In seguito all'intensità dei controlli da parte delle autorità doganali in entrata e in uscita dai confini internazionali, emerge che il rischio di contestazione delle merci trasportate dipende sempre di più da una molteplicità di fattori cui prestare attenzione.
Dall'analisi dei verbali di contestazione una delle cause principali è la presenza di insetti “autostoppisti” (cimici, lumache, coleotteri ecc) e, una volta effettuate le opportune verifiche, risulta molto spesso che tali presenze non dipendano da un inadeguato trattamento HT, ma piuttosto a carenze o errori nelle procedure di stoccaggio delle merci e di caricamento dei container.
La mancata applicazione di importanti requisiti igienici, infatti, può compromettere l’intera spedizione, nonostante l’imballo sia prodotto e trattato in piena conformità allo standard ISPM-15.
I punti più a rischio contaminazione sono le operazioni stesse di imballaggio, lo stoccaggio del materiale in attesa di essere spedito, le fasi di carico della merce in container ed anche il container stesso, con la presenza interna ed esterna di semi, lumache, suolo, ragni ed altri infestanti a rischio di biosicurezza.
È evidente che i controlli relativi alle aree di stoccaggio e pre-carico sono indispensabili; queste ultime dovrebbero essere mantenute libere da vegetazione e fango, disinfettate periodicamente ed essere collocate preferibilmente al coperto in magazzini areati.
Non meno importanti sono le misure di autocontrollo da mettere in atto durante il carico della merce: Ispezionare in modo accurato l’area usata per l’imballaggio e la stessa merce pronta per essere spedita, evitare di tenere i container sotto luci forti in grado di attirare gli insetti ed utilizzare esche o trappole per tenere lontani gli infestanti dall’area imballaggio; tutte azioni in grado di ridurre al massimo la possibilità di contaminazione di merci perfettamente idonee alla spedizione.
Infine, di fondamentale importanza è verificare, prima di procedere alla chiusura ed alla sigillatura del container, che i bancali siano stati disposti di modo che, ad una successiva apertura e controllo, i marchi FAO/IPPC degli imballaggi in legno risultino immediatamente visibili.
CHE COS’E’ LO STANDARD ISPM-15?
L' ISPM-15 è una norma internazionale siglata dalla FAO che prevede l’attuazione di alcune misure fitosanitarie utili a ridurre la presenza e la diffusione di organismi nocivi tra i vari continenti. Il legno degli imballaggi che viaggiano oltremare deve essere sottoposto a trattamento termico indispensabile ad eliminare tutti i possibili parassiti. Una volta trattato, il bancale viene appositamente siglato con il marchio IPPC/FAO dell’azienda che lo ha effettuato e che così ne attesta la conformità allo standard ISPM-15.
ESPORTARE CON PRESSPALL: ZERO MARCHIATURE E ZERO PROBLEMI IN DOGANA
Ricordiamo che non tutti gli imballaggi in legno però sono soggetti a regolamentazioni. Sono infatti esclusi gli imballaggi costituiti integralmente da prodotti a base di legno creati con l’uso di collanti, calore e pressione come il pallet in legno pressato PRESSPALL.
Il pallet in legno pressato By Corno Pallets è ideale per l’esportazione in tutto il mondo e, a differenza del legno tradizionale, è esente da qualunque tipo di trattamento antiparassitario e marchiatura, ai sensi della normativa ISPM-15.
Ottenuto dallo stampaggio ad alte temperature di legno e resina naturale rientra nella categoria “processed wood pallet” e pertanto non rischia alcun tipo di contaminazione esterna da parte di insetti o parassiti.
Il cliente utilizzatore può disporre del certificato gratuito di esportazione scaricabile direttamente dall’apposita area scarica certificati accedendo al sito www.cornopallets.it