Nell’EasySplicer, due bobine di etichette sono disposte verticalmente, una sopra l’altra. La bobina di etichette attiva viene guidata su un tavolo di giunzione, dove viene fissata all’estremità dell’altra bobina. Poiché la EasySplicer è dotata di un buffer, l’etichettatrice continuerà a funzionare anche quando si raggiunge la fine della bobina. Un operatore esperto può quindi eseguire il processo di giunzione in modo tale che la nuova bobina di etichette venga giuntata alla bobina fissa prima che il buffer finisca. Se l’operatore non dovesse riuscire, la macchina si arresta automaticamente e può essere riavviata manualmente.
La EasyCutter, invece, permette di aspirare il liner e tagliarlo in piccoli pezzi. I frammenti vengono raccolti automaticamente e possono essere riciclati. La rimozione manuale della bobina di liner riavvolta non è più necessaria. “Con EasySplicer e EasyCutter, i tempi di fermo dell’etichettatrice 132M HC causati dal cambio della bobina possono essere ridotti al minimo e, idealmente, addirittura completamente azzerati”, sottolinea Ulrich Fischer, Head of Product Management presso HERMA.
Mantenere i tempi di inattività causati dal cambio bobina più bassi possibile è molto utile per un semplice scopo: “Dati i 400 cicli attuali, una tipica bobina con 5.000 etichette viene esaurita in poco più di dieci minuti”, afferma Fischer. Nonostante l’applicatore HERMA 500, il pezzo centrale dell’etichettatrice, sia stato progettato per un cambio bobina rapido sin dall’inizio, i tempi di fermo singoli si sommano ancora in un’operazione su tre turni, soprattutto perché non solo la bobina di etichette deve essere cambiata, ma anche il liner deve essere smaltito. Con HERMA 500, aumentare la velocità (il numero di cicli) non sarebbe un problema.
“Il fattore limitante dipende dalla stampa che deve essere eseguita, ad esempio la data di scadenza e il numero di lotto”, spiega Fischer. Fin dall’inizio, l’etichettatrice wrap-around 132M HC è stata progettata tenendo conto dei requisiti dei prodotti farmaceutici e sanitari tondi, come le fiale di vetro, gestiti in quantità elevate. Tra questi troviamo la necessità di ottimizzare dell’efficienza complessiva del sistema, ad esempio con tavole rotanti innovative, indicatori di posizione digitali e set di formati che possono essere modificati senza strumentazioni particolari per rapidi cambi formato, nonché il funzionamento dell’intera macchina, inclusa la fotocamera e la stampante, tramite un Panel PC industriale (IPC) e quindi per la prima volta tramite un unico monitor.