Giflex delinea gli scenari futuri dell'imballaggio flessibile

Si è tenuto a Bologna il convegno Giflex “Avvolgiamo il futuro!”, un appuntamento che ha delineato gli scenari che il settore si trova ad affrontare in un momento congiunturale di particolare complessità. Contesto però non privo di nuove opportunità, quali ad esempio quei fattori che determinano la creazione di valore dell'imballaggio flessibile e che ne guideranno lo sviluppo nei prossimi anni.
Si è tenuta a Bologna l'edizione autunnale del convegno di Giflex, l'Associazione Nazionale che raggruppa i produttori di imballaggi flessibili destinati al confezionamento di prodotti alimentari, farmaceutici, chimici e ad altre applicazioni industriali. Con il titolo "Avvolgiamo il futuro", l'evento ha riunito a Bologna l’industria del flessibile in un momento in cui il mercato degli imballaggi flessibili cresce, è sano e solido, ma l’attuale quadro economico impone alle aziende un grande sforzo per mantenere costi e servizi competitivi a scapito di marginalità e liquidità.

Secondo l’analisi di Prometeia sui bilanci del flessibile, nel 2021 il settore torna a crescere, +10.5%, con un fatturato che raggiunge i 3.383 milioni di euro. Rispetto ai dati pre-Covid tutte le classi dimensionali, dalle piccole alle grandi imprese, risultano dinamiche, confermando altresì una produttività superiore a quella dei competitor tedeschi e una forza lavoro che, nell’anno preso in esame, supera i 10 mila addetti (+2%). Va tuttavia sottolineato che tale crescita, pur mostrandosi superiore alla media del manifatturiero, appare comunque modesta considerata l’incidenza degli alti costi delle materie prime e dei forti aumenti dei prezzi delle commodity.

Il valore identitario del packaging flessibile per le sue qualità di sostenibilità, funzionalità, etica e digitalizzazione trova conferma da quanto emerso dalla prima fase della ricerca "La value story dell’imballaggio flessibile" a cura dell’Osservatorio Innovazione Packaging dell’Università di Bologna. Durante il convegno sono stati illustrati i dati conclusivi per i quali sono stati analizzati e validati oltre 170 casi studio, 87 siti web specializzati e 145 letture tecnico-scientifiche-divulgative e messe in campo occasioni di progettazione partecipata con gli associati Giflex.

Dall’analisi emergono elementi di innovazione del packaging flessibile riconducibili, da una parte a qualità visibili ed evidenti - come la semplicità e l'essenzialità strutturale - e dall'altra parte a qualità nascoste sotto la superficie e “silenti”, che rivelano tutta la complessità e intelligenza tecnologica di questa tipologia morfologica.

“Siamo convinti che l’attuale complessità del mercato vada gestita con la fiducia che, in primis, si fonda su una chiara percezione del proprio valore. E la percezione del proprio valore corrisponde al riconoscersi nella propria identità e nel contributo che come settore vogliamo e possiamo portare alla filiera e alla vita del consumatore. Questa ricerca, dati alla mano, conferma il packaging flessibile come un vero e proprio oggetto magico”, ha dichiarato il Presidente di Giflex, Alberto Palaveri.


LCA e Packaging and Packaging Waste Directive
Tra i temi caldi del convegno di Giflex, uno spazio significativo della giornata è stato riservato a due temi strategici per il settore: come misurare la sostenibilità ambientale e guidare i processi di eco-progettazione; quale impatto avrà la direttiva europea Packaging and Packaging Waste Directive per l’industria del flessibile.

“Ci attendono sfide importanti su molti fronti e la nostra Associazione sta facendo un grande sforzo per rispondere ai temi caldi del momento. Dimostrare la circolarità dei nostri pack è tra le priorità e crediamo che solo una buona analisi LCA sia la strada da intraprendere. Per questo sono particolarmente fiero di presentare oggi il nostro nuovo gruppo interdisciplinare LCA ed economia circolare”, ha dichiarato Alberto Palaveri, Presidente di Giflex.

Partendo da un approccio olistico, l’obiettivo è dare supporto alle aziende associate impegnate nei progetti di sostenibilità mettendo a disposizione l’analisi di modelli di LCA esistenti fino all’elaborazione di protocolli di valutazione che siano riconosciuti a livello internazionale. Attraverso indicatori specifici sarà inoltre possibile “misurare” la circolarità dell’imballaggio flessibile nella complessità della sua filiera di fornitura.

Grande attesa da parte del pubblico in sala anche per gli aggiornamenti in merito al provvedimento più importante degli ultimi anni e che avrà importanti ricadute su tutto il comparto: la revisione della direttiva europea Packaging and Packaging Waste Directive. Ne ha parlato Stefano Consonni, FB&Associati. Sottolineando l’imminente presentazione da parte della Commissione europea in calendario il prossimo 30 novembre, Consonni ha portato all’attenzione dei presenti i possibili contenuti e le principali criticità per l’industria del packaging flessibile. Sul tema è stata presentata anche la bozza del Position Paper di Giflex.
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