Il made in Italy della tecnologia manifatturiera non conosce crisi. La crescita - in particolare delle esportazioni - è destinata a proseguire anche nel corso del 2012, confermando la capacità del settore di affermarsi sui mercati internazionali
I produttori italiani di macchine, materiali e tecnologia manifatturiera sembrano non risentire più di tanto la crisi economica. È la conclusione più importante che emerge dall’ultima edizione dell’Osservatorio, che è stato presentato nel corso dell’ultima edizione della manifestazione. La ricerca, condotta dall’Ufficio Studi di Ipack-Ima è essenzialmente un osservatorio economico finalizzato allo studio della congiuntura delle imprese appartenenti alla filiera tecnologica per l’industria manifatturiera. Anche la terza rilevazione è stata condotta dal professor Giampaolo Vitali (segretario del Gruppo Economisti d’Impresa e docente all’Università di Torino) e vi hanno partecipato 236 imprese che occupano nel complesso circa 14.500 addetti e fatturano quasi 4 miliardi di euro. L’Osservatorio rappresenta un’analisi originale all’interno delle statistiche industriali italiane per due motivi: analizza il comparto della meccanica con un approccio disaggregato per settore di destinazione dei macchinari (e non solo con riferimento al settore di produzione) e prende in considerazione non solo le imprese che producono macchinari, impianti ma anche quelle che apportano componenti, materiali, imballaggi e semilavorati. Quindi è un’analisi dell’intera filiera industriale suddivisa per nove comparti di sbocco: - Beverage: bibite, soft drink, acque, energy drink, succhi; baby drink, birra, vino; - Chemicals Industrial & Home: petrolchimica, delle pitture, vernici, inchiostri, pulizia casa, detersivi; - Confectionary: cioccolato, gomme, caramelle, canditi, liquirizia, gelatine, torrone, confetti; - Dairy: latte, fermenti, yogurt, burro, formaggi, panna, baby food, gelati; - Grain Based Food (GBF): pasta, pane, biscotti, pasticceria, farine, riso, cereali, couscous, mangimi; - Hygiene & Beauty: profumi, cosmetici, igiene personale, creme, prodotti di bellezza, cura persona; - Meat: bovini, suini, avicoli, ovini, caprini, equini, cunicoli, pesce e altre carni; - Vegetable & Fruit: IV e V gamma, verdure, conserve, frutta fresca e secca, composte; - Pharma: medicinali. . IL CONSULTIVO AGGREGATO DEL II SEMESTRE 2011 Secondo i dati raccolti il secondo semestre 2011 si è chiuso con una stima di aumento del fatturato da parte di un terzo delle imprese del campione (34% per l’esattezza), mentre il 40% degli intervistati ha individuato un trend stabile e solo il 16% affari in calo. Risposte simili si riscontrano per le esportazioni: più di un quarto delle aziende (26%) coinvolte nell’indagine ha registrato un aumento delle esportazioni, il 64% un dato in linea con l’anno precedente e solo il 10% un calo dei mercati esteri. Il tutto in presenza di una stabilità occupazionale dichiarata dall’85% delle imprese. . CONFRONTO TRA MACCHINARI E MATERIALI/IMBALLAGGI Disaggregando il dato del campione nei due macrosettori, quello dei macchinari e quello dei materiali/imballaggi, di cui è composta la filiera industriale delle Business Community Ipack-Ima, si notano alcune importanti differenze rispetto alla media aggregata. La congiuntura del secondo semestre 2011 viene percepita in modo abbastanza positivo da entrambi i settori: nel caso dei materiali/imballaggi, il 35% delle imprese ha avuto una crescita del fatturato, ma solo il 18% ha aumentato le esportazioni; nel comparto dei macchinari la crescita di fatturato e esportazioni riguarda circa un terzo delle imprese. In tutti e due i comparti la ripresa è accompagnata da una sostanziale tenuta dell’occupazione che è stabile per l’85% sia delle imprese del settore materiali/imballaggi sia delle aziende del settore dei macchinari. Ci sono invece vistose differenze nelle frequenze delle risposte relative alla dinamica occupazionale, negativa o positiva: mentre solo il 2% delle imprese dei macchinari dichiara che ha ridotto l’occupazione, tale percentuale è dell’11% nel caso dei materiali; al contrario, solo il 4% delle imprese dei materiali ha segnalato un aumento occupazionale e tale percentuale sale al 13% per i macchinari. . LE ASPETTATIVE PER IL I SEMESTRE 2012 Per quanto riguarda le aspettative delle imprese in relazione alla congiuntura futura, la tabella 4 mostra che il fatturato relativo al primo semestre 2012 viene previsto in aumento dal 28% delle imprese, mentre circa un quinto delle imprese (21%) intravede la possibilità di un ritorno alla recessione, con una riduzione del fatturato. In ogni modo, la metà delle