C’è un concreto segnale positivo nell’andamento dell’industria
italiana. Viene dalle imprese che compongono la filiera del processo di
trasformazione e imballaggio: produttori di macchinari, materiali e servizi
distribuiti in ben nove business community, che mettono insieme sia fornitori
che utilizzatori di tecnologie.
Questo insieme, esemplificato come campione Ipack-Ima, dal nome della fiera
internazionale che le vede riunite e che, a sua volta, identifica
l’Osservatorio che ne studia le dinamiche, nel consuntivo del primo semestre
2014 e nelle previsioni per il secondo mostra una congiuntura positiva delle
imprese presenti lungo tutta la filiera produttiva.
Dal report di analisi dell’Osservatorio Ipack-Ima, la cui
stesura è curata dal prof. Giampaolo Vitali del Gruppo Economisti d’Impresa,
tale andamento risulta migliore rispetto a quello medio dell’industria italiana
che ha risentito dei primi segni di rallentamento dell’economia nazionale,
rilevati nel primo semestre 2014, e delle aspettative di crescita del PIL
ancora negative per l’anno corrente.
Le imprese stanno in parte anticipando la futura ripresa soprattutto grazie
alle esportazioni: con un continuo miglioramento delle strategie di
internazionalizzazione commerciale, in tutte le nove business community di
Ipack-Ima (Beverage, Chemicals Industrial & Home, Confectionary, Dairy,
Grain Based Food, Hygiene & Beauty, Meat, Vegetable & Fruit e Pharma),
riescono a compensare il perdurare della stagnazione della domanda interna. Il
mercato italiano continua infatti a soffrire della sfiducia nel futuro,
variabile che pesa su gran parte delle scelte di investimento delle piccole e
media imprese italiane.