Dossier: l'industria cosmetica italiana

Lasciatasi alle spalle la crisi economica internazionale, l’industria della bellezza italiana sta vivendo un periodo favorevole. <i>[A cura di Paola Bonfanti – Pubblicato sul numero 8 della rivista “Rassegna dell’imballaggio”, Settembre 2010)]</i>

Appare quanto mai interessante l’attuale scenario dell’industria cosmetica italiana. Nell’anno in corso si registra infatti una ripresa sostenuta dei consumi di prodotti di bellezza, ripresa caratterizzata altresì da dinamiche inedite. Laddove infatti il livello di penetrazione della cosmetica nel vissuto quotidiano nazionale è un fattore ormai acquisito e la cura della persona si è socialmente affermata nelle abitudini degli italiani, i consumatori, sempre più informati ed esigenti, tendono al contempo a liberarsi dai legami della fedeltà di canale e di prezzo per dare origine a un fenomeno di polarizzazione dei consumi sempre più diffuso. E, in risposta a tale trend, le imprese del beauty indirizzano importanti investimenti non solo all’innovazione ma anche alla copertura delle nuove nicchie di consumo e dei nuovi mercati.


Ad aiutarci a tracciare un ritratto puntuale dello status quo del comparto prodotti cosmetici sono i dati elaborati dal Centro Studi e Cultura d’Impresa Unipro - l’Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche, aderente a Confindustria, che rappresenta la quasi totalità delle imprese cosmetiche italiane.


Il 2010, tra congiuntura e previsioni


Nei primi sei mesi del 2010, il comparto cosmetico italiano ha assistito a una ripresa sostenuta dei consumi di prodotti cosmetici e altrettanto dinamico si annuncia l’andamento del mercato del beauty nazionale nella seconda parte dell’anno.


L’indagine, condotta da Unipro e presentata lo scorso luglio a Milano, mostra infatti che nell’anno in corso il fatturato delle imprese della bellezza sta registrando trend di sviluppo più sostenuti rispetto al passato: secondo le rilevazioni relative ai dati preconsuntivi del primo semestre 2010 e alle previsioni per il secondo semestre, il giro d’affari complessivo del settore dovrebbe superare gli 8,3 miliardi di euro, evidenziando un incremento di oltre tre punti percentuali rispetto al 2009.


A contribuire a tale risultato è stato, in primo luogo, l’andamento favorevole dell’export, che, cavalcando l’onda di una generale ripresa dei consumi in Paesi colpiti in misura maggiore dagli effetti della crisi finanziaria tra 2008 e 2009, dovrebbe arrivare a chiudere l’anno con un valore complessivo di quasi 2,2 miliardi di euro, per una crescita di 6,5 punti percentuali.


Sul fronte opposto, anche il mercato interno evidenzia trend di crescita, seppur con ritmi un pò meno dinamici: a condizionarne le performance sono soprattutto le tensioni sulle opzioni di acquisto dei consumatori nazionali. Nel complesso, il fatturato delle aziende sul mercato interno dovrebbe raggiungere i 6,2 miliardi di euro a fine 2010, evidenziando di conseguenza un aumento di 1,9 punti percentuali.


È interessante, a questo punto, sottolineare che sia sul fronte dell’export che su quello del mercato interno, gli indicatori di Unipro sembrano evidenziare una maggiore dinamicità nella seconda parte dell’anno, laddove per le esportazioni si stima una crescita del mercato di +5,4% nel primo semestre 2010 e di +6,9% nel secondo semestre 2010, mentre per il mercato nazionale si prevede uno sviluppo dell’1,8% nel primo semestre e di 2,1% nella seconda parte dell’anno.