Fonti di Vinadio, punto di riferimento con il marchio Acqua Sant’Anna, è la prima azienda a inserire nel mercato un fardello invisibile, realizzato in collaborazione con Ribi.
L’Azienda Fonti di Vinadio, che imbottiglia e commercializza l’acqua minerale Sant’Anna, nasce nel 1996 per opera di Alberto Bertone, titolare e Presidente dell’azienda. Alla base dell’operazione c’è la profonda convinzione delle alte potenzialità dell’acqua che sgorga dalle montagne che sovrastano Vinadio, nel cuore delle Alpi Marittime. Dal Cinquecento, epoca a cui risalgono le prime documentazioni storiche che esaltano le sorgenti della valle, la fama della bontà di quest'acqua si è diffusa anche grazie ai racconti delle migliaia di pellegrini del santuario di Sant'Anna, protettrice delle mamme, che da il nome all’acqua prodotta da Fonti di Vinadio. Oggi l’Acqua Sant’Anna rappresenta un marchio italiano al 100%, proprietà di una azienda famigliare in un mercato in cui si registra una grande concentrazione di multinazionali. Il giro d’affari 180 milioni di Euro di fatturato. 750 milioni di bottiglie vendute. 60mila metri quadri di stabilimento. 310mila bottiglie prodotte ogni ora. Sono questi i numeri (2009) dell’azienda cuneese, che grazie ad un impianto produttivo all’avanguardia è diventata un modello studiato con attenzione anche da molte grandi aziende internazionali, del calibro di Heineken e Coca Cola, che hanno già voluto visitare lo stabilimento di Vinadio. Qualità organolettiche e controllo qualità Il grande successo di vendite raggiunto da questo prodotto si fonda principalmente sulle qualità intrinseche dell’acqua della sorgente. L’acqua Sant’Anna ha ottenuto risultati straordinari per i valori di leggerezza (residuo fisso 22,3 mg/L), ricevendo l’autorizzazione per la dieta dei neonati e per le diete povere di sodio (solo 1.9 mg/L di sodio). L’acqua della sorgente è costantemente sottoposta a controllo chimico-batteriologico e Fonti di Vinadio rispetta il protocollo HACCP per il controllo dei passaggi produttivi a rischio, garantendo la qualità assoluta del prodotto imbottigliato. Il processo produttivo è garantito per igiene e sicurezza da impianti di imbottigliamento sempre all’avanguardia, sottoposti ad aggiornamento continuo, avvalendosi delle tecnologie più moderne presenti sul mercato. Il processo produttivo Attraverso 400 km di tubazioni in acciaio inox, l’acqua della sorgente, che sgorga a 1.660 metri d’altitudine, viene incanalata e condotta fino allo stabilimento dove è raccolta in 11 serbatoi d’acciaio inox da 1 milione di litri d’acqua. Da qui parte immediatamente la linea produttiva e l’acqua viene subito imbottigliata, affinché conservi intatte le sue caratteristiche organolettiche. Fonti di Vinadio ha il più grande impianto produttivo al mondo: 10 linee di imbottigliamento di cui le ultime due, acquistate nel corso del 2007 e collaudate nel 2008, producono rispettivamente 55mila e 45mila pezzi ogni ora ciascuna. La ricerca continua di tecnologie sempre più avanzate è una delle carte vincenti dell’azienda, che si serve dei migliori modelli al mondo di carrelli automatizzati intelligenti, in grado di gestire in modo autonomo la movimentazione della merce, dallo stoccaggio all’uscita dal magazzino: a fine linea i robot palletizzatori marchiano i lotti con codici che ne permettono la tracciabilità. 28 veicoli a guida laser, che si muovono in modo completamente autonomo rispondendo agli ordini di un software centrale, spostano la merce in magazzino e di lì sono in grado di caricare i pallet di acqua sui camion, distinguendo tipologie di acqua, formati e quantità. In questo modo, dallo stabilimento di Vinadio partono ogni giorno fino a 240 autotreni di acqua. I veicoli a guida laser, oltre a garantire una precisione superiore al 99,5%, rispettano l’ambiente (funzionano infatti con batterie ricaricabili anziché utilizzare carburante) e sicuri (grazie ad un’innovativa tecnologia tutta made in Italy, aumentano la sicurezza sul lavoro, eliminando incidenti alle persone e danni alle cose). Il ciclo produttivo inizia dal prelievo delle preforme, sorta di ‘provette’ che vengono caricate attraverso nastri trasportatori in macchine denominate soffiatrici. Le preforme vengono riscaldate in un forno a una temperatura di circa 100°C che le rende malleabili e pronte per essere soffiate con aria compressa alla pressione di 40 bar, facendole aderire alle pareti di uno stampo che conferisce la classica forma della bottiglia. Questa viene immediatamente raffreddata e portata alla temperatura di circa 5°C. Attraverso la riempitrice, l’acqua di sorgente raccolta nello stabilimento entra nella bottiglia, che viene tappata, etichettata, affardellata e palletizzata. Il processo produttivo è totalmente automatizzato e seguito costantemente da personale di controllo. È a questo punto che entrano in azione i 28 veicoli a guida laser, che prelevano i pallet alla fine della linea di produzione, li conducono al magazzino, da dove tornano a prelevarli per caricarli sugli autotreni che partono ogni giorno da Vinadio per portare in tutta Italia quest’acqua dalle caratteristiche organolettiche straordinarie. L’afflusso dell’acqua di sorgente allo stabilimento è continuo, il ciclo produttivo non viene mai fermato e l’acqua di sorgente è in grado di arrivare sulla tavola dei