L’evento è stato aperto dal Segretario Generale di Giflex, Italo Vailati, che ha voluto subito sottolineare i tre temi chiave che devono necessariamente stare a fianco del termine Pandemia nel 2021: sostenibilità, economia circolare e riciclo. Queste le sfide centrali del settore, già presenti prima di questa crisi emergenziale, ma ora più attuali che mai. Essenziale dunque lo sforzo di interlocuzione col mondo istituzionale e politico del Gruppo, sia verso i tavoli nazionali che verso quelli europei.
Il primo intervento del denso programma è stato dedicato all’aggiornamento degli scenari economici con la relazione “Economics in a COVID-19 World: Global and Local Challenges” di Fadi Hassan, del Centre for Economic Performance presso la London School of Economics. La sua analisi presenta la crisi Covid come la più grossa dalla II Guerra Mondiale. Una crisi di proporzioni davvero globali (con oltre il 90% dei Paesi al mondo che registra una contrazione del PIL), che sta aumentando le diseguaglianze sociali e in cui gli Stati stanno sperimentando un livello di debito pubblico mai visto prima. A livello locale si può dire che questa crisi ha colpito l’Italia in un momento già difficile, in cui da anni si registrava un calo di produttività ed efficienza del modello italiano che non ha retto alla rivoluzione IT. Fattori chiave del fenomeno il ruolo delle istituzioni, i pochi investimenti in innovazione, il problema di allocazione delle risorse e le performance dei manager.
A seguire la relazione di Alberto Palaveri, che per la prima volta dalla sua elezione, avvenuta lo scorso novembre, ha incontrato i propri associati in veste di nuovo Presidente Giflex, per illustrare i nodi principali del piano programmatico, sviluppato insieme al Comitato Esecutivo, contenente le azioni da intraprendere nel prossimo biennio. In apertura, Palaveri evidenzia come la sfida più grande che il settore sta affrontando è quella di conciliare basso impatto nei processi di produzione con buone performance di sostenibilità e circolarità anche nel fine vita. Difficile compromesso che si muove su uno scenario italiano ed europeo di grande complessità ed incertezza, dove il grande sforzo di innovazione del comparto non viene sempre accompagnato da una coerente risposta istituzionale: provvedimenti incompleti e inadeguati in materia di etichettatura ambientale, CAC che non corrisponde a raccolta del materiale e Plastic tax che confluisce in fiscalità generale senza diventare una tassa di scopo.
L’intervento del Presidente continua con i progetti per fronteggiare le complessità della crisi Covid in Associazione. Primo fra tutti un grande ringraziamento ai dipendenti della filiera, accompagnato dalla presentazione dell’appello Giflex rivolto al Commissario Arcuri per chiedere la priorità per i lavoratori essenziali della filiera all’interno del piano vaccinale nazionale. In seguito, illustrato il piano di Ascolto e Vicinanza per gli associati che prevede: l’organizzazione futura di Comitati Esecutivi in presenza sul territorio e di una nuova edizione delle Virtual Meeting Room Giflex, un percorso di apertura dell’Esecutivo a nuovi contributi, l’implementazione della comunicazione interna ed esterna, l’ampliamento delle sinergie e collaborazioni con il Sistema Confindustria (Assografici, Federazione Carta e Grafica, Assolombarda) e le realtà vicine al settore (Istituto Italiano Imballaggio, CONAI ecc...). L’intervento si chiude con un forte invito del Presidente a partecipare alla vita associativa e ad abbracciare, all’interno delle nostre aziende, l’innovazione e lo sviluppo, poiché diviene adesso ancora più cruciale investire sulla formazione a tutti i livelli e dare spazio alla creatività e alla diversità.
A conclusione dell’evento si è dato spazio agli interventi di due rappresentanti di spicco del mondo politico a livello nazionale ed europeo. Per prima è intervenuta Filomena Maggino, Presidente Cabina di Regia “Benessere Italia” della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha illustrato la strategia del Governo in materia di benessere e sostenibilità ambientale proprio attraverso le azioni intraprese dalla Cabina di Regia “Benessere Italia”. Questo soggetto istituzionale ha permesso prima della crisi Covid di dare una bussola e un interlocutore al tessuto sociale e produttivo del Paese attraverso l’elaborazione di 5 linee programmatiche: rigenerazione eco-sostenibile dei territori, economia circolare, mobilità e coesione territoriale, transizione energetica e qualità della vita. 5 punti di riferimento che restano attuali anche nella pandemia e che invitano alla collaborazione anche il mondo produttivo e imprenditoriale pensando allo sviluppo di progetti comuni sul territorio nazionale.
Infine, ha parlato anche l’On. Patrizia Toia, Vicepresidente Commissione per l'Industria, la Ricerca e l'Energia del Parlamento europeo, che ha discusso i principali provvedimenti a livello europeo che l'Unione ha intenzione di mettere in campo per incentivare la circolarità dell'economia. L’Onorevole sottolinea che gli obbiettivi e i provvedimenti del Green Deal sono stati rafforzati da questo nuovo mandato UE e che essi non andranno in secondo piano nemmeno davanti agli eventi pandemici, ma piuttosto orienteranno il cuore del piano di ripresa, ricostruzione e resilienza contenuto nel Next Generation EU. Molti gli interventi in Europa delle varie Commissioni per portare all’attenzione degli organi decisionali temi cruciali al fine vita dei prodotti (come per esempio quello del riciclo chimico inserito in una risoluzione parlamentare proprio dall’On. Toia). Tra questi anche la richiesta da parte della Commissione Industria che nel programma Horizon rientrino alcuni filoni di ricerca che riguardano da vicino la filiera del flessibile, dedicati all’efficienza dei materiali e ai processi di generazione di materie prime seconde. A livello nazionale, invece, ancora in discussione i progetti da presentare per il Recovery Plan. Tra le proposte finora avanzate l’istituzione di un fondo per l’economia circolare con una relativa strategia nazionale, un processo di semplificazione normativa e un hub tecnologico nazionale con centri di competenza territoriale. Insomma molteplici i progetti in cui potersi inserire per contribuire allo sviluppo della sostenibilità del settore.