“Beer&Food Attraction mette in vetrina 600 brand su 12 padiglioni per 60 mila metri quadri di area espositiva - ha ricordato il presidente di Italian Exhibition Group (IEG) Lorenzo Cagnoni - La solida e fruttuosa collaborazione con ICE Agenzia e Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e con il network dei nostri regional advisor porta a Rimini 114 buyer da 36 Paesi. Grazie alla presenza dei principali stakeholder industriali, delle professioni e del territorio, questa fiera è diventata il punto di riferimento per i professionisti del fuori casa”.
"C’è un cauto ottimismo per il 2023 - ha spiegato Alfredo Pratolongo, presidente Assobirra -. Il settore birraio nel suo insieme nel 2022 è cresciuto, soprattutto dal settore Horeca che è arrivato a livelli prepandemici. Il mercato interno è cresciuto del 4 per cento, una crescita legata al fatto che i consumatori hanno ripreso ad uscire, mentre sulla parte modern trade siamo a circa -3 per cento. Sulle prospettive per il 2023 incideranno sicuramente il meteo e le spinte inflattive. Ringraziamo le istituzioni, perché c’è una lieve diminuzione delle accise approvata, ma che deve ancora arrivare a fine iter".
"Il comparto delle birre artigianali - ha proseguito il presidente di Unionbirrai Vittorio Ferraris - ha come sbocco di commercializzazione il settore Horeca, ma ha subito una contrazione nell’ultimo periodo che tocca in alcuni casi il 40 per cento. Segnali di ricrescita, ci sono; ci mettiamo un po’ più di ottimismo. Sebbene Covid, crisi energetica e poi il conflitto in corso ci abbiano creato problemi non tanto sul versante delle materie prime, che hanno subito un incremento relativo, quanto per voci come packaging e promozione, su cui viviamo un momento estremamente critico".
C’è un “green motive” che attraversa l’intera Beer&Food Attraction 2023 che, come Italian Exhibition Group che l’organizza, ha sposato il claim “Green Core”: l’attenzione al Pianeta va dalle nuove casse per la birra interamente riutilizzabili alla Carta dei Valori per le Acque, ai progetti di filiera italiana che uniscono il malto d'orzo da agricoltura sostenibile del Sud Italia e il luppolo coltivato in Romagna (di cui ben il 35% è in fiore), grazie all'azione sapiente dell'acqua pura di fonte appenninica, fino ad arrivare alla piena attenzione alle tematiche del packaging sostenibile e del vuoto a rendere. In tema di sostenibilità, da non dimenticare i granchi blu, che una start up femminile sta proponendo al consumo (per ora all’estero, dove sono considerati prelibati) onde fronteggiarne l’invasione nei nostri mari, dove stanno mettendo a rischio reti e altre specie ittiche.