Wittenstein Italia, lo spirito italiano che esalta la qualità tedesca

In un’intervista esclusiva, Biagio Frontuto, CEO di WITTENSTEIN S.P.A. ripercorre i primi 20 anni in Italia di una realtà che sviluppa soluzioni di trasmissione meccatroniche altamente dinamiche, personalizzate e all’avanguardia.
Il 16 febbraio 2001, con l’apertura della sede in Italia, sono state gettate le basi per la quotazione di Wittenstein Spa. Quali sono state le tappe più importanti dell’evoluzione di questa azienda?
Biagio Frontuto: L’avvio della filiale italiana del Gruppo Wittenstein fu, ovviamente, la prima tappa fondamentale per portare la rappresentanza diretta del marchio sul nostro mercato. Nata nel 2001 con il nome di “alpha riduttori srl”, la nuova società, già nei primi due anni, riuscì ad aumentare la clientela e il fatturato, ciò grazie ad un grande lavoro di squadra e, certamente, alla nota qualità delle soluzioni che proponevamo. Il secondo momento da ricordare è stato nel 2006, con il trasferimento nell’attuale sede di Sesto San Giovanni (MI), un’operazione necessaria per sopperire alla crescita della società in termini di personale e di magazzino. Il 2008 segna un’ulteriore tappa, probabilmente la più importante dal punto di vista della comunicazione. Sino ad allora, quello di “alpha riduttori” era un marchio consolidato e la qualità delle sue soluzioni era riconosciuta dal mercato. Quando in quell’anno il presidente Manfred Wittenstein decise che tutte le aziende e le filiali dovessero chiamarsi con il cognome della sua famiglia, avviammo un’intensa campagna di comunicazione per far comprendere alla clientela che non vi era in atto un’acquisizione di “alpha” da parte di una neonata Wittenstein S.p.A., ma che eravamo sempre noi e che nulla sarebbe cambiato sull’affidabilità delle soluzioni e del servizio offerto. Nel 2009 ci fu l’esplosione della bolla economica a livello mondiale. Fino ad allora avevamo assistito ad una crescita straordinaria, nell’ordine del 20% annuo. Nel 2009 registrammo dunque una battuta d’arresto, sicuramente attenuata da anni di crescita e dalla capacità di adeguare la struttura, le risorse e le persone; cosicché, dopo 24 mesi, ci ritrovammo a segnare un aumento dell’80% del fatturato. Gli anni a seguire furono più tranquilli, con crescite ragionevoli, fino al triennio 2017-2019, quando improvvisamente il mercato a livello mondiale iniziò a richiedere più prodotti. In pochi mesi la nostra capacità produttiva venne saturata ma, nonostante le conseguenti difficoltà di evasione degli ordini, riuscimmo comunque a mantenere la nostra posizione di mercato e a crescere del 10-15%. Mettemmo anche in atto investimenti per circa 100 milioni di Euro in impianti, macchinari, risorse, tecnologie, edifici per essere pronti alla ripresa. Invece nel 2020 arrivò la pandemia e il mercato calò del 25%. La forza e la determinazione che contraddistinguono il Gruppo ci hanno permesso di superare anche questa crisi, con una ripresa del mercato molto più rapida delle previsioni. Da quattro mesi a questa parte (ndr. da marzo, circa) abbiamo un ingresso ordini che supera il 35% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Qual è la mission che vi ha guidato in questi anni?
BF: La nostra mission si riflette nella persona dell’ing. Wittensten, il quale ha un approccio imprenditoriale diverso, volto ad entusiasmare le persone e i clienti, e che si pone come obiettivo quello di essere un partner eccellente nella meccatronica. La mission del Gruppo Wittenstein è proprio quella di essere un partner differente dagli altri, capace di entusiasmare e “coccolare” con un servizio esclusivo. Oltre all’indiscussa qualità dei nostri prodotti, il cliente trova rapidità e professionalità nelle risposte. Non ultimo, abbiamo voluto dare al nostro interlocutore la possibilità di "vederci", di conoscere la squadra che si adopera per lui, così abbiamo deciso di inserire la fotografia dei collaboratori sulle mail, sulle offerte e altri tipi di moduli. Dietro alle soluzioni Wittenstein ci sono le persone, con la loro esperienza, è giusto mostrarlo.

