Subito dopo i saluti istituzionali inviati tramite un video messaggio dal Direttore Generale ECMA Mike Turner, l'esposizione iniziale dei dati a livello globale realizzata dal prof. Fadi Hassan ha messo in evidenza la situazione precaria che ben conosciamo. L’economista ha analizzato gli scenari macroeconomici internazionali e il panorama italiano dei mesi appena trascorsi, con previsioni per il futuro a breve.
Le previsioni per il commercio mondiale indicano un calo a fine 2020 poco oltre il 9%, che però riflette un trend che era già in atto da alcuni anni, dovuto prevalentemente alle tensioni tra Cina e Stati Uniti.
In Italia, questo processo di rallentamento è dovuto fondamentalmente a un calo della produttività, che di fatto ha smesso di crescere dal 1995. L’andamento del Total Factor Productivity (TFP) in Italia è stato fortemente influenzato dall’incapacità di evolvere e innovare: il modello virtuoso che negli anni Settanta era un modello per tutto il mondo, a partire dalla metà degli anni ’90 ha smesso di essere efficace, ma l’industria italiana non ha saputo rispondere con proattività alla rivoluzione tecnologica in corso.
Cruciale, in questo percorso, il ruolo dei manager. Tra i suggerimenti pratici indicati sono emersi la valorizzazione dei manager sulla base della loro capacità di far crescere i talenti all’interno del proprio team e un sistema di target e riconoscimenti che consenta di individuare e far crescere i top perfomer, investendo su capacità e competenze.
L’annuale analisi dei bilanci ha l’obiettivo di aiutare le aziende iscritte a realizzare un benchmark di settore per facilitare il miglioramento delle proprie performance. Dallo studio sull’analisi dei bilanci 2019 presentato da Marcello Antonioni di StudiaBO è emerso che le aziende cartotecniche italiane sono riuscite a mantenere nell’anno pre-covid delle performance superiori alla media della manifattura nazionale, denotando al tempo stesso un comparto economicamente solido e professionalmente preparato alle sfide future e a sostenere le innovazioni richieste dal mercato.
Si è fatto poi il punto sull’evoluzione del Comitato Tecnico e la creazione di una Gifasp Academy. Secondo il coordinatore Gianandrea Totaro, dopo aver trattato negli ultimi anni all’interno del CT argomenti come inchiostri, adesivi, carta e la fustella, è stata messa in evidenza la necessità di un maggior coinvolgimento delle aziende associate e le relative opportunità di partecipazione che ne derivano con i concetti di proattività e vision. Seminari intesi a dare formazione alle nuove maestranze in azienda e aggiornamenti agli operatori delle aziende cartotecniche associate.
L’intento è quello di realizzare almeno un seminario a bimestre trattando temi come il processo di fustellatura e incollatura, il confezionamento, le tolleranze di processo, la carica batterica (e come abbatterla), i brevetti, rilievo estetico e di sicurezza con applicativi a spessore digitali.
Così come sottolineato in chiusura dei lavori dal Presidente Tomassini, il Gifasp sta evolvendo la propria proposta associativa tramite una gestione per deleghe del Comitato Esecutivo. Il Gifasp è al fianco delle aziende cartotecniche italiane, supportando i propri iscritti, al fine di sviluppare una formazione settoriale per le maestranze aziendali e migliorare le proprie prestazioni in questo ambito, anche grazie ad una sempre più stretta collaborazione con Assografici e con i propri Soci Simpatizzanti.
Il Gruppo italiano degli astucci e delle scatole pieghevoli esprime la volontà di contribuire alla visione dell’imprenditore tramite visite ad aziende cartotecniche nazionali ed estere (che riprenderanno con la fine dell’emergenza sanitaria), ma anche attraverso percorsi formativi di alto profilo per l’imprenditore e le figure apicali delle aziende iscritte.