I trend evolutivi del confezionamento farmaceutico

Toccato dalla riorganizzazione del settore a livello internazionale e, inevitabilmente, anche dalla crisi economica, il settore farmaceutico riesce ancora oggi a distinguersi per i continui investimenti in tecnologie, per l’intensità delle attività di Ricerca e Sviluppo e per il volume delle esportazioni.

Infatti, nonostante i rallentamenti, il settore registrava nel 2009 una produzione in valore realizzata in Italia pari a 22.571 milioni di euro (in calo dell’1,8% rispetto al 2008 ma pur sempre l’11,4% del totale in Europa) e un aumento degli investimenti in impianti e macchinari dello 0,9% e in Ricerca e Sviluppo dell’1,7%, per un valore complessivo che ammontava a 2,3 miliardi di euro, pari al 10,3% del valore della produzione, in aumento rispetto agli anni precedenti.

La crescita dell’export totale nel 2009 (+2,3%) testimoniava la capacità dell’industria farmaceutica italiana di competere sui mercati esteri: il rapporto export/produzione era pari al 54% (era 13% nel 1991 e 45% nel 2001) mentre l’export registrava un aumento del +7,5% medio annuo dal 1999, rispetto al +2,4% degli altri settori dell’industria manifatturiera; la farmaceutica rappresentava così il 43% del totale dell’export sciencebased del Paese.

Si tratta di un valore che è cresciuto e cresce tuttora insieme all’indotto, ossia quelle industrie che forniscono alle imprese del farmaco materie prime, semi lavorati, macchine e tecnologie per il processo e il confezionamento, componenti o servizi di vario genere; qui si trovano eccellenze riconosciute a livello internazionale, che arrivano ad esportare fino al 90% del proprio fatturato. [Fonte: Farmindustria]

2011: Report congiunturale - Osservatorio Pharmintech

Ma se nel 2009 la crisi si poteva ritenere appena iniziata, oggi, dopo altri due anni difficili, qual è la situazione del settore?

Secondo l’ultimo report congiunturale dell’Osservatorio Pharmintech, il progetto di ricerca nato accanto alla fiera Pharmintech con il sostegno dei più autorevoli organismi associativi della filiera farmaceutica, il 'farmindotto' sta proseguendo la sua crescita.

Analizzando le dinamiche di un campione significativo delle imprese italiane (144 imprese tra grandi, medie e piccole, per un totale di circa 12.000 addetti e un fatturato di circa 3 miliardi di euro) che operano nei settori dei macchinari, dei materiali e dei servizi per l’industria farmaceutica, si è infatti rilevata una crescita di fatturato ed esportazioni a consuntivo 2011 e una conseguente fiducia per il semestre in corso. Nello specifico, un terzo delle imprese del campione d’indagine utilizzato dall’Osservatorio ha dichiarato un fatturato in crescita nel secondo semestre 2011: per quasi il 50% è rimasto invariato mentre solo il 19% ha indicato una diminuzione del fatturato totale. Quasi analoga la distribuzione per le esportazioni, con un lieve spostamento, in questo caso, della quota percentuale dall’aumento (29%) verso la stabilità (57%), mentre solo il 14% ha indicato una riduzione. L’ottimismo si conferma anche per l’andamento previsto per il primo semestre 2012, continuando sulla strada della ripresa per fatturati ed esportazioni, dopo la crisi nei due anni precedenti. In particolare, il 36% del campione prevede un aumento del fatturato nel corso dei primi sei mesi del 2012 mentre si fermano al 15% coloro che ne ipotizzano la riduzione. Aspettative positive che trovano riscontro anche nell’export, con un saldo nettamente positivo tra le imprese che si attendono un aumento del fatturato estero (il 31% del totale) e quelle che prevedono riduzione (12%) sempre nel primo semestre di quest’anno.

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