La manifestazione ha deciso di non autorizzare la vendita di birra. Una scelta strategica, anche di carattere culturale, e che mette l’accento sul format prettamente “formativo” dell’evento italiano.
Durante CRAFT BEER ITALY, infatti, verranno privilegiati i momenti di incontro, di approfondimento (anche legislativo), di work shop e focus dedicati ai diversi argomenti (materie prime, tecnologie, sistemi di controllo, procedure di qualità e analisi del prodotto), anche su tematiche molto specifiche ma attuali come l’invecchiamento della birra nelle botti.
CRAFT BEER ITALY, dunque, intende proporsi non tanto come una “fiera”, quanto come un momento di approfondimento, di interscambio, di “link” fra i diversi attori della filiera. Sono stati infatti chiamati a partecipare alla due giorni milanese esperti e amatori, aziende e birrifici, tecnici e operatori, stampa e associazioni di settore.
Con ambizione, ma anche con la consapevolezza di far parte di un network di riferimento a livello mondiale, CRAFT BEER ITALY vuole essere un contenitore altamente specializzato, una piattaforma di settore, una base di lancio per start up e tendenze. Numerose sessioni tematiche e conferenze che daranno sostanza e contenuti affiancandosi, in modo sinergico, con la parte espositiva dell’evento che vedrà partecipare numerose aziende italiane e non produttrici di tecnologie, materie prime e marketing per la birra artigianale. Una formula innovativa, che coinvolgerà realtà artigianali, singoli professionisti, aziende e istituzioni.
Se novembre è ancora temporalmente lontano, la macchina organizzativa funziona già a pieno regime, in particolare per assicurare ai visitatori e agli espositori un corollario di servizi di alta qualità (posteggi, hotel, ticket d’ingresso alla manifestazione). Si lavora anche dal punto di vista della comunicazione (dal sito ai vari social), mentre sono già in essere contatti con le varie regioni d’Italia per pianificare la visita delle delegazioni.