Un servizio esclusivo e un prodotto realizzato anche “su misura” sono i capisaldi di un progetto imprenditoriale in continua evoluzione. In che modo mantenete questi obiettivi?
BF: Noi siamo stati i pionieri del “solution on demand”. Grazie a una strategia basata sull’alta configurabilità, il cliente configura il prodotto più adatto alle sue reali necessità e, di conseguenza, può personalizzarne il valore. Il “solution on demand” è un approccio che entusiasma il cliente e fa in modo che investa il giusto per una soluzione ad hoc. Il vero risparmio non sta in un prezzo basso, ma nell’opportunità di dotarsi di un prodotto che potrà essere sfruttato al 100%. Alla base di questo vi è un modo di lavorare onesto, sincero e corretto, perché vogliamo che i nostri clienti siano pienamente soddisfatti e si fidelizzino a noi.

Da decenni siete partner per i costruttori di macchine e processi per l’automazione. Quali sono oggi le esigenze dei costruttori e cosa potete offrire loro?
BF: Sono molteplici le loro esigenze. Nei nostri vent’anni di attività, abbiamo sempre cercato di prevedere cosa potessero desiderare di più i clienti. Convenienza e qualità al top a parte, i clienti cercano soluzioni complete e le vogliono subito. Wittenstein, grazie alla sue competenze, è in grado di valutare l’intera macchina del cliente e garantirgli tutte le soluzioni necessarie a soddisfare con competenza le sue esigenze. Ma la cosa importante è anche avere le persone che credono in ciò che fanno e che trasmettano ai clienti l’entusiasmo di chi cerca sempre l’innovazione. Un esempio concreto: siamo partiti dal cuore meccanico dei riduttori per poi proseguire sulla strada della meccatronica e ora, che siamo entrati nell’era 4.0, siamo arrivati al riduttore “parlante” grazie all’integrazione sulla flangia del sensore cynapse che permette il monitoraggio di valori come temperatura, vibrazioni o accelerazioni. Senza abbandonare le origini, procediamo assecondando le esigenze del mercato. Come nel caso del concetto del just-in-time, spinto all’estremo quando, ad inizio pandemia, le aziende si concentrarono sulla costruzione di macchine per le mascherine. Per impianti che normalmente richiedono mesi di lavoro, i nostri clienti dovevano fornire prontamente soluzioni “chiavi in mano” e noi abbiamo fatto tutto il possibile per aiutarli a soddisfare queste tempistiche. 

Tra i vostri settori di riferimento vi sono il food&beverage e l’healthcare&pharma, ambiti produttivi considerati essenziali anche durante il lockdown. Come rispondete a questi settori in termini di soluzioni e servizi?
BF: Riguardo le soluzioni, Wittenstein mette a disposizione un’ampia gamma di prodotti. Tra questi, la società si è sempre impegnata a sviluppare una gamma di soluzioni capaci di soddisfare i criteri di Hygienic Design (certificati EHEDG). Questi prodotti sono stati progettati per condizioni igieniche severe, costruiti con materiali anti corrosione e possiedono una forma adatta per poter essere puliti più efficacemente. Un’altra caratteristica che distingue i nostri prodotti è l’alta densità di potenza. Un riduttore compatto Wittenstein ha la potenza di un riduttore convenzionale quattro volte più grande. Questo significa poter costruire macchine compatte ed altamente performanti. In termini di servizio, vorrei soffermarmi sulla professionalità e sulla chiarezza che ci contraddistinguono. Ad esempio, se un prodotto non funziona correttamente sull'impianto, eseguiamo un’analisi di laboratorio per spiegare al cliente cosa è accaduto e trovare una soluzione. Questo atteggiamento ci ripaga, perché nel settore crea una referenza. Il servizio post-vendita deve essere all’altezza delle aspettative della nostra clientela ed è per questo che investiamo molto su questo aspetto. Infine, mi piace sottolineare che il servizio di Wittenstein non è mai venuto meno, nemmeno durante il lockdown. Anche nel periodo più “caldo”, i nostri tecnici sono sempre rimasti in contatto con la clientela seppur da remoto. Abbiamo risposto prontamente alla situazione di emergenza attrezzandoci per non far mancare nulla al cliente e quindi persuaderlo che gli fossimo accanto anche a distanza, con tutti i mezzi possibili, nell’attesa di poter tornare alla normalità. 


Prodotti e tecnologie: WITTENSTEIN
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