Lo speciale "I Percorsi del packaging: il percorso del cioccolato" continua con un post relativo alle macchine per il confezionamento.
Il confezionamento ha beneficiato dei progressi tecnologici tanto quanto il settore dei materiali. Fino agli anni ’60 le tavolette erano avvolte a mano prima nella “carta stagnola”, poi nella carta stampata e il tutto era sigillato con la cera; altrettanta manualità caratterizzava la preparazione delle scatole di cioccolatini. Questi e tutti gli altri processi del settore sono oggi automatizzati. Le linee sono veloci, precise, flessibili, compatte, facili da utilizzare, chiedono poca manutenzione e consentono rapidi cambi formato.
L’operazione più complessa del confezionamento primario è l’avvolgimento automatico dei cioccolatini: devono essere manipolati con cura per evitare danni meccanici ed estetici. Le macchine presentano per questo una giostra a più stazioni, ciascuna delle quali esegue una fase della piegatura. Altrettanto fondamentale è la precisione di svolgimento e taglio incarto: nelle macchine di ultima generazione i sistemi di svolgimento meccanico sono stati sostituti da sistemi elettronici che controllano passo di taglio e centratura della stampa e, in caso di doppio incarto, minimizzano le differenze di sovrapposizione tra incarto interno ed incarto esterno.
Per le confezioni da ricorrenza sono tuttora diffusi i vassoi in PVC o HIPS con un alveoli monopezzo; in questi casi la macchina inserisce il vassoio in astucci di cartoncino e avvolge tutto con film trasparente. Meno diffuso invece il confezionamento in scatole metalliche decorative e riutilizzabili. Molto particolari sono anche le incartatrici per corpi cavi (uova con sorpresa) o sagomati (animaletti e simili), che avvolgono il prodotto con foil decorativo. Queste macchine sono caratterizzate da cinghie ad alveoli, conformati secondo la sagoma del prodotto da incartare. L’alimentazione dei prodotti “nudi” e la rimozione di quelli avvolti avviene a mano o tramite un sistema automatico. Si può inoltre integrare questa parte della linea con vassoiatrici o astucciatrici.
Per quanto riguarda le tavolette e le barrette, le macchine possono utilizzare prefustellati o materiale prelevato da bobina. Una volta posizionato il foil, la linea può effettuare il sovraincarto con un avvolgimento stile portafoglio o provvedere all’astucciamento in cartoncino.
Il "Percorso del cioccolato" si conclude con un approfondimento su Etichettatura, fine linea e logistica.