Elemento chiave per presentare il concetto Ikea, il packaging "piatto" nasce con il prodotto "da montare" e rientra nella strategia ambientale del Gruppo svedese. Che si attende innovazioni dal settore per la crescita del canale online.
“Creare una vita quotidiana migliore per la maggioranza delle persone” è la mission di Ikea, che accompagna e traccia la strategia del Gruppo svedese già dal 1976, anno in cui il suo fondatore la formulò, anticipando bisogni stili e tendenze.
Il Concetto Ikea parte dall’idea di creare un assortimento di prodotti accessibile alla maggioranza delle persone, e non solo a pochi privilegiati. Un obiettivo raggiungibile combinando funzione, qualità, buon design, sostenibilità e prezzo basso. Che è l’dea commerciale di Ikea: “Offrire un vasto assortimento di articoli di arredamento funzionali e di buon design a prezzi così vantaggiosi da permettere al maggior numero possibile di persone di acquistarli”.
Senza dubbio un’idea democratica, che fa di Ikea un’azienda sempre più globale, con una presenza in 26 Paesi e con oltre mille fornitori provenienti da 52 diversi Paesi. La produzione è però concentrata in Europa - per il 60%- e l’Italia è il terzo Paese fornitore dopo Cina e Polonia e il quinto per le vendite. Un Paese importante, dunque, per il know how nel settore dell’arredo e dei processi di produzione, ma anche per la competitività.
IL CONCETTO IKEA
In 25 anni di presenza in Italia, Ikea ha aperto 21 punti vendita e altre nuove aperture fanno già parte del piano di sviluppo. Il fatturato dell’anno fiscale 2013 è stato di 1.526 milioni di euro, in flessione sull’anno precedente a causa della congiuntura negativa, ma i visitatori che frequentano gli store Ikea non sono diminuiti: 45 milioni circa, di cui 6 milioni circa soci Ikea family.
La forza di Ikea sono le idee, quindi l’innovazione è un must have e spesso comincia dalla fase produttiva. Gli specialisti si recano nelle fabbriche dei fornitori per lavorare insieme e per trovare il modo più efficiente, conveniente e creativo per realizzare le idee. Uno spirito di collaborazione unico, che permette di creare prodotti intelligenti, ottimizzando i metodi di confezionamento e la distribuzione. Ma non è tutto, per o migliorare la vita quotidiana delle persone è necessario anche visitare le case per scoprire quali sono le esigenze e i sogni di chi ci abita. I clienti Ikea giocano quindi un ruolo importante nel processo di design democratico.
Il Concetto Ikea riguarda, quindi, ogni aspetto dell’attività, dalla progettazione al sourcing, dall’imballaggio alla distribuzione e, naturalmente, il modello di business.
L’AMBIENTE, A PARTIRE DALLA GESTIONE DEI RIFIUTI
Una corretta e responsabile gestione dei rifiuti contribuisce alla salvaguardia dell’ambiente, apportando anche vantaggi economici. «In Italia oltre il 60% dei nostri rifiuti è costituito soprattutto da imballaggi in cartone - dichiara Stefano Brown, Sustainability Retail Manager del Gruppo Ikea - seguito dalle frazioni di legno e organico. Ci siamo stabilizzati sui 15 kg per metro cubo, e questo è stato possibile attraverso diverse operazioni, prima tra tutte la raccolta differenziata, con il 93% di rifiuti avviati a riciclo compresi quelli termo valorizzati pre ricavarne energia, ma anche il recupero di prodotti danneggiati ha contribuito sensibilmente. Solo il 7% dei rifiuti è destinato alla discarica. Ma la cosa interessante è che dalla gestione dei rifiuti stiamo ottenendo dei profitti. L’Italia è sempre stata storicamente il paese più caro per la gestione rifiuti, ma oggi si assiste a un’inversione di tendenza: negli ultimi anni sono stati ridotti i costi del 70%, grazie a una migliore gestione e a un mercato delle materie prime più favorevole, e circa la metà dei negozi ha ottenuto un profitto dalla gestione di rifiuti».
Parallelamente è stata avviata una serie di iniziative nella maggior parte degli store come il sistema di recupero dei prodotti usati, compresi i giocattoli per bambini, o la raccolta dei RAEE, per citarne alcune.
Relativamente all’energia, «il percorso è stato avviato circa dieci anni fa - commenta Brown - e, oggi, i consumi scendono (- 6% con un calo del 9,5% delle emissioni di CO2) e l’impiego di energia da fonti rinnovabili è pari al 95%, in parte prodotta e in parte acquistata. Il nostro obiettivo per il 2020 è produrre energia da fonti rinnovabili in misura superiore a quanta ne consumiamo». Oggi 18 dei 21 negozi hanno pannelli fotovoltaici sul tetto e 5 sono dotati di impianti geotermici per il riscaldamento e il raffrescamento dei punti vendita.
Una realtà come IKEA che movimenta enormi quantità di prodotti e attira a sè milioni di consumatori non poteva non considerare anche la sostenibilità della mobilità, sotto diversi aspetti: dall’intermodalità, cioè l’incremento del trasporto integrato della merce, al coefficiente di riempimento, introducendo pallet di cartone e/o di plastica riciclabili, ai requisiti ambientali per i partner logistici, fino a rendere raggiungibili gli store con mezzi pubblici o servizi di navetta privati e a offrire il trasporto gratuito degli acquisti inferiori ai 30 kg ai clienti che li hanno utilizzati.
Non ultimo, l’introduzione di colonnine per ricaricare auto elettriche, a oggi ne sono provvisti otto negozi.
LA SOSTENIBILITÀ DI LEGNO, COTONE E PLASTICA
Il progetto Ambiente si completa con un approccio sostenibile anche sulle materie prime più utilizzate: legno, cotone e plastica
Il legno è un’icona per Ikea ed è la materia prima principalmente utilizzata. Più della metà dei prodotti dell’assortimento Ikea è realizzata in legno, e anche se le specie scelte (pino, betulla, faggio, abete e acacia) non sono potenzialmente a rischio, i milioni di metri cubi usati a livello globale impongono una gestione sostenibile di questa risorsa. Oggi il 28% del legno usato da Ikea è certificato FSC, ma si punta alla quota di 50% (certificato o riciclato) entro il 2017. Il resto del legname è controllato e proviene comunque da aree gestite correttamente e legalmente.
Forse non tutti sanno che il cotone è la seconda materia prima più importante. Ikea utilizza circa lo 0,6% del cotone coltivato in tutto il mondo. La coltivazione di questa materia prima può essere dannosa per l’ambiente e per le persone, in quanto gli agricoltori tendono a usare molta acqua e prodotti chimici, e a volte impiegano i bambini nel lavoro dei campi. Per questo Ikea collabora con la Better Cotton, che ha stabilito criteri per la coltivazione sostenibile del cotone. Oggi il 72% del cotone proviene da coltivazioni controllate e l’obiettivo è di raggiungere il 100% nel 2015.
La plastica è un materiale facilmente riciclabile, ma per essere prodotta necessita di un numero rilevante di risorse, perciò Ikea sta definendo nuovi metodi per aumentare il numero di articoli in assortimento realizzati con plastica riciclata. Negli store di Brescia, Padova, Torino, Ancona e Genova è partita la sperimentazione del progetto “Closing the Loop” in punti appositi all’interno dei negozi viene raccolta la plastica che è poi ceduta a uno dei fornitori Ikea di componenti plastici affinché realizzi nuovi articoli dell’assortimento riciclando il materiale ritirato.