Per fare il packaging ci vuole l'automazione

Nessuna linea di confezionamento può prescindere dall'utilizzo di tecnologie di controllo e gestione elettroniche, ma le scelte devono essere accuratamente prese alla luce delle innovazioni tecnologiche e degli sviluppi normativi. Nelle nuove soluzioni di assemblaggio l'automazione rappresenta quindi il fattore di differenziazione che, per essere valorizzato al meglio, deve integrarsi con la meccanica.
Esiste un settore, nell'industria italiana, che sembra aver superato brillantemente la crisi: è quello delle macchine per il packaging. Certo non si può parlare di grandi successi, ma i numeri definitivi del 2011, come rilevati da Ucima (l'Associazione Nazionale di Categoria dei costruttori italiani di macchine per il confezionamento e l'imballaggio), parlano chiaro: l'anno si è chiuso con un incremento del 14,4% rispetto al 2010, in cui il giro d'affari generato aveva raggiunto livelli pre-crisi (3.759 milioni di euro). All'atto pratico tutto questo significa che, nel 2011, gli Oem di settore hanno fatturato 4.300 milioni di euro, superando le performance dell'anno record, il 2008, quando si toccò il tetto dei 3.827 milioni. Si tratta di numeri significativi, soprattutto considerando che sono frutto di un export cresciuto del 15,9% e di una quota di mercato che ha raggiunto il 26,4% del venduto mondiale, portando i costruttori italiani a insidiare la posizione di leadership della Germania che, detenendo attualmente il 27,7%, vede in pericolo una posizione sino a pochi anni fa ritenuta inattaccabile. Analizzando le aree di destinazione delle macchine italiane, emerge come il 65% delle apparecchiature abbia varcato i confini dell'Unione Europea, dividendosi equamente tra Asia e Stati Uniti, ma con una crescente richiesta anche dai Paesi emergenti. Un ampio ventaglio di richieste che dimostrano come i clienti apprezzino le macchine italiane e, soprattutto, la flessibilità e la capacità di soddisfare le singole esigenze. Una capacità che, però, non può essere disgiunta dalla necessità di sfruttare le tecnologie elettroniche più innovative, in grado di fare “la differenza”. Nelle nuove soluzioni di assemblaggio l'automazione rappresenta quindi il fattore di differenziazione che, per essere valorizzato al meglio, deve integrarsi con la meccanica. Nasce da questo rapporto di reciproco scambio tra elettronici e meccanici il concetto di meccatronica, ovvero la scienza chiamata a far convivere le due componenti all’interno dei progetti di automazione.

.

Leggi l'articolo completo sulle pagine di Rassegna dell'Imballaggio n.8
Topic: Homepage
Enti e associazioni: FIERA MILANO