Risultati deludenti per i consumi domestici di ortofrutta per il primo semestre 2014. Continua la conclamata erosione negli acquisti al dettaglio registrati dall’Osservatorio Macfrut-GfK: -2,5% a volume e -6,0% a valore per l’intero settore. La leva del prezzo utilizzata finora per tentare di far ripartire il volano dei consumi sta colpendo specialmente la macro categoria verdure, che presenta diminuzioni a volume del 3,6% e a valore dell’8,3%. Leggermente più stabile la frutta che incassa solamente due punti percentuali di calo prezzi, registrando -1,3% a volume e -3,3% a valore. Rispetto al primo semestre del 2010 la spesa di frutta e verdura degli italiani è calata di circa il 7,6% sia nell’indotto che nelle quantità mosse.
Entrando nello specifico, il calo in quantità della macro
categoria frutta è da imputare particolarmente alla pessima annata degli agrumi
che costituiscono circa il 40% del totale: arance -2,6%, clementine/mandaranci
-4,9%, limoni -2,9%, mandarini -4,7% e pompelmi -2,1%. I piccoli frutti hanno
invertito il loro trend positivo con le ciliegie, che hanno perso ben il 13,5%
a volume e il 19,6% a valore, a causa di una stagione non favorevole e i frutti
di bosco che hanno segnato dati negativi oltre la doppia cifra. A risollevare
la situazione l’exploit della frutta esotica (+20,3% volume e +18,6% valore).
Come nota positiva si registra una battuta d’arresto nella caduta dei consumi a
volume delle pere, che nei primi sei mesi 2014 hanno accennato ad un timido
+0,7% rispetto al -15% degli ultimi 5 anni, mentre mele e banane hanno
presentato trend tutto sommato stabili.
Per quanto riguarda la verdura, le referenze che hanno maggiormente sofferto di
deflazione, ossia del fenomeno del calo dei prezzi, sono state le insalate
miste, le zucchine, le carote e i finocchi che hanno contribuito ad abbassare
il valore al kg di quasi 5 punti percentuali rispetto al primo semestre 2013.
Le diminuzioni a volume più considerevoli si sono registrate sulle patate con
il -8,5% rispetto allo stesso periodo del 2013 e -22,5% rispetto al 2010. Un
calo, questo, non certamente bilanciato da una crescita dei prezzi che porta
anche l’indotto a calare dal 2013 del -6,8% e dal 2010 del -19%. Inoltre, anche
le patate novelle, che stavano attraversando un quinquennio florido, hanno
segnato valori negativi attorno al -5% nel 2014. Concludendo le primi 5 specie
orticole, rappresentanti il 44% delle verdure, sono i maggiori responsabili del
drastico calo dell’indotto; le patate, infatti, hanno registrato il -6,8%,
mentre i pomodori il -4,7%, le zucchine -5,1%, i finocchi -3,3% e le carote ben
il -7,1%.
La fiera Macfrut di Cesena rappresenta un punto di incontro e di confronto per i professionisti dell’ortofrutta, da coloro che si occupano di produzione, di commercio, a chi è impegnato nella logistica, nel packaging, nei macchinari e nella distribuzione. La prossima edizione si svolgerà dal 24 al 26 settembre 2014.