Dino Tavazzi, Amministratore Delegato di Sogecos dal 2012, illustra i punti salienti della prima edizione del “Cosmopack NY Symposium”.
• Con il “Cosmopack NY Symposium” Sogecos aggiunge una nuova iniziativa a supporto dell’internazionalizzazione della aziende italiane della filiera della cosmesi?
«Assolutamente si e ne siamo particolarmente orgogliosi. Come organizzatori di fiere a carattere internazionale da tempo supportiamo le aziende vocate all’export creando, durante le manifestazioni, momenti di approfondimento e giusti contatti per permettergli di ricevere utili e corrette informazioni su specifici mercati. A New York abbiamo portato aziende che sono con noi da tempo e che sono già abituate ad affrontare le difficoltà dei mercati perché vivono di export. In particolare questa due giorni è stata dedicata a chi esporta negli States - e in particolare sulla East Coast, dove hanno sede brand significativi - , e anche parte del Canada»
• Come avete selezionato le aziende italiane della filiera e i buyer americani?
«Le aziende partecipanti sono state selezionate in base ai nostri contatti maturati in ambito Cosmoprof/Cosmo pack e al loro posizionamento e attitudine all’export . Per approcciare correttamente la filiera alla selezione ha collaborato anche Cosmetica Italia e Il Polo della Cosmesi. Più complesso è stato il lavoro sul fronte degli inviti ai buyer americani. Per questi abbiamo operato con la struttura di Cosmoprof che organizza la visitazione alla fiera, con ICE, Icmad e con alcuni consulenti. Siamo riusciti a portare i top buyer dei brand più importanti del mercato americano della East Coast e del Canada. La risposta all’iniziativa, anche su questo fronte, è stata molto positiva».
• Come sono stati organizzati gli incontri
«Come è emerso anche nella tavola rotonda è molto importante per i buyer sapere che nelle aziende loro fornitrici c’è impegno nell’innovazione, nella ricerca e sviluppo, nello sviluppo di nuovi progetti. Quello americano è un mercato molto ricettivo sulle novità, anche le più spinte, ma molto esigenze sulla qualità e sulla serietà professionale. Perché le aziende della filiera potessero farsi conoscere, promuove i loro prodotti e ricevere utili input dal mercato - da trasformare poi in business - nella sezione pomeridiana del Simposio abbiamo previsto degli incontri one-to-one, della durata di 20 minuti, che sono stati pianificati e coordinati direttamente da noi»
• Alla luce di questa esperienza quali sono i progetti per il futuro?
«Per il futuro? Non ci fermiamo qua! Dopo Hong Kong nel 2015 torneremo a Bologna, a Las Vegas e sicuramente anche a New York. Sono convinto che con il Symposium è stata fatta una bella operazione per la manifestazione Cosmoprof in generale, per l’industria italiana della cosmesi e per il Made in Italy. Il prossimo anno il simposio potrebbe diventare un evento più ampio, ci rifletteremo nei prossimi mesi e vedremo come dare un seguito a questa bella esperienza. Sicuramente anche nel 2015 saremo protagonisti a New York»