La birra Low e No alcol piace a 1 beer lover su 2

La nuova edizione del Centro Informazione Birra (CIB) di AssoBirra accende i riflettori sulle birre a basso o zero tenore alcolico, consumate da due intervistati su tre. Tra i maggiori driver di scelta delle birre low e no alcol, Gen Z, Millennials e Gen X apprezzano l’assenza (o quasi) di tenore alcolico, senza rinunciare al gusto.
Esplorare le nuove frontiere della birra. In un contesto sociale e di consumo dinamico e in mutamento, le birre low e no alcol rappresentano un trend in costante crescita tra chi beve abitualmente birra, rispecchiando uno stile di vita sempre più sano ed equilibrato. Questa categoria di birra piace ad un beer lover su due perché considerata una bevanda dal sapore appagante, come quello della birra tradizionale, ed è consumata dai due terzi degli italiani che bevono birra. 
Sono queste le principali evidenze emerse dall’ultima indagine condotta da BVA Doxa per il Centro Informazione Birra (CIB) di AssoBirra, la fotografia periodica sul mondo birrario italiano attraverso lo sguardo dei consumatori, dei principali player della filiera birraria e della stessa AssoBirra, che per questa edizione accende i riflettori sulle birre low e no alcol. Spazio anche a un approfondimento sul profilo aromatico e le differenze sensoriali con il coinvolgimento del beer sommelier Fabio Mondini. 

CRESCONO POPOLARITÀ E GRADIMENTO DELLE BIRRE LOW E NO ALCOL 
Aumenta la popolarità della birra low e no alcol, conosciuta dall’80% degli amanti della birra senza distinzione di età e consumata dal 67% di essi. Di questi, circa un terzo (35%) la beve spesso in alternativa alla birra tradizionale: un dato che accomuna Millennials (31%), Gen Z e Gen X (entrambe 36%). Tra i target di riferimento, la Gen X registra nel complesso il consumo più alto (69%), seguita da Millennials (65%) e Gen Z (62%), ma è apprezzata di più proprio dai più giovani (52% versus. 43% della Gen X). Oltre la metà dei consumatori (62%) è infine soddisfatto dell’offerta attualmente presente sul mercato. 

I PRINCIPALI DRIVER DI SCELTA E LE OCCASIONI DI CONSUMO  
L’aspetto più gradito della birra low e no alcol è la possibilità di poterla bere senza subire gli effetti dell'alcol, indicata dal 28% del campione. Il sapore paragonabile a quello della birra tradizionale è un fattore di gradimento per il 17% dei consumatori, mentre il 16% la apprezza in quanto bevanda leggera e digeribile. I principali driver di scelta e di consumo della birra low e no alcol, condivisi da tutte le fasce di età, sono la salubrità (per il 29% degli intervistati,, il gusto simile alla birra classica (27%) e il minor apporto di calorie (24%). Tra le principali occasioni di consumo, un terzo (34%) degli intervistati la gusta in alternativa alla birra tradizionale, ad esempio quando deve guidare (32%), mentre 1 su 4 la considera una bevanda rinfrescante da bere durante i pasti e le occasioni sociali.
“La nuova edizione del CIB pone l’attenzione su una qualità intrinseca della birra: un prodotto ormai  ben consolidato nella tradizione italiana, capace di esplorare nuovi contesti e di aprirsi ad un’audience sempre più variegata, attenta e consapevole. L'industria birraria si sta calando in uno scenario in trasformazione e sta rispondendo ad un’evoluzione delle abitudini dei consumatori, investendo in soluzioni innovative e ampliando la gamma di birre offerte”, commenta Andrea Bagnolini, Direttore Generale di AssoBirra. “I produttori stanno abbracciando sempre più un approccio che sposa un consumo moderato, con prodotti privi di alcol o a basso tenore alcolico di alta qualità e radicati nelle tradizioni locali. La popolarità delle birre low e no alcol è in espansione, e il volano di questa crescita è l’innovazione del comparto, che sta compiendo degli straordinari passi avanti e reso possibile lo sviluppo di prodotti di eccellenza”. 

L’EVOLUZIONE DEI CONSUMI GUIDATA DALLA GEN Z, ATTENTI AL BENESSERE
Un crescente interesse per la salute e il benessere guidano le scelte alimentari dei consumatori di birra, con la Generazione Z in prima linea. Nell'ultimo anno un bevitore di birra su tre (32%) ha seguito un regime alimentare controllato e tra i target più attenti emerge proprio la Gen Z, con un intervistato su due (45%) che ha dichiarato di aver seguito un’alimentazione oculata, percentuale più elevata rispetto a Millennials (30%) e Gen X (32%). Nel complesso, tre quarti del campione (76%) afferma di perseguire il proprio benessere fisico, emotivo e mentale attraverso una dieta bilanciata, un numero adeguato di ore di sonno e la pratica di attività fisiche, considerazioni che mettono d’accordo Gen Z, Millennials, Gen X.​ La metà dei consumatori intervistati (48%) si dedica regolarmente o con una certa frequenza a un’attività sportiva, con Gen Z e i Millennial​s in testa.