Il risultato è stato determinato sia dall’ottima performance delle consegne dei costruttori italiani sul mercato interno, cresciute, del 16,1% a 2.670 milioni di euro, sia dal positivo andamento delle esportazioni cresciute, del 5,8%, a 3.440 milioni di euro.
Secondo l’elaborazione UCIMU sui dati ISTAT, nei primi nove mesi dell’anno (ultima rilevazione disponibile), principali paesi di destinazione del made in Italy di settore sono risultati: Cina 248 milioni di euro (+11,5%); Germania 245 milioni (-5,8%); Stati Uniti 226 milioni (-8,7%); Francia 157 milioni (-0,7%); Polonia 110 milioni (+22,2%).
In virtù di questi incrementi l’Italia rafforza il suo ruolo nel panorama internazionale ove oggi è riconosciuta non solo per la competenza espressa dalle industrie di settore, misurata dai dati di produzione e export, ma anche per la vivacità della domanda i cui tassi di crescita sono paragonabili a quelli di economie emergenti.
In particolare, nel 2017, il consumo di macchine utensili, robot e automazione in Italia, è salito, del 13,8%, a 4.390 milioni di euro superando così il valore del mercato italiano pre-crisi quando aveva raggiunto il suo massimo storico (4.345 milioni di euro, dato 2007).
Il trend positivo proseguirà per tutto il 2018. Saliranno produzione a sfiorare i 6.500 milioni di euro (+6,2%), e esportazioni a 3.600 milioni, il 4,7% in più rispetto all’anno precedente. Ma crescerà ancora anche il consumo che, atteso a 4.750 milioni di euro (+8,2%), trainerà sia le consegne dei costruttori italiani sul mercato domestico, che dovrebbero attestarsi a 2.890 milioni di euro (+8,2%), sia le importazioni che saliranno a 1.860 milioni (+8,1%). Il rapporto import su consumo rimarrà stabile al 39%.
Massimo Carboniero, presidente UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE, ha così commentato: “Siamo decisamente soddisfatti di questo 2017: l’anno si chiude infatti con ottimi risultati raccolti sia in Italia che all’estero e con un fatturato che, considerato nel suo complesso, cioè sommando alla produzione di macchine, anche la produzione di parti, utensili, controlli numerici non conteggiati nelle macchine utensili italiane, ha oltrepassato gli 8 miliardi di euro”.
“Sul fronte estero, dopo un anno di arretramento sono infatti ripartite le vendite di made in Italy oltreconfine e la Cina è tornata al vertice della graduatoria dei paesi di sbocco a conferma delle enormi potenzialità di questo paese. Proprio in ragione di ciò – ha continuato Massimo Carboniero – UCIMU, a fine novembre, ha organizzato, insieme al Ministero dello Sviluppo Economico, Ambasciata d’Italia nella Repubblica Popolare Cinese, ICE-Agenzia e CMTBA, l’omologa cinese di UCIMU, il primo Forum Italo Cinese della macchina utensile a Pechino nel corso del quale è stata ribadita, sia da parte italiana che da parte cinese, la forte complementarietà dell’offerta e le potenzialità di cooperazione tra le rispettive industrie impegnate in un profondo processo di sviluppo di innovazione, sostenuto dai rispettivi piani governativi, Industria 4.0 e Made in China 2025”.
D’altra parte la raccolta adesioni alla prossima edizione di BI-MU, la fiera di riferimento per il settore in Italia, che andrà in scena a fieramilano Rho dal 9 al 13 ottobre 2018, dimostra la vivacità del mercato. A dieci mesi dall’evento sono infatti oltre 450 le imprese che hanno già aderito, opzionando una superficie che è tre volte più ampia di quella che era stata opzionata nel dicembre 2015.
Superammortamento al 130%, (anziché al 140%), applicato agli investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2018 con possibilità di estendere la consegna entro 30 giugno 2019 (previo pagamento dell’acconto del 20% del valore dell’investimento entro dicembre 2018); Iperammortamento al 250% applicato agli investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2018 con possibilità di estendere la consegna entro 31 dicembre 2019 (previo pagamento dell’acconto del 20% del valore dell’investimento entro dicembre 2018), rifinanziamento della Nuova Legge Sabatini (330 milioni di euro stanziati per operazioni tra 2018-2023) e credito di imposta pari al 40% per le spese di attività di formazione in materia 4.0 effettuate dalle imprese sono le misure che ci accompagneranno nei mesi a venire, sostenendo e favorendo il processo di ammodernamento e digitalizzazione degli impianti manifatturieri italiani.