VIDEO - Grande successo per il convegno sugli imballaggi sostenibili
Oltre 100 presenze per il workshop "Imballaggi: dall'ecoprogettazione alla logistica intelligente per ridurre l'impatto ambientale", promosso da BE-MA Editrice e svoltosi in occasione di Marca 2017.
Successo di pubblico e di contenuti per il secondo workshop organizzato dallo staff di Packagingspace.net (BE-MA Editrice) e da BolognaFiere, ente organizzatore di MARCA. Moderato da Chiara Bezzi, responsabile area packaging di BE-MA Editrice, l'appuntamento ha rappresentato un momento importante di networking per tutti gli attori della filiera produttiva e distributiva della Grande Distribuzione. Nell’ambito della GDO, l’esigenza di imballaggi ecosostenibili è ancora più imperativa. In questa prospettiva, i player della filiera devono mostrare sempre maggiore trasparenza nei processi produttivi. L’industria del packaging ha investito in ricerca e sviluppo di soluzioni sostenibili, creando nuove e inesplorate opportunità di crescita. Questi i punti chiave affrontati nello spazio PACKAGING LAB AREA a MARCA, manifestazione di riferimento per le insegne della Grande Distribuzione Organizzata. Grazie alla loro esperienza, i relatori intervenuti hanno affrontato, sotto ogni punto di vista, la tematica degli imballaggi eco-efficienti, capaci di valorizzare sia le proprie funzioni primarie che l’impatto ambientale, generato lungo l’intero ciclo di vita, dall’estrazione delle materie prime alla sua fabbricazione, dal riciclo al recupero.
La fase di sviluppo di un packaging si dimostra dunque fondamentale: l’eco-progettazione si basa sulla considerazione dei fattori ambientali nel progetto e sviluppo dei prodotti. Gli imballaggi sviluppati secondo le logiche dell’eco-progettazione sono innovativi, hanno sicuramente migliori prestazioni ambientali e garantiscono elevata qualità, secondo gli standard di mercato. L’utilizzo di linee guida in fase di progettazione di nuovi imballaggi permetterebbe di evitare o ridurre successive criticità nelle fasi di selezione e riciclo, riducendo i costi ambientali, in linea con le normative europee in materia. L’adozione di strumenti di valutazione e d’azione come il Life Cycle Assessment (analisi del ciclo di vita) e il Life Cycle Thinking, che diventano parte integrante del processo di progettazione, hanno portato specifici benefici alle fasi riciclo e recupero dei materiali di imballaggio. Un altro tema legato al processo produttivo e al trattamento dei prodotti è quello degli imballaggi funzionali. A questo categoria appartengono imballaggi attivi, imballaggi intelligenti e smart packaging veri e propri. Un recente studio stima che il mercato globale degli imballaggi “smart” crescerà esponenzialmente nei prossimi anni. In particolare, l’imballaggio intelligente diventa un ulteriore fattore di efficienza nei processi di logistica. Quest’ultima presuppone l’utilizzo di imballaggi con appositi codici identificativi che consentano la tracciabilità e l’identificazione durante tutta la catena del processo fino al recupero finale, con vantaggi per il business e l’ambiente. Grazie a tecnologie come barcode, Rfid, Qr code, Datamatrix, il prodotto finito viene confezionato e opportunamente identificato con informazioni sintetizzate e inserite in un tag o nel codice applicato a ogni singola confezione. È possibile quindi aggiungere nuovi strumenti di gestione che, mediante più sofisticati livelli di identificazione e tracciabilità, rendono possibile tutta una serie di servizi a valore aggiunto a qualsiasi anello della supply chain, dalla produzione delle materie prime al packaging, fino al suo eventuale riutilizzo o smaltimento. La gestione intelligente degli imballaggi nel fine vita, dalla raccolta differenziata al relativo smaltimento o riciclo, è uno dei temi più attuali, in cui la tecnologia svolge un ruolo abilitante nei nuovi scenari qualitativi della vita delle smart city.(clicca qui per scaricare le slide dell'intervento)
