La crisi causata dalla pandemia di Covid-19 è di carattere mondiale. In Italia si prevede una chiusura del 2020 con un calo del PIL del 10%. I governi europei, così come quello italiano hanno risposto in maniera massiccia con politiche fiscali per supportare le imprese durante questo periodo. Le famiglie hanno aumentato fortemente i loro risparmi, che sono più che raddoppiati in Italia nel 2020. Di conseguenza, nonostante le disuguaglianze, quando le famiglie ritroveranno la fiducia nel futuro i consumi torneranno a crescere e ne beneficerà anche il settore del packaging flessibile. Per la ripresa bisogna ripartire dalla situazione pre-crisi, prendendo in considerazione tutte le nuove tendenze che stavano caratterizzando il mercato.
Gli imballaggi flessibili, infatti, rispondono alle esigenze di protezione e promozione, alle quali oggi si sono aggiunte la sostenibilità e l’economia circolare. Talvolta, gli imballaggi flessibili vengono prodotti secondo processi con un bassissimo impatto ambientale ma si rivelano poi più complessi nel riciclo, o viceversa: uno degli obiettivi più attuali è proprio la conciliazione del processo produttivo a basso impatto ambientale con il fine vita, tenendo in considerazione che a diverse aree geografiche corrispondono diverse regole e impianti per lo smaltimento e il riciclo. I consumatori sono diventati una parte attiva della filiera, scegliendo solo prodotti confezionati in modo conforme alle loro esigenze e ai loro principi. L’avvento dell’e-commerce, inoltre, ha modificato le dinamiche della logistica e dei trasporti, rendendo necessarie soluzioni di imballaggio adeguate.
Questa è in breve la panoramica emersa dal webinar “Giflex 2021: scenari per la ripartenza”, durante il quale il presidente Alberto Palaveri ha parlato dell’impegno dell’associazione nello stimolare la ripresa del settore, che si è dimostrato fondamentale durante questa crisi sanitaria.
Giflex, infatti, si fa portavoce delle esigenze dell’industria degli imballaggi flessibili davanti alle istituzioni italiane ed europee, ad esempio relativamente ai requisiti posti dall’introduzione dell’etichetta ambientale e dalla plastic tax.
Inoltre, il Covid-19 ha cambiato il nostro modo di vedere il futuro, di interagire e di lavorare. Il settore del packaging flessibile ha permesso la continuità della fornitura di beni essenziali durante i mesi più difficili della pandemia. Per questo motivo, l’associazione ha presentato alle istituzioni italiane la richiesta di includere i lavoratori del settore tra le prime categorie che potranno sottoporsi al vaccino anti-Covid-19.
Giflex, infine, si fa sostenitore dell’innovazione tecnologica, della digitalizzazione delle imprese, del dialogo con tutta la filiera e della formazione dei giovani professionisti del settore e anche a livello manageriale.
Concentrare l’attenzione delle aziende sulle innovazioni di prodotto e dei materiali, sulla creatività e sulle nuove richieste che il mercato impone per il prossimo futuro sarà, sicuramente, una strategia vincente, che condurrà le imprese del settore degli imballaggi flessibili oltre la crisi.