Premessa: un 2009 difficile
Nel corso del 2009 si è osservata una flessione del fatturato a valori correnti del 15,6% rispetto al 2008 e per effetto di questa contrazione, il valore assoluto del fatturato complessivo è stato, nel 2009, di 3.229 milioni di Euro. Con questo risultato il settore è tornato approssimativamente sui valori del 2006. Le esportazioni sono state pari a 2.844 milioni e sono diminuite del 16,1% (l’export è pari a quasi il 90% del fatturato di settore). Si tratta della performance migliore tra i costruttori di beni strumentali italiani e superiore a quella dei costruttori tedeschi di macchine per il packaging che, nel 2009, hanno visto le loro esportazioni ridursi del 25%.
Primo semestre 2010: l'inizio della ripresa?
La raccolta ordini per il settore macchine automatiche ha avuto un trend negativo che si è fatto sentire fino a settembre 2009. Successivamente, a partire da ottobre la raccolta ordini è tornata positiva. Nei primi 6 mesi del 2010 i nuovi ordinativi sono aumentati di quasi il 30% rispetto allo stesso periodo del 2009 e anche nel mese di luglio la tendenza è stata in linea con il trimestre precedente. Nel secondo trimestre dell’anno anche il fatturato di settore ha ricominciato a crescere dopo 5 trimestri consecutivi di flessione.
Nel primo semestre 2010, le esportazioni italiane di macchine per il packaging sono aumentate del 5,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, per un totale di 1.619,6 milioni di euro. Il risultato è la media tra un primo trimestre ancora sostanzialmente stazionario (-1,3%) e un secondo trimestre caratterizzato da una buona dinamica (+12,5%). La ripresa delle esportazioni, è stata trainata dalle vendite in Cina (+121,8% per un totale di 153,8 milioni), divenuto per ora il nostro primo mercato di esportazione. Ottimi i risultati di Stati Uniti (+29,2% per un totale di 129,7 milioni) e Brasile (+80,7% per un totale di 53,6 milioni). Anche l’import è in crescita e conferma la presenza di una ripresa anche sul mercato domestico.
Tra le principali aree geografiche, l’Unione Europea è il maggior mercato di sbocco con 598,9 milioni e torna alla crescita (+2,0%) dopo un 2009 negativo. La seconda area di sbocco è l’Asia, a riprova del ruolo fondamentale che questo continente ha ormai assunto nell’economia mondiale. Le esportazioni verso i paesi asiatici, nella prima metà del 2010, sono aumentate del 31,7% per un totale di 398,8 milioni. Anche il Nord America è in ripresa (+34,0% per un totale di 145 milioni), mentre le altre aree geografiche sono ancora in flessione.
Il commento di UCIMA
Il miglioramento della situazione economica generale e la ripresa del nostro settore sono certamente elementi positivi, ma resta ancora molta strada da percorrere prima di uscire dalla crisi economica. Infatti, anche se gli ordini di questi mesi hanno permesso di riempire i carnet ordini, molte imprese scontano ancora difficoltà finanziarie, mentre i margini sulle vendite si sono ridotti durante la crisi e stentano a riprendersi.
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