Cosmetica italiana, un know-how consolidato

La rilevazione congiunturale del Centro Studi di Cosmetica Italia sui dati preconsuntivi del secondo semestre 2018 e sulle previsioni relative ai primi sei mesi del 2019 evidenzia la tenuta del settore, nonostante una congiuntura condizionata dal generale rallentamento della propensione al consumo in molti comparti, sia a livello interno che internazionale.
Secondo i dati emersi dall’indagine congiunturale di Cosmetica Italia, a fine 2018 il fatturato globale del settore cosmetico si approssima agli 11,2 miliardi di euro (+2%), mentre le previsioni per l’anno in corso indicano un’ulteriore crescita del 2,6%.

A determinare questo andamento contribuiscono il fatturato interno, con un trend positivo di poco meno di un punto percentuale, e soprattutto le esportazioni in crescita del 3,5% nel 2018 per un valore di 4.800 milioni di euro.

Uno sguardo alla domanda di cosmetici in Italia a fine 2018 ne conferma l’anticiclicità seppur a ritmi più rallentati rispetto agli ultimi esercizi (+0,5%) per un valore poco superiore ai 10.100 milioni di euro. Concorre a questo risultato la tenuta dei canali professionali – saloni di acconciatura e centri estetici – che chiudono il 2018 in crescita dello 0,5%.

Gli impianti

L’utilizzo degli impianti conferma la situazione di stabilità. Le dichiarazioni da parte degli operatori, sono il riflesso dello scenario economico mondiale e italiano: la situazione di incertezza politica e propensione al risparmio da parte dei consumatori frenano l’espansione produttiva che, per decenni, ha registrato importanti ritmi di crescita. Ben il 42% degli intervistati conferma comunque l’aumento dell’utilizzo degli impianti (era il 52% il semestre precedente), segnale di un rallentamento della crescita sostenuto, tuttavia, da una solidità della base che ne dichiara un aumento.

I costi di produzione

I costi di produzione si mantengono sui livelli registrati a luglio 2018 (51% degli operatori dichiarano un andamento costante, contro il 47% del semestre precedente), la revisione dei processi produttivi nel presidio della filiera in ottica di industria 4.0, sia in ottica di sostenibilità sta portando ad una rimodulazione che non impatta, ad oggi, sui costi aziendali.

Macchinari e manutenzione

Gli investimenti in macchinari e impianti dimostrano l’attraversamento di una fase di metabolizzazione e consapevolezza della crescita dichiarata nel semestre precedente: l’andamento stabile è confermato dal 42% degli intervistati (era la stessa distribuzione nel periodo gennaio-giugno del 2018), così la crescita di tali investimenti dichiarata da parte degli operatori.

Gli investimenti in manutenzione, indicativi del bisogno registrato dalle imprese di continuare a garantire la miglior attività di produzione, mantengono livelli coerentemente allineati con quelli legati all’utilizzo degli impianti: registrano infatti investimenti costanti, dichiarati dal 67% degli operatori, contro il 56% del semestre precedente.

Ricerca e comunicazione

In ultimo, analizzando gli investimenti immateriali, si registra un aumento in ricerca e sviluppo, è l’indicatore che da sempre contraddistingue l’industria cosmetica: in periodi di recessione, o di crisi, la reazione positiva delle imprese è di migliorare l’offerta dei propri prodotti, anziché puntare a una competizione basata sulla leva prezzo, registrando a fine 2018 un incremento delle dichiarazioni degli operatori di 14 punti percentuali.

Gli investimenti in comunicazione si mantengono stabili, confermando il 40% delle dichiarazioni su valori costanti, rispetto al 34% del periodo gennaio-giugno 2018.

Enti e associazioni: COSMETICA ITALIA