La sicurezza di macchine o impianti industriali è un concetto globale che coinvolge entità diverse e che si intreccia in modo inequivocabile con la sicurezza degli ambienti di lavoro.
In termini estremamente schematici, la regolamentazione giuridica applicabile in Italia impone la sicurezza degli ambienti di lavoro e assegna al Datore di Lavoro tale responsabilità.
Per fornire questa garanzia, il Datore di Lavoro, tra gli altri suoi compiti, ha quello di mettere a disposizione dei propri dipendenti, solo attrezzature di lavoro (e tra queste sono incluse le macchine industriali) aventi adeguato livello di sicurezza.
Questo è valido per tutte le attrezzature di lavoro messe in servizio, indipendentemente dal fatto che si tratti di attrezzature di lavoro acquistate come nuove o di seconda mano ma anche autocostruite in modo completamente ex-novo o derivanti da modifiche su macchine esistenti.
Leggi e norme tecniche applicabili regolamentano e/o forniscono indicazioni sul come sia possibile o dovuta, l’attestazione di rispondenza di ognuna di queste attrezzature al livello di sicurezza necessario.
Un obbligo conseguente che ricade anch’esso in capo al Datore di Lavoro è relativo “ai controlli che sono volti ad assicurare il buono stato di conservazione e l'efficienza a fini di sicurezza delle attrezzature di lavoro”, per dirla con il testo del Decreto Legislativo 81/20028.
Dopo aver messo in servizio una qualsiasi attrezzatura di lavoro, il Datore di Lavoro dovrà svolgere, con la dovuta cadenza periodica, tutti gli interventi manutentivi prescritti, prestando particolare attenzione a quelli previsti per i dispositivi di sicurezza presenti.
L'adempimento di questa prescrizione, la cui evidenza deve essere a disposizione degli organi di vigilanza per almeno i tre anni precedenti alla richiesta da parte di questi ultimi, è stata fino ad oggi gestita con moduli cartacei, più o meno evoluti, e archiviazioni dedicate.
Impegno organizzativo, e costo conseguente, spesso non trascurabile.
La digitalizzazione permette sicuramente una semplificazione oggettiva di anche questo processo.
La messa a fattor comune delle expertise particolari maturate in Phoenix Contact nello sviluppo di prodotti e soluzioni innovative di automazione e nella consulenza in ambito Sicurezza (Safety & Security) ha condotto allo sviluppo di un servizio dedicato allo scopo e denominato "Articolo 71". Chiara in detta denominazione l’attinenza con i contenuti proprio dell’Articolo 71 del Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro (Decreto Legislativo 81/20028), laddove si trattano gli “Obblighi del Datore di Lavoro”.
Attraverso questo servizio, il team Digital Safety Solutions di Phoenix Contact, crea per il proprio cliente una sorta di portale, cloud-based, accessibile via Internet con browser standard ma con credenziali di accesso esclusive. All’interno di detto portale, per ogni attrezzatura per la quale il servizio viene attivato, viene creata una scheda macchina ove, oltre all’anagrafica dell’apparecchiatura, viene riporta la lista dei dispositivi di sicurezza presenti, la lista della documentazione tecnica associata alla attrezzatura e la lista di rischi potenziali attinenti sempre con la medesima attrezzatura.
Un intervento periodo dei tecnici Phoenix Contact, permetterà la compilazione dello stato di questi elementi, consentendo al cliente di disporre con un semplice clic delle informazioni a video circa lo stato dell’attrezzatura dal punto di vista della sicurezza, di disporre di un’archiviazione a prova di smarrimento dei dati e di poter produrre, con una semplice stampa di modelli di report predisposti all’interno dello strumento, della documentazione eventualmente richiesta dagli organismi di vigilanza.
L’evidenza del mantenimento in sicurezza di un macchinario in modo semplice, veloce e con garanzia di disponibilità nel tempo.
Articolo di Raffaele Esposito, Sales Manager Digital Safety Solutions, Phoenix Contact