Per il sistema Italia, leader in Europa per la capacità di riciclo dei rifiuti, la tappa di ieri rappresenta l’accettazione delle sue proposte sui nodi più controversi del regolamento. Nel dettaglio, sono passate l'esenzione dai divieti stabiliti dal testo sulla base del life-cycle assesment e raccolta differenziata, l'esenzione per i divieti "Horeca" sulla base della raccolta differenziata (l'Italia produce gran parte dei bicchieri e materiali riciclabili); la definizione di packaging composito, di riciclo di alta qualità e di riciclabilità (per evitare ingiustificati stop produttivi a tutta una serie di tipologie). Tutti emendamenti che in generale fermano l’idea originaria di sostituire il riciclo con il riuso.
“Ora è il momento dell’attesa - dichiara Riccardo Cavanna, presidente di Ucima -. Seguiranno altri passaggi istituzionali decisivi, a partire dal trilogo e dal Consiglio dell’UE che si riunisce il 18 dicembre. La battaglia parlamentare non è ancora finita. Registriamo sicuramente dei punti a favore, ora speriamo che il buon senso, la ragionevolezza e un approccio basato su dati scientifici restino prevalenti come accaduto negli ultimi giorni. Ucima è sempre stata in prima linea nella difesa dell’italian way, un modello che ci ha fatto diventare leader per la nostra capacità di riciclare i rifiuti. Abbiamo lavorato strenuamente nell’ultimo anno, insieme a Confindustria e alle altre associazioni di categoria della filiera. Abbiamo presentato a Roma le istanze del comparto a diversi parlamentari delle varie commissioni coinvolte dagli effetti del regolamento, e insieme ad Europen (l’organizzazione europea per il packaging e l’ambiente) abbiamo organizzato con Bruxelles alcuni incontri mirati con europarlamentari di tutti gli schieramenti. In questo modo – conclude il Presidente di Ucima - abbiamo dimostrato come Paese di saper fare gioco di squadra, e questi sono i risultati. Continueremo a lavorare insieme per difendere un sistema che porta vantaggi dal punto di vista sia ambientale che economico”.