Il packaging nella vision di Ikea

Il packaging è per Ikea un elemento chiave quasi quanto il prodotto e rientra nella strategia generale legata all’ambiente. Sin dalla sua progettazione il prodotti viene studiato per ridurne il più possibile l’imballaggio e facilitarne il trasporto: è il famoso concetto del “pacco piatto”. Tutti i fornitori del Gruppo devono essere certificati I WAY, che è una sorta di codice di condotta, un elenco di requisiti ambientali, di salute, sicurezza e condizioni di lavoro in generale che tutti i devono rispettare.
Imballaggio e prodotto seguono la stessa filosofia. Nel processo di ideazione del prodotto a marchio Ikea, i designer progettano anche il packaging, in quanto è funzionale al business model dell’azienda. In Svezia un reparto di specialisti si occupa di packaging, collaborando con le business unit e, d’intesa con chi progetta il prodotto e il fornitore dello stesso, progetta e disegna anche il suo imballaggio.
Per saperne di più, abbiamo rivolto alcune domande a Stefano Brown, Sustainability Retail Manager Ikea Italia.

QUAL È IL VOSTRO APPROCCIO AL PACKAGING?
«Il packaging appartiene in qualche modo al prodotto, anche perché per noi l’aspetto logistico, il modo di trasportare il prodotto e di presentarlo al cliente all’interno del punto vendita sono fondamentali. Realizzando su progetto tutti i nostri articoli, progettiamo direttamente anche l’imballaggio considerando anche la range presentation al cliente e la delivery. Il packaging è per noi un elemento chiave quasi quanto il prodotto e rientra nella nostra strategia generale legata all’ambiente; negli anni la riduzione degli imballaggi è stata progressiva e numerose sono state le ottimizzazioni. Un esempio è la classica candelina Glimma. Inizialmente le candeline erano confezionate in un sacchetto di plastica che ne conteneva cento sfuse; in seguito è stata ripensata la confezione per ottimizzare i volumi. Le Glimma sono oggi imballate in vassoi di cartone avvolti con film plastico con la possibilità di impilarli. Il risultato è che a parità di pallet ora ci stanno 108 confezioni in più. Considerato che le Glimma sono uno tra gli articoli più venduti al mondo, moltiplicate per i volumi si ottiene un saving notevole. In più, all’interno del punto vendita il fatto che siano impilabili ha migliorato la range presentation, risultando anche più facili da gestire e da riapprovvigionare da parte del personale».

COME VI INTERFACCIATE CON I FORNITORI DI IMBALLAGGIO?
«In primo luogo i nostri fornitori devono essere certificati I WAY, che è una sorta di codice di condotta, un elenco di requisiti ambientali, di salute, sicurezza e condizioni di lavoro in generale che tutti i nostri fornitori devono rispettare. L’imballaggio non è slegato dal prodotto. I fornitori di imballaggi lavorano su nostre specifiche e in collaborazione con il fornitore del prodotto stesso. Lo sviluppo dei prodotti e degli imballaggi viene fatto in Svezia, ma la produzione è globale. L’Italia, tuttavia, non è tra i fornitori principali di imballaggi, nonostante sia il terzo fornitore a livello mondiale».

IMBALLAGGIO E TRASPORTO, COME SI RELAZIONANO?
«L’imballaggio per noi fornisce delle opportunità di efficienza e di massimizzazione dei carichi: in alcuni casi qualche centimetro fa la differenza. Abbiamo esempi di divani che fino a poco tempo fa venivano venduti montati, mentre oggi sono venduti smontati e questo ci ha fatto trovare vantaggi. Un importante intervento è stata l’eliminazione dei pallet di legno e l’adozione di quelli in cartone. Questo fa sì che il camion non debba più tornare al deposito perché il cartone non deve essere restituito, ma viene avviato al riciclo. Il contro è che una sorta di monouso, ma a livello di ciclo di vita del prodotto il paper pallet è più favorevole, comprovato da uno studio che abbiamo fatto fare da enti terzi per verificarne proprio i benefici».

QUALE SARÀ, SECONDO VOI, IL PACKAGING DEL FUTURO?
«Il packaging sarà sempre fondamentale perché così intrinsecamente collegato al business model di Ikea. Sarà interessante vedere come il packaging aiuterà modalità diverse d’incontro con il cliente. Per esempio lo shopping online e il delivery a casa di parti di assortimento sempre più ampie richiederà anche un nuovo studio del packaging, soprattutto per assicurare l’integrità dei prodotti. Ci attendiamo innovazioni da parte di chi fa packaging perché lo shopping on line sta prendendo sempre più piede. L’altro aspetto che influenzerà gli imballaggi del futuro sarà la totale riciclabilità dei materiali e l’eliminazione di materiali complessi».
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