seguito dai beni e possono segnalare qualunque interruzione della catena del freddo. In questo modo è possibile progettare le rette commerciali in maniera più efficiente, riducendo i costi.

LA DOMANDA DI MACCHINARI
La crescita degli investimenti riflette la crescente domanda globale di alimenti, la domanda per sempre maggiore comodità e le istanze sempre più pressanti di consumatori e legislatori. Secondo VDMA il commercio internazionale di macchinari per la elaborazione e l’imballaggio di alimenti è cresciuto nel complesso del 52 percento negli ultimi 10 anni, raggiungendo un valore di 38 miliardi di euro nel 2015. Non ci sono molto altri segmenti dell’ingegneria meccanica che abbiano fatto registrare uno sviluppo così dinamico.
Tuttavia si ritiene che l’investimento totale sia maggiore, dato che i macchinari prodotti in ciascun singolo mercato non possono essere registrati statisticamente su base internazionale e, di conseguenza, il loro valore non può essere quantificato.
La maggiore domanda di macchinari si origina ancora in Europa; il 33 percento di tutte le vendite (12,5 miliardi di euro) ha riguardato paesi europei. L’Asia è passata in seconda posizione in termini di vendite. Nel 2015 la regione ha acquistato macchinari e attrezzature per un valore di 8,2 miliardi di euro, pari al 22 percento del totale delle esportazioni mondiali. Al terzo posto segue il Nord America con il 13 percento (5 miliardi di euro).
La spinta alla crescita proviene sempre più dalle economie emergenti. Anche oggi metà della domanda di attrezzature proviene dai paesi emergenti di Asia, America Latina, Medio Oriente e Africa. Il crescente ritardo nei consumi assicura ulteriori sviluppi e un ampliamento della produzione.