Come ha risposto Cama ai cambiamenti tecnologici del confezionamento secondario? Quali i settori che richiedono maggiori competenze e capacità di innovazione?
I principali cambiamenti che osserviamo sono in particolar modo l'aumento delle velocità e, di conseguenza, della produttività. In particolare, Cama operando a livello internazionale deve garantire alle multinazionali linee produttive dalle elevate performance e in cinque anni si è assistito al raddoppio delle velocità sulle linee. Rispetto alle esigenze dei diversi settori, invece, il dairy richiede elevate competenze e Cama ha integrato di recente una business unit dedicata. Per quanto riguarda il personal e home care in ambito packaging, è un settore che esige molta innovazione e know how. I settori che possiamo considerare storici per Cama, quali il bakery e il confectionary, ci chiedono di stare sempre al passo con i tempi, in quanto le confezioni sono sottoposte ad un processo di continuo cambiamento nei formati e nei materiali. Non dimentichiamo infine il pet food, un mercato in crescita, dove abbiamo continue richieste per linee di confezionamento multi gusto. Oggi infatti all’interno di una confezione singola si trovano sempre più spesso una varietà di prodotti differenti, per accontentare tutti i gusti e variare l'alimentazione degli animali domestici. Una sfida che Cama oggi può affrontare grazie a tecnologie sviluppate su misura.
Quanto conta la praticità della confezione nel posizionamento a scaffale, anche in ottica di attrattiva sul punto vendita?
Lavorando con i retailer della grande distribuzione a livello mondiale e, in particolar modo, negli Stati Uniti, Cama conosce bene le logiche di questi player, che chiedono ai brand sempre più spesso e rapidamente di cambiare formati e modelli delle confezioni affinché si adeguino a spazi in continuo rinnovo e riposizionamento. Un ulteriore aspetto sfidante per Cama sono le aperture delle confezioni, un aspetto che fa la differenza nel packaging. Il nostro plus è la capacità di rispondere con soluzioni ad hoc pensate e sviluppate per ogni cliente. Sul punto vendita, l'espositore fa da padrone, perché guida e influisce sulle vendite. Nella distribuzione moderna oggi il 40-50% sono confezioni ready to shelf e su questo concetto Cama può considerarsi un player vincente.
Cosa vuol dire per un sistema di confezionamento secondario rispondere alle esigenze della industry 4.0? Come risponde Cama da questo punto di vista?
Abbiamo sposato da tempo l'industria 4.0 sui nostri impianti di alta tecnologia: dotiamo le nostre linee di sistemi di riconoscimenti di parte formato; dispositivi di simulazione virtuale; sistemi di controllo di consumi; potenze e parte pneumatica; virtual commissioning che consente tramite Ipad e service remoto di eseguire manutenzione e fornire supporto a distanza. Non mancano l'implementazione di realtà aumentata e sistemi di raccolta dati che dialogano con i processi dei clienti.
Quali le novità Cama più interessanti in questo ambito?
Sicuramente le applicazioni di industry 4.0 sono la novità più interessante in questo momento. Se ne parla molto, ma per Cama è una realtà concreta. Abbiamo fatto dei grossi investimenti in questa direzione e molti concetti di industry 4.0 non sono più soltanto degli optional sulle macchine, ma sono diventati veri e propri standard. L'obiettivo è di implementare queste soluzioni di serie su ogni macchina. Sarà possibile approfondire tutti questi temi in occasione della prossima edizione di interpack presso il nostro stand Hall13 – A33.