Imballaggi in legno e muffe, i consigli di Conlegno

Se messi nelle condizioni di proliferare, funghi e muffe attaccano il legno causando non solo un danno estetico, ma soprattutto perdite di tempo e denaro alle frontiere. Prediligere imballaggi essiccati, contenere l’umidità e l’utilizzo di nylon per lo stoccaggio, intervenire alla prima manifestazione di contaminazione sono solo alcuni accorgimenti da adottare per operare in condizioni ottimali.
Di seguito i suggerimenti di Conlegno, Soggetto Gestore in Italia del Marchio IPPC/FAO per l’ISPM n. 15 attraverso il Comitato Tecnico FITOK, da mettere in pratica durante tutta la filiera per tenere lontani funghi e muffe:

1) MATERIA PRIMA: selezionare il legno da usare per la realizzazione degli imballaggi. È importante utilizzare il legno dopo breve tempo dal taglio per evitare che i funghi inizino a crescere sulla sua superficie. Inoltre bisogna fare attenzione che tra le scorte non sia presente legno umido o già attaccato da muffa o funghi che potrebbero colonizzare anche gli altri pezzi immagazzinati.

2) TRATTAMENTO: prediligere i pallet essiccati. Il trattamento fitosanitario di tipo HT, conforme allo standard ISPM n.15, non è in grado di assicurare che non compaiano funghi cromogeni profondi o muffe superficiali. Richiedere al produttore di completare il trattamento termico con il ciclo di essiccazione ad un contenuto di umidità inferiore al 20% è un’attenzione in più caldamente consigliata che rendere l’imballaggio anche più stabile in termini di dimensioni e deformazione.

3) TRASPORTO: prima di caricare le merci pallettizzate su rimorchi o container, occorre verificarne la loro pulizia e integrità. In particolare occorre verificare che non ci sia acqua stagnante e che il pianale di carico non sia umido e sia privo di infiltrazioni. La condensa, l’oscurità e la mancanza di ventilazione sono fattori da tenere in considerazione, soprattutto se i pallet devono essere trasportati per distanze lunghe.

4) SCARICO E STOCCAGGIO: mantenere il pallet in condizioni ambientali che non consentano al legno di riacquistare umidità. I pallet devono essere scaricati dai rimorchi al momento della consegna e riposti in un'area protetta dalle precipitazioni, adeguatamente illuminata e ben ventilata con un drenaggio sufficiente per eliminare qualsiasi ristagno d'acqua proveniente da altre fonti di umidità. È necessario che il contenuto di umidità del legno resti inferiore al 20% dal momento della produzione del pallet fino alla consegna finale delle merci pallettizzate. Il principio FIFO "first in first out" è particolarmente utile perché prevede che i primi pallet ad essere movimentati siano i primi ad essere entrati in magazzino così da tenere sotto controllo le variazioni delle loro condizioni prima che la muffa proliferi.

5) IMMAGAZZINAGGIO: evitare di conservare le merci su pallet avvolti da nylon o plastiche termoretraibili. L'applicazione di un involucro in plastica al pallet, soprattutto quando il prodotto è caldo, è causa della formazione di condensa sulla superficie interna della pellicola utilizzata. L’umidità così intrappolata, l'assenza di ventilazione e il calore che si crea fra la merce pallettizzata e l'involucro plastico costituiscono le condizioni ideali per la formazione delle muffe. Risulta particolarmente utile collocare fra le merci imballate e la superficie di carico del pallet una membrana protettiva, per impedire all'umidità presente di essere assorbita dal pallet. Anche gli involucri in plastica perforata, se uniformemente distribuiti sul carico, aiutano a contenere l’umidità poiché contribuiscono a migliorare la ventilazione.
Enti e associazioni: CONLEGNO
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