Packaging in cartone ondulato, un'industria in salute che cresce grazie a e-commerce e agroalimentare. L'Italia è il secondo produttore in Europa, dopo la Germania
Ogni anno, con questo materiale, in Italia vengono prodotti quasi 6,5 miliardi di metri quadri di superficie. È il cartone ondulato, uno dei materiali da imballaggio più green in circolazione. Naturale al 100%, sostenibile (9 imballaggi su 10 vengono recuperati ogni anno) amico delle foreste (per ogni albero tagliato per produrre fibra vergine, ne vengono piantati 3). Oltre a questo è molto resistente ed estremamente versatile, e consente il massimo grado di personalizzazione del packaging, permettendo di valorizzare al meglio il prodotto contenuto e del brand.
Caratteristiche che ne fanno il packaging ideale per la protezione e il trasporto dei prodotti, e diventano certezza di risultati grazie a GIFCO, il Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato, che a Torino ha incontrato i suoi associati per il meeting annuale di bilancio delle attività svolte nel 2015. Il settore nel 2015 ha registrato una produzione nazionale complessiva - in superficie - di 6.455.574.000 metri quadri (in peso circa 3,62 milioni di tonnellate), con una crescita dell’1,69% sul 2014.
Si tratta del terzo risultato positivo consecutivo negli ultimi anni. E a conferma dello stato di salute del comparto, il fatturato delle aziende che lo compongono ammonta a circa 3,8 miliardi di euro. A dispetto di un contesto economico nazionale non sempre roseo, l’industria del cartone ondulato si mantiene dunque stabile e in forze, garantendo occupazione a oltre 15 mila addetti.
“I segnali positivi continuano – annuncia il presidente di GIFCO, Amelio Cecchini – nel primo semestre 2016, infatti, la produzione in metri quadri è cresciuta del 2,5%, rispetto ai primi sei mesi del 2015”. A sostenere questo trend positivo è prima di tutto il settore agroalimentare, a cui viene destinato il 57% del packaging in cartone ondulato. “Poi va considerata la crescita esponenziale dell’e-commerce: – continua il presidente di GIFCO – un elemento fondamentale per lo sviluppo della nostra filiera, laddove il cartone ondulato è il packaging per eccellenza per le spedizioni dei beni acquistati online”.
Oggi, secondo i dati dell’osservatorio Netcomm - Politecnico di Milano presentati durante il meeting annuale di GIFCO, 1,3 miliardi di persone nel mondo fanno acquisti on line. 300 milioni in Europa; in Italia gli utenti che fanno acquisti almeno una volta al mese sul web sono 19 milioni.
Gifco: da oltre 60 anni il “cuore verde” del cartone ondulato
Gifco fa parte di Assografici e del sistema Confindustria: nasce nei primi anni ’50 e da allora concentra la sua attività nello sviluppo di soluzioni volte al risparmio delle risorse, alla riduzione dell’impatto ambientale e alla protezione del patrimonio forestale.
In Italia oggi 9 imballaggi su 10 sono prodotti dalle aziende associate a GIFCO. Dei quasi 6,5 miliardi di metri quadri di cartone ondulato prodotti nel 2015, 5,8 miliardi di metri quadri (in peso circa 3,3 milioni di tonnellate) sono stati prodotti infatti dagli stabilimenti e dagli scatolifici aderenti al gruppo, che rappresentano appunto il 90% del mercato nazionale dell’ondulato.
E l’Italia si conferma ancora il principale produttore di cartone ondulato a livello europeo, dopo la Germania.
GIFCO associa 69 stabilimenti che producono cartone ondulato e 364 scatolifici. In Italia, quasi la metà della produzione nazionale di cartone ondulato si concentra tra Lombardia (che con più di 1 miliardo e mezzo di metri quadri e una quota del 23,8% si conferma nel 2015 la regione più produttiva), Emilia-Romagna e Marche (che insieme rappresentano il 23% della produzione nazionale). Interessante, nel 2015, la performance della macro area Lazio-Umbria-Abruzzo, che registra una crescita del 16,3% e arriva ora a coprire il 6,9% della produzione nazionale.
Guardando ai settori merceologici, l’alimentare (ortofrutta, prodotti freschi e lavorati, bevande, pesci, carni e polli) risulta appunto la destinazione primaria di questo materiale, con una quota di mercato del 57%. Il restante 43% delle scatole in circolazione nel 2015 è stato utilizzato dai comparti non food, dagli elettrodomestici all’edilizia, dall’industria metalmeccanica a quella farmaceutica, dall’arredamento, all’igiene, al cosmesi e la pulizia per la casa, ecc.