consumatori in sole 48 ore. In controtendenza rispetto al settore, da sempre Fonti di Vinadio predilige il trasporto su rotaia anziché su strada: i camion partono dallo stabilimento e si fermano alla prima grande stazione ferroviaria a valle, dove il prodotto è caricato sui treni e quindi spedito in tutta Italia. Per diminuire la frequenza e quantità delle spedizioni di prodotto, in particolare quello che raggiunge le Regioni del Centro-Sud Italia, l’azienda ha creato una nuova bottiglia dal formato quadrato (anziché la tradizionale bottiglia di Acqua Sant’Anna a forma di goccia) perché questo permette di ottimizzare la spazio aumentando la quantità di prodotto per ogni carico spedito. Innovazione ed ecosostenibilità Acqua Sant’Anna è il primo marchio in Europa a lanciare sul mass market un’acqua minerale che utilizza una bottiglia realizzata interamente con il biopolimero Ingeo, che si ricava dalla fermentazione degli zuccheri delle piante anziché dal petrolio. Sensibile alle tematiche ambientali, convinta che la rivoluzione ecosostenibile possa cominciare dai prodotti di largo consumo, Fonti di Vinadio è la prima azienda privata a sposare una politica ecocompatibile : se consideriamo 50 milioni di biobottiglie del peso di 27 grammi ciascuna, rispetto alla stessa quantità di bottiglie prodotte in comune PET, permettono un risparmio di 13.600 barili di petrolio, ovvero la stessa quantità di energia che serve a fornire elettricità a 40.000 persone per un intero mese! Inoltre, si riducono le emissioni di anidride carbonica pari a quelle emesse da 3.000 auto che percorrono in un anno circa 10.000 chilometri ciascuna. Test di laboratorio hanno dimostrato inoltre che questo materiale garantisce all’acqua una purezza incontaminata, pari a quella conservata in bottiglie di vetro, mantenendo la praticità e maneggevolezza della plastica. Questa rivoluzione nel packaging è frutto dell’iniziativa dell’azienda piemontese Fonti di Vinadio: stessa leggerezza, robustezza e praticità senza contenere nemmeno una goccia di petrolio. Inoltre, gli studi dimostrano che questo particolare biopolimero non rilascia alcuna sostanza nell’acqua, pertanto il contenuto è fresco e puro come l’acqua imbottigliata in vetro, pur mantenendo tutta la praticità, leggerezza e maneggevolezza delle plastiche tradizionali. BioBottle riveste dunque grande importanza non solo per il plus ecosostenibile, ma anche per la purezza e freschezza che garantisce al prodotto. Sant’Anna BioBottle dopo il consumo si può conferire nella raccolta differenziata dell’organico, e avviare a un particolare trattamento, il compostaggio, ovvero una biodegradazione controllata, che avviene in ambiente dove temperatura e tassi di umidità controllati accelerano semplicemente un processo che avverrebbe normalmente in natura. Un test effettuato con AMIAT - Azienda Multiservizi Igiene Ambientale Torino, ha dimostrato che dopo solo otto settimane non resta più nessun frammento di Sant’Anna BioBottle. Sant’Anna BioBottle ha già ottenuto il riconoscimento del marchio CIC dal Consorzio Italiano Compostatori, che promuove una reale politica di riduzione dei rifiuti e soluzioni improntate alla minimizzazione dell’impatto ambientale. C’è ma non si vede Fonti di Vinadio è anche la prima a inserire nel mercato un fardello invisibile, realizzato in collaborazione con Ribi, una società di brevetti inglese specializzata nello studio e sviluppo di applicazioni innovative. L’obiettivo era di azzerare l’imballaggio dei fardelli. Dopo lunga sperimentazione e importanti investimenti in ricerca e sviluppo da parte dell’Azienda di Vinadio, arriva sul mercato il primo imballo non visibile in grado di tenere insieme sei bottiglie d’acqua con un impiego minimo di materiali da smaltire e di energia. Si tratta dell’applicazione di un metodo innovativo che permette di assemblare due o più bottiglie per facilitarne il trasporto mediante legature anulari orizzontali e con una legatura verticale incrociata avente funzione di solida maniglia. Questo innovativo sistema sostituisce il tradizionale imballo denominato ‘fardello’, normalmente realizzato in pellicola plastica termoretraibile. Grazie a questa innovazione non sarà più necessario smaltire tonnellate di plastica, che per ogni imballo viene sostituita da tre soli grammi di filo di raccordo, riducendo così di dieci volte l’utilizzo di materiale inquinante. Inoltre, un vantaggio assolutamente non trascurabile, è l’abbattimento dei consumi energetici in linea di imballaggio: si annulla l’energia necessaria ad alimentare le macchine che fasciano e scaldano il fardello per farlo aderire meglio alle sei bottiglie. In questo modo Acqua Sant’Anna si spoglia della pellicola di plastica termoretraibile che avvolgeva le 6 bottiglie, si mette a nudo utilizzando una nuova confezione rivoluzionaria generando una riduzione drastica di consumo di petrolio. Un’innovazione straordinaria, ma che soprattutto permette di abbattere concretamente i consumi e lo smaltimento di materiali inquinanti! Recentemente è partita, presso alcuni punti della grande distribuzione, la vendita sperimentale dei primi fardelli invisibili. Con l’imballo secondario invisibile il consumatore può contare su un packaging solido e resistente, semplice e pratico che permette consistenti risparmi per l’ambiente e per tutti.