Auricchio Spa, la casa del provolone

Affermare l'unicità del Made in Italy in tutto il mondo: questa è ancora oggi la mission di Auricchio Spa, che, sotto la guida dei fratelli Auricchio, il 20 giugno ha aperto le porte dello stabilimento di Cremona, dove si svolge l’intero ciclo di vita del famoso provolone, dalla produzione alla stagionatura, fino al confezionamento.
L’impresa cremonese è nata nel 1877 a San Giuseppe Vesuviano (NA) grazie all’intraprendenza di Gennaro Auricchio, inventore di una ricetta speciale. Il Gruppo Auricchio, a capo dello storico brand cremonese e guidato oggi dalla quarta generazione della famiglia Auricchio, ha otto unità in Italia e gestisce alcuni tra i principali brand caseari italiani conosciuti a livello internazionale: Auricchio, Riserva Esclusiva Auricchio, Locatelli (per il mercato USA), Gloria, Ceccardi, Giovanni Colombo, Sole della Franciacorta, La Pecorella.

Oltre 200 milioni di euro è il fatturato 2016 del Gruppo, con una percentuale di crescita del 2% in Italia, dove mantiene una quota di mercato del provolone del 50%, e dell’8% nelle esportazioni, che superano il 35% del fatturato in 50 Paesi tra i quali Nord e Sud America, Australia, Europa, Emirati Arabi ed Estremo Oriente.

Nella produzione del provolone Auricchio si sposano perfettamente l’artigianalità di quest’arte antica e la tecnologia più moderna, con l’automazione del processo dove necessario.

In tutte le sue versioni – Provolone Piccante, Provolone Dolce, Provolone Giovane – è ancora prodotto con latte vaccino intero proveniente da allevamenti situati a pochi chilometri da Pieve San Giacomo (CR). Il processo produttivo è quello di sempre, pur con i dovuti aggiornamenti tecnici nel rispetto delle norme vigenti in ambito caseario per garantire qualità e sicurezza in ogni fase di lavorazione.

Una volta arrivato in azienda il latte “caldo” – quotidianamente circa quattromila quintali conferiti da oltre 40 aziende agricole locali – viene versato in vasche polivalenti e portato a 37°, dopo di che viene aggiunto il caglio selezionato da Auricchio, il segreto di “don Gennaro” che regala il sapore distintivo del provolone. Esperti casari rompono il caglio e lo cuociono a una temperatura non superiore ai 45°. La pasta che ne deriva, rilasciata dal siero, viene fatta maturare su tavoli spersori per alcune ore, eliminando così ogni possibile traccia di siero.

La pasta viene poi sminuzzata e filata attraverso una linea di macchinari automatizzati, portata in acqua calda a circa 70° e lavorata rigorosamente a mano. Le varie forme – salame, mandarino, gigantino – sono modellate una a una, controllando che non vi sia nessun buco, piega o bolla d’aria che ne possa compromettere la conservazione.

Dopo un passaggio in acqua gelida per bloccare la forma, il prodotto viene immerso in vasche di salamoia. Segue la legatura e la stagionatura, il prodotto viene appeso in magazzini controllati con sofisticate apparecchiature che verificano la giusta temperatura, umidità e circolazione dell’aria. Una volta pronti per il mercato, i formaggi sono puliti, rivestiti e marchiati Auricchio, mentre per i piccoli formati si procede con la timbratura. Immersi in un bagno di cera per la conservazione, i provoloni sono infine confezionati in appositi cartoni, pronti per essere spediti. Altri, invece, vengono preparati da un’apposita linea automatizzata firmata Alpma che, in tempi brevissimi, taglia, pesa e confeziona le porzioni più piccole destinate alla grande distribuzione.

Questa produzione rigorosamente controllata si tramanda da 140 anni e conserva tutte le sue caratteristiche interamente Made in Italy.

Industrie: GENNARO AURICCHIO