Durante il suo intervento in occasione del congresso d’autunno Giflex, il presidente Michele Guala ha proposto una breve analisi dell'andamento del settore dell'imballaggio flessibile.
Un’analisi sui risultati del settore dell’imballaggio flessibile e su come si stanno muovendo le aziende che operano in questo ambito. I dati dell’indagine sui bilanci delle aziende del settore, associate a Giflex e non, condotta da Prometeia, dicono che il comparto cresce sia in volume che in fatturato, superando i dati record del 2007, ultimo anno prima della recessione economica.
Nel suo intervento, il presidente di Giflex Michele Guala ha quindi sottolineato come, per le aziende associate, il livello occupazionale è cresciuto facendo segnare un +16% rispetto al numero di addetti del 2007. Ha quindi precisato che gli incrementi occupazionali sono stati accompagnati da una crescita sia del fatturato pro capite sia dei volumi venduti per dipendente, evidenziando un miglioramento pressoché continuo della produttività del lavoro rispetto ai minimi del 2009 (indagine statistica Prometeia sui risultati delle aziende Giflex nel 2015).
Le ragioni di questi risultati sono anche da imputarsi alla capacità degli imprenditori di affrontare con successo le nuove sfide che presenta il mercato.
Il settore dell’imballaggio flessibile è cresciuto a livello mondiale, nel 2015, del 4,5% rispetto all’anno precedente.
L’andamento, però, non è uguale in tutte le regioni geografiche e si passa da un +9% nel sud est asiatico e Oceania, fino a un +1,8% in Europa (fonte: statistiche FPE – PCI Consulting Ltd) dove ormai il mercato è maturo e cresce erodendo quote di altri materiali, mentre non sono molte le nuove applicazioni.
In Italia la crescita è dovuta principalmente alle esportazioni. Nel 2015, però, dopo alcuni anni di calma piatta, è ripartito anche il mercato interno, sia nel settore alimentare che in quello non alimentare.
Parallelamente gli investimenti sono tornati a crescere nel 2015, dopo il fermo degli anni di crisi, incrementando la capacità produttiva. I dati relativi al parco macchine segnalano infatti un aumento della dotazione di macchine da stampa, sia roto sia flexo.
Sui risultati dell’anno scorso ha pesato, a partire dal mese di marzo 2015, la bolla delle materie prime poliolefiniche, PE e PP, dovuta alla fermata in Europa di numerosi impianti di produzione delle resine per cause di forza maggiore.
Alla difficoltà di approvvigionamento dei film, con cancellazione di ordini, allungamento dei tempi di consegna fino a 10-12 settimane, si sommava una grande maggiorazione, in breve tempo, dei prezzi d’acquisto.
Questo scenario si componeva contemporaneamente ad un calo del prezzo del petrolio che è la principale materia prima per la produzione dei polimeri.
Nella seconda parte dell’anno, la situazione è parzialmente rientrata, ma a fine anno diverse aziende del settore si sono trovate con magazzini delle materie prime e dei prodotti finiti più elevati rispetto ad inizio anno.
Per quanto riguarda quest’anno, si prospetta ancora un risultato in crescita anche se è difficile stimare quale sarà l’incremento percentuale rispetto all’anno scorso, che però non dovrebbe essere più elevato di quello del 2015.
A differenza dell’anno scorso, pur con ulteriori fermate d’impianti di produzione di resine poliolefiniche, i prezzi di PE e PP sono rimasti stabili, su livelli simili a quelli registrati a fine 2015.
Questa stabilità è servita a mantenere i prezzi di vendita relativamente fermi, mentre la reale competizione si è sviluppata sul servizio, che è diventato una delle armi più importanti per competere soprattutto sui mercati internazionali.