Le cartiere italiane fra "i cantieri della transizione ecologica"

Le cartiere italiane fra i cantieri della transizione ecologica presentati a Roma da Legambiente: nella cogenerazione ad alto rendimento il settore sta integrando altre soluzioni energetiche come biometano, bioliquidi, biomasse e residui di produzione. Sono investimenti difficili nel contesto attuale e vanno utilizzate innanzitutto le revenues versate dalle imprese per ETS.
Nell’ambito del XII Congresso nazionale di Legambiente, l’associazione ambientalista ha presentato i dati sulla mappatura realizzata in questi mesi durante la sua campagna itinerante “I cantieri della transizione ecologica” facendo il punto su questo tema con rappresentanti politici e istituzionali e con i protagonisti della transizione ecologica che è in atto nel Paese.

"La partecipazione dell’industria cartaria all’iniziativa 'I cantieri della transizione ecologica' ha l’obiettivo di mostrare concretamente la transizione ecologica in atto nei distretti cartari italiani che costituiscono un settore chiave della bio-economia circolare* investendo sul riciclo e sulla sostenibilità delle materie prime.  Lo scorso 23 novembre con “I cantieri della transizione ecologica” abbiamo  fatto tappa alle Cartiere di Guarcino nel distretto cartario di Frosinone, uno dei primi a scommettere 17 anni fa su riciclo, gestione sostenibile delle risorse, utilizzo delle rinnovabili come carte vincenti per una maggiore sostenibilità della produzione cartaria” ha affermato Massimo Medugno, DG Assocarta a margine della presentazione di oggi.

Il settore cartario italiano, oltre alla cogenerazione ad alto rendimento, sta lavorando ad altre soluzioni energetiche come biometano, bioliquidi, biomasse e residui di produzione. “Le condizioni generali rendono in questo momento gli investimenti per la decarbonizzazione particolarmente difficili. Vanno trovate le risorse per sostenere lo sforzo delle imprese innanzitutto destinando le revenues delle quote ETS per almeno il 50% a investimenti verdi, come prevedono le norme comunitarie, e come già fanno altri Paesi come Francia e Germania”. Ad oggi le cartiere utilizzano il 62% di carta da riciclare nella produzione, che si coniuga con la restante percentuale proveniente da cellulosa – rinnovabile e certificata –  garantendo la provenienza da foreste gestite in modo sostenibile. E nell’imballaggio il riciclo è stabilmente oltre l’85%, cioè oltre l’obiettivo del 75% al 2025, previsto dalla normativa comunitaria.

“La sfida della decarbonizzazione” spiega Medugno “è al centro degli investimenti delle cartiere per andare a integrare l’alimentazione a gas naturale con il quale si ottiene energia elettrica e calore mediante auto-produzione in cogenerazione. Un esempio è anche quello delle Cartiere del Garda (Lecta Group) site a Riva del Garda con l’impianto Alto Garda Power realizzato per soddisfare le esigenze termiche ed elettriche della produzione di carta, ma anche per alimentare la rete di teleriscaldamento delle case di Riva del Garda, contemperando aspetti ambientali e sociali. Proprio in occasione del Congresso di Legambiente Cartiere del Garda ha realizzato un quaderno ad hoc con la grafica della campagna promuovendo così, oltre alla sostenibilità energetica, anche quella delle materie prime rinnovabili, riciclabili e provenienti da foreste gestite in modo responsabile”.

*Un ruolo confermato da un Indicatore di Circolarità di Materia(MCI) pari a 0,78 in una scala da 0 a 1, un indicatore sintetico, certificato da Ellen MacArthur Foundation con il supporto dell’Unione Europea, che misura la dimensione del materiale rigenerato e proveniente o destinato a riuso e riciclo di materia, inclusi i prodotti agro-forestali che provengono da coltivazioni e gestioni sostenibili.
Enti e associazioni: ASSOCARTA