Rifiorisce l’industria della bellezza italiana

Annunciati in anticipo rispetto alla presentazione durante Cosmoprof, i dati di Unipro sul settore cometico nazionale svelano un comparto in ripresa, trainato in particolare dalle performance dell’export.

«Il 2010 è stato un anno molto interessante per l’industria cosmetica italiana. Del resto, in seguito a un 2009 che ha visto il settore in flessione, soprattutto sul fronte dell’export, ci si aspettava che l’onda della crisi proseguisse anche nel 2010, ma così non è stato. Al contrario, i dati sono straordinariamente positivi», ha esordito con queste parole Fabio Franchina, presidente di Unipro, l’Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche, in occasione della presentazione dei valori del settore del beauty nazionale nel 2010, svoltasi a Milano lo scorso febbraio.


Il comparto cosmetico ha dunque registrato lo scorso anno una ripresa significativa sul fronte della produzione, trainato soprattutto dalle performance particolarmente favorevoli dell’export: «Nonostante il periodo di difficoltà, che negli scorsi anni ne ha condizionato pesantemente l’attività, soprattutto in termini di esportazioni, gli operatori nazionali della bellezza hanno dato ancora una volta dimostrazione della propria spiccata capacità di innovazione nonché della peculiare sensibilità, ed elasticità, nel rispondere a nuovi stimoli e nuove situazioni, arrivando dunque a recuperare in maniera brillante. E sono riusciti così ad adeguarsi a fattori quali l’evoluzione dei consumi nei vari canali e le differenziate opzioni dei consumatori, che da tempo hanno generato la polarizzazione dei consumi stessi. Tutto questo senza perdere di vista sicurezza e affidabilità del prodotto».


Il quadro si completa con un ulteriore indicatore positivo, proveniente direttamente dal fronte dei consumi, laddove, nonostante numerose tensioni sul potere d’acquisto delle famiglie, anche nel 2010 i cosmetici hanno generato un seppur timido incremento. «Appare evidente dai dati a nostra disposizione che oggi il consumo di prodotti cosmetici è diventato un consumo necessario, ovvero, al di là della situazione economica, i cosmetici continuano comunque a essere acquistati e utilizzati», ha sottolineato Franchina.


[Questo è un estratto di un articolo più ampio, curato da Paola Bonfanti, pubblicato su Rassegna dell'imballaggio 3, Marzo 2011]


Clicca qui per scaricare il documento "I numeri della cosmetica 2011" diffuso da Unipro.