LA PAROLA AI PLAYER Enrico Nieddu, Business Manager Project Science Center - Mérieux NutriSciences Italia, ha illustrato le strategie di analisi che supportano le aziende in fase di progettazione degli imballaggi “green”: dalla caratterizzazione del polimero alla valutazione delle sostanze pericolose, dalla sicurezza al contatto con gli alimenti alla biodegradazione e compostabilità. È sta fornita inoltre una panoramica dei test standard per questi nuovi imballaggi, anche con l’aiuto di un particolare case study, riguardante le capsule biodegradabili per il caffè. (clicca qui per scaricare le slide dell'intervento)
Nel suo intervento “Un mondo sostenibile è un mondo possibile”, Pierpaolo Freddi, Responsabile qualità del gruppo Pool Pack, ha raccontato il progetto che ha portato all’immissione sul mercato di prodotti ecoprogettati con particolari caratteristiche di sostenibilità e di riduzione dell’impatto ambientale. Questa scelta strategica è nata da alcune considerazioni sui principali cambiamenti sociali, ambientali ed economici. Per esprime una valutazione su come i prodotti impattano sull’ambiente e per quantificare il “contenuto di sostenibilità” dei sacchetti in carta prodotti, il Gruppo ha deciso di effettuare uno studio sul ciclo di vita di un sacchetto in carta per prodotti da forno nelle due versioni con e senza finestra in plastica e di adottare a riferimento come indicatore la Carbon Footprint del prodotto. Il risultato è stato un prodotto certificato dall’Ente di certificazione CSQA e approvato dal Ministero dell’ambiente.(clicca qui per scaricare le slide dell'intervento)
Valentina Sada, R&D - Marketing Gruppo Sada, ha raccontato il progetto della rete d’impresa 100% Campania. Sei imprese del territorio campano, appartenenti alla filiera della carta e del cartone, si sono unite con lo scopo di produrre e diffondere un Packaging Sostenibile realizzato esclusivamente dal riciclo campano. Il risultato è GreenBox, una scatola in cartone ondulato progettata con logica LIFE CYCLE THINKING prodotta dal riciclo di prossimità di macero campano, 100% riciclata e riciclabile realizzata con colle e inchiostri a basso impatto, certificata FSC ed EPD. (clicca qui per scaricare le slide dell'intervento)
Massimiliano Binda, Export Manager - Masterpack ha raccontato come un packaging flessibile può diventare eco-friendly. Negli ultimi 4\5 anni, ha affermato, c’è stato un aumento della domanda per questo tipo di materiali. Sicuramente, la riduzione degli spessori è certamente il primo approccio per ridurre il consumo di materiale plastico nel packaging. Un’altra possibilità è convertire un imballaggio accoppiato con materiali composti in un monomateriale, in modo da renderlo perfettamente riciclabile. Non ultimo l’adozione di materiali completamente a base organica, quali carta, PLA o mater bi. Anche l’utilizzo di sistemi apri-chiudi posti sul packaging favoriscono la conservazione del prodotto allungandone la vita, in modo da combattere lo spreco alimentare. (clicca qui per scaricare le slide dell'intervento)
L’ing. Giorgio De Giovanni, direttore di Assovetro, ha trattato la sostenibilità dell’imballaggio in vetro: dalla progettazione al riciclo, nella perfetta espressione dell’economia circolare. Tra le innovazioni che negli ultimi anni il settore dei produttori del vetro ha portato avanti nella prospettiva di fornire imballaggi con minor impatto ambientale vi sono: la riduzione delle emissioni di NOx, SOx, polveri nel rispetto degli obiettivi comunitari; la diminuzione dei consumi di energia necessaria per la produzione; l’aumento della quantità di rottame in sostituzione delle materie prime vergini, l’alleggerimento dei contenitori e naturalmente l’innovazione nel design dei prodotti. Ai fini di una logistica più intelligente e sostenibile, i produttori hanno fatto enormi sforzi nella riduzione del peso con conseguenti risparmi in termini di energia impiegata e costi di trasporto. Altro punto fondamentale è rappresentato dai vantaggi ambientali del riciclo del vetro, che è diventato un modello di riferimento per l’economia circolare.(clicca qui per scaricare le slide dell'intervento)