Ripartizione dei consumi per canali distributivi nel 2010
In rallentamento il ritmo di crescita della farmacia (+2% con un volume di vendite di 1.580 milioni di euro), che cede quote marginali alla profumeria (+1,8%, dopo esercizi in calo e un valore di 2.450 milioni di euro). Prosegue invece l’ascesa del canale erboristeria (+5% per oltre 380 milioni di euro di valore del mercato) agevolata da opzioni di acquisto orientate al green e al naturale. Nel complesso pesa non poco la contrazione (-1,5%) della GDO, che con i suoi 3.700 milioni di euro copre il 40% del mercato cosmetico totale e incide notevolmente sulla crescita media del settore. I terzisti, scheletro fondamentale del sistema produttivo, segnalano invece buone tendenze di ripresa (+4% a fine 2011), che fanno ben sperare sugli andamenti futuri delle imprese a valle. Se infine i solari (+3,5%), gli smalti (+4,2%) e i profumi (+2,5%) sono gli item con le dinamiche di domanda più sostenuta, gli imprenditori lamentano l’incremento dei costi delle materie prime e degli insoluti. Nonostante quindi uno scenario economico poco confortante «il settore sembra tenere», afferma Fabio Rossello, neoeletto presidente di Unipro. A causa però della penalizzante situazione politico finanziaria non è il consumo delle famiglie italiane a sostenere il mercato bensì le esportazioni. Proprio grazie alle esportazioni infatti, attese in crescita a fine anno del 19% con un valore prossimo ai 2.860 milioni di euro, il valore della produzione italiana di cosmetici supererà la soglia dei 9.100 milioni di euro alla fine del 2011.