Il futuro del caffè: nuove tendenze e sfide nel confezionamento

Con una crescente attenzione al gusto e alla sostenibilità, l’industria del caffè sta attraversando una fase di evoluzione significativa. Nel 2024, il mercato globale del caffè genererà ricavi per oltre 457,60 miliardi di dollari, una cifra che riflette la sua importanza e diffusione.
A cura di Riccardo Ceredi

Il caffè è molto più di una semplice bevanda: è una cultura che unisce persone di tutto il mondo attraverso rituali quotidiani e momenti conviviali. Con una crescente attenzione al gusto e alla sostenibilità, l’industria del caffè sta attraversando una fase di evoluzione significativa. Nel 2024, il mercato globale del caffè genererà ricavi per oltre 457,60 miliardi di dollari, una cifra che riflette la sua importanza e diffusione. Eppure, anche questo settore è adombrato da rischi di recessione e trend negativi. Andiamo a vedere nel dettaglio le principali tendenze che stanno modellando il futuro dell’industria, con un focus specifico sull’ambito del confezionamento, cruciale per mantenere la qualità e attrattiva del prodotto. 

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Il confezionamento del caffè: innovazioni e sfide 

Particolarmente importante è il mondo del confezionamento e tutto ciò che vi sta dietro. Il confezionamento del caffè è un elemento cruciale che va ben oltre la semplice protezione del prodotto, poiché gioca un ruolo fondamentale nel garantire la freschezza, la qualità e l’attrattiva del prodotto. Nel 2023, il mercato globale del confezionamento ha raggiunto un valore di 827,2 milioni di dollari e si prevede che crescerà fino a 1.287,7 milioni di dollari entro il 2032, con un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 5,04%**. Tuttavia, con la crescente attenzione verso l’ambiente e la qualità del prodotto, le sfide in questo campo sono molteplici, e le innovazioni tecnologiche stanno giocando un ruolo cruciale nell’affrontarle. 

Conservazione della qualità e innovazioni nel packaging

Il principale obiettivo del confezionamento è preservare la qualità, l’aroma e la freschezza del prodotto. I formati di confezionamento più comuni includono sacchetti, bustine, lattine, cialde e capsule monodose, spesso dotati di valvole unidirezionali che permettono la fuoriuscita dell’anidride carbonica accumulata, impedendo al contempo l’ingresso di aria esterna. I materiali utilizzati devono essere ermetici per prevenire l’esposizione all’ossigeno, che può compromettere il sapore. Per questo motivo, il confezionamento in formati come capsule e sacchetti avviene spesso tramite insuflaggio di azoto, che consente di ridurre la percentuale residua di ossigeno all’interno della confezione. La protezione contro l’umidità, la luce e i contaminanti esterni è altrettanto importante. Le innovazioni nel confezionamento sono orientate verso soluzioni che migliorino la durata del prodotto e ne mantengono la freschezza: i sacchetti sottovuoto e il confezionamento in atmosfera modificata sono esempi di tecnologie avanzate che rispondono a questa esigenza. 

Sostenibilità e materiali eco-friendly 

La crescente attenzione verso l’ambiente ha portato a un aumento dell’uso di materiali eco-friendly nel confezionamento. I consumatori sono sempre più consapevoli dell’impatto ambientale del packaging e cercano prodotti che riflettano le loro preoccupazioni ecologiche. Le opzioni più popolari includono materiali biodegradabili, compostabili e riciclabili. Le aziende stanno riducendo l’uso di plastica e adottando design minimalisti per minimizzare i rifiuti. L’adozione di materiali sostenibili non solo risponde alla domanda dei consumatori per soluzioni più ecologiche, ma aiuta anche le aziende a dimostrare il loro impegno verso pratiche responsabili. Le confezioni compostabili e riciclabili stanno diventando la norma, con molte aziende che implementano strategie per ridurre l’impatto ambientale dei loro prodotti. Questo è quanto avvenuto, per esempio, nell’ambito delle capsule, dove i più popolari formati (come “Nespresso” per i mercati europei o “Keurig” su quello americano) sono spesso disponibili sia in “comune” materiale termoplastico o alluminio che in versione biodegradabile. 

Innovazioni tecnologiche e design 

Le preferenze moderne per la comodità e l’appeal visivo hanno influenzato l’evoluzione del confezionamento. Le soluzioni che offrono la possibilità di richiudere il prodotto, controllare le porzioni e utilizzare funzionalità facili da usare sono particolarmente apprezzate. I formati monodose come le capsule e le bustine rispondono alle esigenze di praticità e riduzione degli sprechi, diventando sempre più popolari. Inoltre, il design del confezionamento sta assumendo un’importanza crescente come strumento di branding e marketing. Le aziende investono in confezioni esteticamente attraenti che comunicano la qualità e l’unicità del prodotto. Un packaging ben progettato non solo attrae l’attenzione dei consumatori, ma contribuisce anche a una differenziazione efficace nel mercato competitivo. 

Cambiamento dei trend nel formato monodose
 
Tra le tendenze in atto, c’è da rilevare, almeno nell’ambito del consumo domestico, uno stop nella crescita del formato in capsula, che nelle sue varie declinazioni ha goduto di una diffusione amplissima a partire dal 2012, quando la scadenza del brevetto Nespresso ha dato il via alla liberalizzazione del mercato e alla diffusione delle capsule compatibili. Negli ultimi anni i consumatori finali sembrano aver dirottato i loro acquisti su macchine automatiche o manuali per il caffè espresso. La crescita della vendita di caffè in grani (+12% nel 2023) conferma il cambiamento nei comportamenti del consumatore, mentre la crescita dell’e-commerce (quasi +60% rispetto al 2020) ha trainato l’aumento di vendite del segmento domestico. 

Per quanto riguarda i formati monodose si assiste ad una ripresa della cialda: un formato in uso fin dagli anni ’90 che, pur avendo subito un arresto nel periodo d’oro delle capsule, ha sempre presentato rispetto a queste ultime alcuni vantaggi, sia per l’utente finale che per il produttore. Per esempio, la cialda, anche nel caso in cui venga dispersa nell’ambiente, è per sua natura sostenibile, producendo un rifiuto completamente “bio” fatto da carta filtro e caffè, mentre la maggior parte dei formati di capsula richiedono uno smaltimento ad hoc. Al contempo la cialda, rispetto a certi formati di capsula, che risultano tecnicamente complessi e di difficile gestione (soprattutto quando fatti di materiali biodegradabili) è di più semplice fattura e quindi anche più economica da produrre. 

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