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L’impegno di danone per l’ambiente Il percorso che ha portato Danone a scegliere Ingeo è lungo e trasversale: negli ultimi anni oltre ad aver ridotto il consumo energetico, di acqua e di carta nella produzione dei propri prodotti, e ad aver diminuito notevolmente la produzione di CO2, Danone ha iniziato a lavorare sull’impatto delle sue attività agendo congiuntamente su produzione, imballaggi e trasporti. Molti sono infatti i progetti portati a termine: l’impiego di cartoni riciclati, l’utilizzo di energia verde, l’alleggerimento della plastica dei vasetti. Nel concreto l’azienda ha ad esempio esteso a quasi tutte le linee di yogurt (come Vitasnella e Activia) l’utilizzo del vasetto in foam plastic, una plastica alleggerita da bolle d’aria che consente di termoformare i contenitori ritagliandoli a coppie da un lungo foglio, rendendo così superfluo il cartone che oggi tiene ancora uniti i vasetti di “vecchia generazione”. E ha ridotto in 10 anni lo spessore della bottiglietta di yogurt liquido Actimel del 30% (da 11 g a 5,2 g) e in 15 anni quello della bottiglia di acqua Evian, che è passata da 42 g a 32 g. L’utilizzo del PLA per i vasetti di yogurt Activia è quindi solo l’ultimo, significativo, passo..
I vantaggi Secondo quanto rilevato da uno studio sul Life Cycle Assessment (LCA) condotto da dall’Istituto tedesco IFEU (Energy and Environmental Research), le confezioni in biopolimero consentiranno di ridurre in un anno le emissioni di CO2 del 25% e l'utilizzo di risorse fossili del 45%, rispetto ai vasetti tradizionali in plastica. Tutto questo mantenendo le stesse qualità e performance del precedente pack. Ad essere coinvolto nel progetto “green” non è però solo il materiale utilizzato ma anche l’intero processo produttivo, anch’esso adeguatamente studiato per ridurre l’impatto ambientale, sempre senza compromessi sulla qualità e i comfort per il consumatore finale. Ad incrementare il progetto infine anche le nuove opportunità di smaltimento e ri-uso del packaging dopo il consumo. Non stupisce quindi la considerazione di Andreas Ostermayr, CEO di Danone in Germania e Svizzera, che ha affermato: «Il progetto Danone-Ingeo è il primo significativo step nello sviluppo del packaging del futuro. È molto importante per le aziende e i brand rendersi conto che la strada da seguire deve comprendere investimenti in tecnologia, sviluppi della sostenibilità e miglioramenti nella qualità di tutti gli aspetti della realizzazione di un prodotto, incluso il packaging»..
Activia sul mercato In questa prima fase i packaging Activia realizzati con Ingeo sono quelli nel formato 4x115 g e 8x115 g, che rappresentano l’80% del volume totale dei prodotti Activia in Germania. Danone ha però affermato che l’intenzione è quella di espandere l’uso di Ingeo anche per il packaging degli altri prodotti della linea Activia, coinvolgendo così in breve tempo il 100% della produzione. NatureWorks, Danone e WWF stanno inoltre lavorando per ottenere l’International Sustainability and Carbon Certification (ISCC) per il nuovo packaging di Activia. L’etichetta ISCC garantisce che l’intera supply chain della materia prima Ingeo rispetta i rigorosi criteri sociali e ambientali..
L’acido polilattico L’acido polilattico o PLA è un polimeri biodegradabile sintetizzato a partire da monomeri derivanti da processi di fermentazione. Dotato di notevole versatilità applicativa industriale, presenta costi accettabili e prestazioni paragonabili a quelle delle materie plastiche tradizionali (PET, PP, PS, ecc.). Il materiale è riciclabile mediante compostaggio, riciclo meccanico tradizionale o chimico oppure incenerimento. È interamente prodotto a partire da materie prime naturali annualmente rinnovabili come granoturco, barbabietole e altri vegetali ricchi di amido. Questo viene idrolizzato a zucchero (destrosio grezzo) per essere poi fermentato. Si ottiene così l'acido lattico che generalmente viene dimerizzato a lattide. Per policondensazione del lattide si ottiene finalmente l'acido polilattico o polilattato. L'unico monomero del PLA, dunque, è l'acido lattico, un composto naturale da tempo impiegato nell’industria alimentare (è presente negli yogurt, nei salumi, ecc.) e incluso nella lista positiva europea dei monomeri ammessi per le plastiche "food contact". I processi di trasformazione e le applicazioni del PLA sono sostanzialmente gli stessi del PET: estrusione (fibre tessili ed industriali, foglie per termoformatura, film, extrusion coating) e stampaggio a iniezione (manufatti vari, preforme per soffiaggio bottiglie). Il PLA presenta trasparenza, brillantezza e rigidità equivalenti a quelle delle plastiche convenzionali, ma rispetto a queste utilizza una quantità notevolmente inferiore di combustibili fossili e rilascia un minor quantitativo di gas serra. I paesi europei dove si impiega maggiormente questo materiale o le altre bioplastiche sono Inghilterra, Italia, Olanda e Germania.