imprese prevede un fatturato sugli stessi livelli del secondo semestre dello scorso anno. Le attese sulle esportazioni indicano che la fiducia degli imprenditori è riposta maggiormente nella domanda estera, piuttosto che in quella interna: solo un decimo delle imprese ipotizza una caduta delle esportazioni, mentre un quarto ne stima la crescita. Quasi i due terzi confermano la tenuta dei mercati esteri sugli stessi livelli attuali. Le previsioni sulla dinamica dell’occupazione continuano a essere positive: l’84% delle imprese mantiene stabile l’occupazione, mentre la quota di imprese che l’aumenteranno (9%) continua a superare quella delle imprese che la diminuiranno (7%). Se il dato medio delle attese di crescita del primo semestre del 2012 viene scomposto nelle due grandi tipologie produttive, emerge un maggiore ottimismo nel comparto dei macchinari sia sul fronte delle esportazioni sia su quello dell’occupazione (rispettivamente 28% e 10%). Al contrario, nel caso dei materiali/imballaggi le risposte che prevedono un aumento di export e occupazione sono, rispettivamente, solo il 19% e l’8%. Invece con riferimento al fatturato, è il comparto dei materiali ad avere più risposte positive. Si conferma che la risposta con le maggiori frequenze è quella relativa alla stabilità della congiuntura futura, tanto dal lato del fatturato (con più della metà delle imprese, tanto nei macchinari quanto nei materiali), quanto da quello delle esportazioni (59% e 74% rispettivamente) e, soprattutto, nel caso dell’occupazione (82% e 87%). . CONCLUSIONI A livello dell’intero aggregato, le imprese dell’Osservatorio Ipack-Ima mostrano che la ripresa congiunturale è continuata nel secondo semestre del 2011, seppure con intensità differente nelle varie Business Community. Il sondaggio condotto sul consuntivo del secondo semestre 2011 e sulle attese di evoluzione del primo semestre 2012 mostra dati ben precisi a tale proposito: il secondo semestre 2011 si chiude con una stima di aumento del fatturato da parte di un terzo delle imprese del campione, e un quarto del campione mostra un aumento delle esportazioni; il tutto, in presenza di una stabilità occupazionale dichiarata dall’85% delle imprese. Il dato consuntivo medio è stato disaggregato nelle due tipologie produttive che compongono il campione. La congiuntura del secondo semestre 2011 viene percepita in modo positivo sia dalle imprese che producono materiali/imballaggi, con quasi il 35% delle imprese che ha avuto una crescita del fatturato e il 18% che ha aumentato le esportazioni, sia dal comparto dei macchinari, ove la crescita di fatturato e esportazioni riguarda circa un terzo delle imprese. La stabilità occupazionale primeggia in entrambe le produzioni, con l’85% delle imprese che non modificano l’occupazione. Nelle singole Business Community, il fatturato del secondo semestre 2011 è aumentato soprattutto nella Community Beverage, mentre le esportazioni sono cresciute nelle imprese di Vegetable & Fruit, Beverage e Green Based Food; circa il 13-14% delle imprese di Beverage, Dairy e Meat ha anche aumentato l’occupazione. Per quanto riguarda le aspettative di crescita futura possiamo pronunciare un giudizio moderatamente ottimista, nonostante le previsioni macroeconomiche siano negative a livello nazionale, in quanto le attese per il primo semestre 2012 indicano un saldo ancora positivo tra chi si aspetta una crescita del fatturato (28% delle imprese) e chi, invece, si attende un calo (21%). Affermazioni ancora più stringenti valgono per le esportazioni, dove un quarto delle imprese si aspetta un aumento della domanda estera e solo un decimo si attende una riduzione, e in misura minore per l’occupazione (con il 9% di ottimisti e il 7% di pessimisti). Le aspettative di crescita sono diffuse in entrambe le tipologie produttive (macchinari e materiali), con una previsione leggermente più positiva per la domanda estera dei macchinari rispetto a quella di chi produce materiali. Per quanto riguarda le singole Business Community, si avvertono alcune differenze. Chemicals Industrial & Home e Hygiene & Beauty sono le due Business Community che presentano le previsioni meno positive in termini di fatturato. Mentre le aspettative più positive si riscontrano nel Meat e nel Vegetable & Fruit per il fatturato, nel Vegetable & Fruit e nel Beverage per le esportazioni, mentre il Pharma ha la migliore aspettativa sull’occupazione. Quest’ultimo dato è quanto mai importante in quanto conferma il contributo positivo che le imprese delle Business Community Ipack-Ima possono fornire al sistema paese, non solo dal lato economico, ma anche da quello occupazionale e sociale.