Aliplast, il valore della plastica riciclata per una cosmetica sostenibile

A Cosmoprof 2025 Michele Petrone, Amministratore Delegato di Aliplast, ci ha illustrato le strategie e le iniziative messe in atto dall'azienda, evidenziando il valore aggiunto che Aliplast offre all'industria cosmetica.
Aliplast si sta impegnando per rafforzare la sua presenza nel settore cosmetico. Come vi state muovendo e quali obiettivi perseguite?

Da anni Aliplast ha identificato il settore della cosmetica come uno dei comparti che meglio si accosta al messaggio che cerchiamo di diffondere sempre: ciò che era un rifiuto può tornare ad essere una risorsa, può avere una nuova vita di qualità che si accosta decisamente bene al concetto di “bello” tipico della cosmetica. La partecipazione a Cosmoprof testimonia il nostro impegno nel voler andare a braccetto con la cosmetica e con i produttori, cercando di capire e di anticipare quelle che sono le esigenze del mercato. Lo abbiamo fatto anche un paio di anni fa, quando abbiamo scritto le  linee guida per il packaging sostenibile, anticipando i tempi. Ora che tutti dobbiamo guardare al 2030 e al raggiungimento del traguardo del  contenuto minimo di riciclato per far sì che il packaging sia in effetti sostenibile, diventa importante riprendere quelle linee guida, quelle regole fondamentali che coinvolgono noi come soggetto che si pone come punto di partenza della filiera ma anche come punto di fine, quindi di ritorno nel ciclo di produzione di vita del prodotto cosmetico. Tutto ciò sempre andando braccetto con  gli altri operatori che vanno a costituire la catena del valore. Lavorando come abbiamo fatto e come facciamo siamo in grado di partire dal design del packaging, studiare soluzioni di altissima qualità e applicarle, stando attenti ad intercettare le necessità degli attori della catena del valore (il trasformatore e il  produttore di cosmetica), senza dimenticare il consumatore finale, che in questo quadro rappresenta forse l'attore più esigente. Il consumatore finale chiede alla catena del valore qualità, sostenibilità e una risposta all'esigenza di neutralità nei confronti degli impatti che il nostro materiale, se non utilizzato correttamente, può generare.


Qual è in particolare il valore aggiunto che Aliplast può dare alle aziende del settore cosmetico?

Sicuramente il valore aggiunto che possiamo dare è legato alla nostra conoscenza ed esperienza nella raccolta e nel riciclo della plastica. Partiamo dalla raccolta, quindi dalla gestione di ciò che per altri è uno scarto o un rifiuto e per noi è una risorsa, e proseguiamo con la gestione della materia, che viene studiata per sviluppare soluzioni anche in collaborazione con i produttori di cosmetica. Mettiamo a disposizione delle aziende un know-how frutto di anni di sviluppo, cercando sempre di più di dare risposte a quelli che sono i requisiti che i regolamenti ci impongono e ci imporranno poi strada facendo a partire dal 2030.

Cosa occorre alla filiera cosmetica per raggiungere un'economia che sia davvero circolare e sostenibile e qual è il ruolo di Aliplast in questo contesto? 

Io penso che la risposta l'abbiamo provata a dare con il progetto che abbiamo realizzato insieme a Cosmetica Italia, presentato alla Milano Beauty Week dell'anno scorso. Sempre di più gli attori del mondo della cosmetica devono necessariamente lavorare insieme e cooperare, che significa non solo condividere un obiettivo ma andare nella stessa direzione per raggiungerlo. Questo concetto lo abbiamo messo  in atto lavorando insieme al trasformatore, al produttore di cosmetici, a chi si occupa dell'etichetta, a Cosmetica Italia e a chi gestisce la comunicazione. A mio avviso, la cosmetica avrà sempre più bisogno di questo tipo di relazioni, di partnership strette di persone che condividono lo stesso purpose, che poi è il purpose che Aliplast ha sposato da sempre: per ogni fine c'è un nuovo inizio. Abbiamo dimostrato, e lo stiamo evidenziando anche a Cosmoprof, che è possibile produrre contenitori per prodotti cosmetici realizzati al 100% di PET riciclato, con caratteristiche di qualità estetica completamente paragonabili alla materia prima vergine ma con un valore in più: la sostenibilità.


Come accennava, l'anno scorso avete realizzato il White Paper con Cosmetica Italia e siete stati protagonisti della Milano Beauty Week. Ripeterete questa esperienze o avete altre iniziative particolari in programma per il 2025?

In questo momento stiamo lavorando molto, le idee sono tante e sicuramente poter collaborare con Cosmetica Italia rappresenta un grande stimolo a cercare sempre di superarsi. Da qui alla prossima Milano Beauty Week (17-21 settembre 2025) il messaggio principale che vogliamo veicolare è che la raccolta, il riciclo e quindi la rigenerazione della materia prima seconda rappresentano una delle risposte che la cosmetica può dare ad un consumatore che è sempre di più attento alla sostenibilità e che è anche disposto a riconoscere un valore diverso, maggiore ad un prodotto  sostenibile.  
Dal nostro punto di vista questo non deve essere solo lo slogan di un singolo evento o progetto ma deve diventare un valore pervasivo per tutto il settore cosmetico.  
Grazie al prototipo che abbiamo presentato alla Milano Beauty Week siamo riusciti ad arrivare all'ultimo miglio, cioè al prodotto finale, al consumatore e io penso che questo sia veramente quel passaggio in più che  siamo obbligati a fare. Le 420 persone che lavorano in Aliplast hanno  l'obiettivo di produrre qualità non fine a se stessa ma per rispondere all'esigenza del consumatore finale, possibilmente modificando qualche stereotipo sulla plastica che ancora resiste. Qual è il vero problema? La plastica, la plastica riciclata o la mancata sostenibilità sociale, il comportamento di ciascuno di noi? Come Aliplast dobbiamo lavorare su quello e in quest'ottica poter vedere un prodotto finito realizzato con plastica riciclata consente anche al consumatore di fare un passaggio in più per raggiungere una maggiore consapevolezza.
Prodotti e tecnologie: ALIPLAST
Gallery