Scoppia di salute l’industria italiana delle macchine per il confezionamento e l’imballaggio. Secondo i dati raccolti dal Centro Studi Ucima, l’associazione nazionale di Confindustria, a fine 2016 tutti i principali indicatori di settore sono risultati in netta crescita.
Il fatturato totale supera i 6,6 miliardi di euro, con un incremento del +6,6% sul 2015. L’Export, che genera l’80% del giro d’affari, raggiunge, con un +5,8%, i 5,3 miliardi di euro e il mercato italiano balza a 1,3 miliardi di euro, con un +9,8% sull’anno precedente. In aumento anche il numero delle aziende attive nel settore, 601 contro le 588 del 2015, e gli occupati che crescono di 1.738 unità (+6,2%) per un totale di 29.644.
“Le previsioni del nostro Centro Studi stimano un incremento medio annuo delle vendite di macchine packaging pari al 4,8% nel triennio 2017-2019”, dichiara il Presidente di Ucima, Enrico Aureli.
I risultati sui mercati internazionali
La presenza capillare sui mercati esteri si conferma il punto di forza delle tecnologie italiane, che si contendono la leadership innovativa e di presidio dei mercati con le aziende tedesche. Una macchina su cinque vendute nel mondo è infatti italiana.
L’Unione Europea, si conferma la principale area di destinazione e assorbe il 37,2% (1.969,8 milioni di euro) del fatturato totale. Al secondo posto si posiziona l’Asia, con un valore di 1.236 milioni di euro e un’incidenza del 23,4% sul fatturato.
L’importante mercato nord americano è sul terzo gradino del podio, con 593,4 milioni di euro (11,2%). Seguono Sud America (507,6 milioni di euro; 9,6%), Europa Extra-UE (495,6 milioni di euro; 9,4%), Africa e Oceania (490,9 milioni di euro; 9,2%).
Per quanto riguarda, invece, i singoli Paesi, Stati Uniti, Francia e Germania restano sul podio, seguiti da Polonia, Regno Unito, Spagna, Cina, Turchia, Messico e Russia.
Il mercato domestico
Le vendite sul mercato italiano continuano il trend positivo degli ultimi anni, con l’ulteriore spinta data, dalla seconda metà dello scorso anno, dagli incentivi previsti nel piano Industria 4.0 varato dal Governo. All’incremento del 9,8% registrato a fine 2016 è infatti seguito un ulteriore +6,5% nel primo trimestre di quest’anno.
I settori clienti
Nella suddivisione del fatturato tra i vari settori clienti, il 2016 conferma una predominanza dell’industria alimentare, che incide per il 57,4% sul volume d’affari complessivo. I due sotto-settori food e beverage si confermano anche singolarmente in testa alla classifica: il primo risulta nel 2016 il principale settore cliente, assorbendo il 29,8% (1.970 milioni di euro) del fatturato totale, con una propensione esportativa del 75%; il secondo si colloca al secondo posto, assorbendo il 27,6% del fatturato totale. Le vendite in questo settore sono destinate ai mercati esteri per l’85%.
Segue il settore “Altro” – che include macchine per il tabacco, tissue, ecc. – che raggiunge la quota di 1.156 milioni di euro (17,5% del totale), con una propensione esportativa dell’83%, e quindi il mercato delle macchine per il settore farmaceutico con 1.114 milioni di euro (16,9% del totale), realizzato per l’80% sui mercati internazionali.
Chiudono la graduatoria i comparti cosmetico e chimico, con fatturato rispettivamente di 271 e 268 milioni di euro, e tra le più basse percentuali di export, pari al 74% e al 77%.
Il cosmetico si afferma così il comparto con maggiore incidenza percentuale del fatturato Italia (26%), mentre il beverage risulta trainante sul fronte export (85%).
La struttura del settore
Da un punto di vista industriale, il settore dei costruttori italiani di macchine per il confezionamento e l’imballaggio riflette perfettamente la struttura dell’industria italiana.
Il 66,4% delle aziende genera fatturati inferiori ai 6 milioni di euro e contribuisce ad appena il 9,7% del giro d’affari.
Le 51 imprese di dimensioni maggiori (con fatturati oltre i 25 milioni di euro), al contrario, realizzano invece il 68% del fatturato totale.
La maggior parte delle aziende è localizzata in Emilia Romagna (36,9%) dove viene prodotto il 62,1% del fatturato totale. Seguono Lombardia (28,5% delle aziende e 17,6% del fatturato), Veneto (11,6% delle aziende e 9,1% del fatturato) e Piemonte (10,1% delle aziende e 5,7% del fatturato).