Lameplast Group, 40 anni tra ricerca e innovazione
Lameplast festeggia i 40 anni di attività. Anni in cui ha continuato a investire in innovazione, tanto da poter essere definita un'impresa 4.0 che vanta una filiera di produzione digitale.
Lameplast Group ha festeggiato i suoi primi 40 anni con un grande evento che ha raccolto autorità, dipendenti e numerosi clienti internazionali nella sede a Rovereto sulla Secchia. Un appuntamento che è stato l’occasione per ricordare la nascita di Lameplast un’azienda che, grazie all’intraprendenza dei soci fondatori – Giovanni Ferrari, Evro Fabbri e Antonio Fontana – ha saputo portare innovazione e l’eccellenza del Made in Italy nel mondo. Lameplast è anche l’esempio di un’azienda della Bassa Modenese fortemente colpita dal terremoto del 2012. Nonostante il duro colpo inferto dal sisma, con danni per 4 milioni di euro, Lameplast si è messa subito al lavoro in container e, nell’arco di un solo mese, ha riattivato la produzione. All’appuntamento non sono mancati il presidente della Regione Stefano Bonaccini e il presidente di Confindustria Modena Valter Caiumi. “Siamo nati 40 anni fa – ha ricordato il presidente di Lameplast Giovanni Ferrari – E oggi festeggiamo una storia che sono orgoglioso di condividere con i miei soci e con tutte le maestranze. Sono passati anche quattro anni dal terremoto e oggi possiamo ben dire di essere riusciti a far fronte a questo difficile momento: dopo solo un mese dal sisma abbiamo ripreso la produzione e abbiamo continuato a credere di poter crescere”. E proprio sul sisma del 2012 e sulla capacità di reazione delle aziende emiliane si è soffermato il presidente della Regione Bonaccini. “Il terremoto del 2012 – ha detto – ha colpito decine di migliaia di case, chiese, scuole, edifici pubblici e capannoni industriali. È stato il primo terremoto economico della storia d’Italia: mai era successo che in un solo territorio venissero colpite così tante imprese. Credo che Lameplast sia stata la ‘dimostrazione plastica’ di due cose: di come una piccola azienda nata nel territorio sia stata capace di essere la testimonianza diretta di quelli che sono stati definiti i miracoli emiliano-romagnoli, di un’azienda che ha saputo continuare ad essere legata al territorio, a fare le cose per bene, diventare eccellenza non solo qui ma anche nel mondo. Nella globalizzazione abbiamo il dovere di indicare che il piccolo è bello e che, per rimanere tale, deve mettersi insieme a qualcun’altro”. Di unire le forze per uscire dalla lunga crisi, così come è avvenuto con il terremoto, ha parlato Caiumi di Confindustria. “I nostri lavoratori – ha detto – hanno permesso di rimettere in sesto queste aziende. Per fare impresa abbiamo bisogno sì degli imprenditori, ma in particolar modo del tessuto che nasce intorno all’imprenditore che da queste parti è anche un ottimo formatore. Nel nostro territorio hanno investito multinazionali, fondi di investimento e questo è un aspetto positivo. Le nostre imprese devono sapere cambiare, investire, trovare prodotti che si distinguono dagli altri, perché proprio per questo motivo si continua a crescere. Unire le forze è fondamentale per guardare al futuro”.