Come sdoganare l’attuale
immagine del vino venduto in pouch o in “bag in box” sinonimo di modesta
qualità? Questo il tema condiviso fra l’agenzia
creativa Reverse Innovation e la cantina vinicola Gigante, per
sviluppare una nuova veste grafico-strutturale per un prodotto di alto livello
che potesse dialogare con un pubblico esigente ed attento. Il risultato si è
così tradotto in un innovativo concept che sfrutta una raffinata
reinterpretazione degli stilemi della classica bottiglia “bordolese”,
attraverso un intrigante gioco di pieni e vuoti enfatizzato da contrasti tra
superfici lucide e lisce del pouch, in contrapposizione alla matericità opaca
della carta.
L’importante legame geografico di
origine dell’uvaggio è idealizzato tramite un elegante processo di
stampa a secco che ripropone sulla superficie dell’etichetta la morfologia dei terreni lavorati a terrazze su cui
vengono coltivate le viti. La disposizione dei filari del vigneto nuovo,
interpretati da un segno sinuoso, creano delle geometrie concentriche e al
tempo stesso irregolari che sottolineano l’andamento del pendio. Il perimetro della vigna è idealmente
circoscritto sul pack tramite la forma della tipica foglia della vite autoctona
di questa pregiata zona.
«Siamo molto fieri di questo concept. Nato come pura ricerca, con l’obiettivo di sdoganare l’immagine del vino venduto in busta o bag in
box, con la creazione di una veste grafico-strutturale innovativa ed
elegante, in poco tempo Wine Pouch (R)evolution è divenuto argomento di forte
interesse su scala globale, stimolando diverse riflessioni e articoli, a
conferma della nostra filosofia che punta sull’innovazione», afferma Mirco Onesti, partner di Reverse.
Wine Pouch (R)evolution ha già vinto cinque importanti riconoscimenti
internazionali di packaging design: The Dieline, Fab Awards, A’Design Award, How Design Awards e, più
recentemente, Good Design Awards del Chicago Athenaeum Museum.