Secondo Assica (l’associazione dei produttori) il mercato
delle carni fresche vale in Italia 12,6 miliardi di euro, poco meno del 10%
dell’industria alimentare nel suo complesso, e insieme al settore insaccati
(valore quasi 8 miliardi di euro) dà lavoro a 31.600 addetti diretti. Si tratta
di una realtà importante, che deve però rinnovarsi rapidamente. Cambiano
infatti gli stili di vita e le abitudini alimentari. E cambia ciò che il
consumatore richiede. Preparazioni fresche, pronte da cuocere ma anche
conservabili a lungo senza sacrificare gusto e proprietà nutritive; qualità ma
anche attenzione al risparmio; igiene e sicurezza alimentare; praticità
assicurata dai prodotti preconfezionati: questo vuole oggi il consumatore,
costringendo le imprese ad accelerare gli investimenti in nuove tecnologie, per
garantire livelli sempre più elevati di praticità, convenienza e sicurezza.
Se ne discuterà il 30 settembre al convegno “Il futuro dell’industria delle
carni tra innovazione tecnologica ed evoluzione del mercato”, in programma a
Milano in via Sant’Antonio 2, nelle sale di Palazzo Greppi. Organizzato da
Meat-Tech, salone “verticale” dedicato al comparto carni nell’ambito della
grande Ipack-Ima 2015, la mostra internazionale del processo e packaging (Fiera
Milano, 19-23 maggio 2015), il convegno riunirà tutti gli attori della filiera:
fornitori di tecnologia, industria, imprese produttive e commerciali, operatori
dei mercati all’ingrosso, grande distribuzione, ristorazione commerciale e collettiva.
L’evento è sostenuto da Assica e da Assofoodtec, l’associazione dei fornitori
di tecnologie di processo, con il patrocinio dell’Università degli Studi di
Milano.
Il convegno “Il futuro dell’industria delle carni tra innovazione tecnologica
ed evoluzione del mercato” fa parte de "Le giornate di Ipack-Ima” ed è
frutto del lavoro del comitato scientifico di Ipack-Ima guidato da Claudio
Peri, Professore Emerito dell'Università degli Studi di Milano. Del comitato
fanno parte per la filiera Meat-Tech, il professore Carlo Angelo Sgoifo Rossi e
i ricercatori Gianluca Baldi e Simone Stella, tutti del Dipartimento Scienze
Veterinarie per la Salute, la Produzione Animale e la Sicurezza Alimentare
dell'Università di Milano.