Oltre 300 imprese riunite a Milano per l'incontro "Industria 4.0 e iper-ammortamento" organizzato da UCIMU - Sistemi per Produrre. L'industria italiana è pronta per investire in competitività.
È andato completamente sold-out l’evento dedicato a “Industria 4.0 e Iperammortamento” che UCIMU - Sistemi per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, ha organizzato con l’obiettivo di meglio approfondire uno dei temi di maggior interesse per gli operatori del mondo industriale.
Sono stati infatti oltre 300 gli ospiti presenti all’incontro in rappresentanza di un’ampia fetta di manifatturiero. Tra le fila dei presenti, numerosissimi sono gli imprenditori e i manager dell’industria della macchina utensile affiancati da operatori di settori limitrofi e di settori utilizzatori di sistemi di produzione e di tecnologie riconducibili a Industria 4.0. Ad essi si aggiungono professionisti, studiosi e consulenti, il cui ruolo, nella partita dello sviluppo della digitalizzazione e automatizzazione delle fabbriche, è ancora tutto da delineare.
Analisi delle opportunità e delle possibili implicazioni connesse con la diffusione di Industria 4.0 nelle imprese italiane, per lo più PMI, tecnicalità e funzionamento delle misure messe in campo dalle autorità di governo nell’ambito del Piano Nazionale Industria 4.0, sono i temi trattati nel corso del pomeriggio che ha visto gli interventi di: Massimo Carboniero, presidente UCIMU - Sistemi per Produrre, Stefano Firpo, direttore generale per la politica industriale, la competitività e le piccole medie imprese, Ministero dello Sviluppo Economico, e Paolo Massardi, partner di Roland Berger. Ad essi si sono aggiunte le testimonianze di Roberto Ricci Marposs Italia, e Gian Luca Giovanelli MCM.
Come emerge dalla ricerca condotta da UCIMU - Sistemi per Produrre e Roland Berger, Industria 4.0 è, anzitutto, un’opportunità per le imprese del settore che intendono incrementare il proprio livello di competitività rispetto ai competitors internazionali.
Raccolta e gestione dei dati, creazione di una carta d’identità digitale del macchinario, controllo a distanza, manutenzione predittiva, sistemi di visione e verifica della qualità dei processi di lavorazione e dei prodotti, connessione tra macchine e sistemi all’interno della fabbrica e tra la fabbrica e l’esterno, sono alcuni degli upgrade che diventano centrali nella progettazione dei sistemi di produzione in ottica Industria 4.0.
A fronte di queste trasformazioni - che implicheranno profondi cambiamenti anche nel modo di lavorare e dunque nell’organizzazione aziendale - le imprese costruttrici di macchine utensili potranno avere benefici sia commerciali sia di gestione.
I primi benefici afferiscono all’attività rivolta ai clienti: la digitalizzazione e l’utilizzo delle tecnologie IoT, infatti, favoriranno lo sviluppo di servizi integrati personalizzati, il monitoraggio delle esigenze dell’utilizzatore e dunque una più forte fidelizzazione del cliente.
I secondi riguardano, invece, i costi di gestione e l’efficientamento degli impianti, aspetti che si concretizzano in tracciabilità del prodotto, riduzione dei tempi di produzione e dei fermi macchina, incremento della qualità e della sicurezza degli impianti, riduzione delle scorte a magazzino, favorendo l’incremento della produttività aziendale.
“I risultati dell’indagine presentata - ha rilevato Massimo Carboniero, presidente UCIMU - Sistemi per Produrre - sono ulteriore conferma dell’importanza e del valore che il Piano Nazionale Industria 4.0, varato dalle autorità di governo, riveste per il manifatturiero italiano che, finalmente, è stato rimesso al centro della politica economica del paese”.
“La grande partecipazione all’incontro - continua Massimo Carboniero - dimostra la disponibilità del Paese a investire nel proprio futuro, una disponibilità che da tempo mancava all’Italia e che è registrata anche dai dati elaborati dal Centro Studi di UCIMU che promuove il 2016 quale miglior anno, dal 2008, per la raccolta ordini. Ora, strumenti come Superammortamento e Iperammortamento sono ottimi per sostenere e stimolare, in modo differente, il rilancio della competitività della nostra industria già predisposta a investire”.
“Con il Superammortamento, chi acquisisce un nuovo macchinario può contare su un incentivo per rinnovare e ampliare il parco macchine installato, risultato dalla recente indagine condotta da UCIMU decisamente obsoleto. Circa 13 anni è l’età media delle macchine utensili presenti negli stabilimenti produttivi della meccanica italiana. Il peggior risultato degli ultimi 40 anni. Con l’iperammortamento, invece, si intende favorire la trasformazione tecnologica digitale delle imprese, stimolando l’introduzione e la diffusione di sistemi tra loro connessi. In questo caso il nodo focale è la connettività, la digitalizzazione e l’interconnessione di macchine e impianti”.
“In altre parole, con l’iperammortamento, a fronte di un incentivo fiscale decisamente interessante, poiché permette l’ammortamento del valore della macchina maggiorato del 150% - aggiunge il presidente UCIMU - le imprese devono impegnarsi in un processo di crescita e trasformazione che va ben oltre la tecnologia e riguarda l’intera organizzazione aziendale”.
“Si tratta - conclude Massimo Carboniero - di un atto di fiducia che l’imprenditore fa, consapevole, oggi più di prima, che digitalizzazione e interconnessione rappresentano la strada imprescindibile per assicurare futuro alla propria attività”.