Il bisfenolo A (BPA) è una sostanza chimica usata
prevalentemente in associazione con altre sostanze chimiche per produrre plastiche
e resine. Da tempo la sostanza è disciplinata dalla legislazione sottesa ai
materiali e oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti. Più di recente
l’interesse alla sostanza è stato alimentato da una disposizione legislativa
emanata in Francia che ha sostanzialmente posto rigorose restrizioni
all’impiego/presenza del bisfenolo A.
Lo scorso 21 gennaio è stata pubblicata l’Opinion dell’Efsa in tema di BPA. Nella
“Scientific Opinion on the risks to public health related to the presence of
Bisphenol A(BPA) in foodstuffs” gli esperti dell’EFSA hanno concluso che il BPA
non rappresenta un rischio per la salute della popolazione di alcuna fascia di
età (inclusi feti, neonati e adolescenti ), ai livelli attuali di esposizione.
Benché nuovi dati e metodologie affinate abbiano portato gli esperti dell’EFSA
a ridurre considerevolmente il livello di sicurezza del BPA da 50 μg per chilogrammo di peso corporeo
al giorno (μg/kg di
pc/giorno) a 4 μg/kg di
pc/giorno, le stime più elevate dell’esposizione alimentare e dell’esposizione
tramite un insieme di fonti (dieta, polvere, cosmetici e carta termica) sono da
3 a 5 volte inferiori alla nuova DGT.
Muovendo da questa pubblicazione il workshop organizzato dall’Istituto Italiano
Imballaggio a Firenze, presso l’Hotel Brunelleschi, il 26 febbraio 2015 ha offerto
un’ampia illustrazione dei contenuti tecnico scientifici dell’Opinion EFSA
grazie al contributo della Dr.ssa Anna F. Castoldi, Senior Scientific Officer
Uniton Food Ingredients and Packaging (FIP) - EFSA, e una presentazione dei
temi legislativi che disciplinano l’argomento con il contributo della Dr.ssa
Roberta Feliciani - Istituto Superiore Di Sanità.